Solo una candela per ricordare il crollo di via Roma

Domani sarà passato un anno, tra i silenzi omertosi di chi ci governa e il genuino cordoglio di una città ferita. Ipocrite le celebrazioni lontante dalla cittadinanza

martedì 2 ottobre 2012
Una silenziosa richiesta di memoria è quanto di più assordante reclamano Antonella, Matilde, Giovanna, Tina e Maria. Nei 12 mesi appena trascorsi questi nomi, colmi di dolore e di rabbia, sono apparsi sulle labbra di tanti: di chi chiedeva giustizia nel loro nome, di chi voleva comunicare un insegnamento o un monito di speranza, di chi con amarezza ha speculato su quei nomi per oscuri vantaggi.

E' passato un anno, eppure sembra ieri. Abbiamo ancora tutti davanti agli occhi le immagini, colte dal vivo o riviste attraverso i filmati. Il crollo, i soccorsi, il panico, i pianti, il funerale. Un anno è passato. E oggi, come allora, tutti gli uomini onesti hanno chiare le cause di quella tragedia. Il lavoro nero, senza cui non sarebbe stato possibile che quelle donne lavorassero senza protezione, senza garanzie, senza possibilità di rifiutare e opporsi. L'edilizia senza regole, senza cui mai sarebbe stato possibile avere in pieno centro cittadino, accanto a un fabbricato in via di restaurazione, un opificio. Infine la cattiva politica: la politica che, invece di vigilare sul rispetto delle regole, inventa eccezioni, cavilli, crea protezione per chi agisce nell'illegalità, produce impunità. Tutti ricordiamo l'imbarazzante dichiarazione del Sindaco che, a poche ore dal crollo, tentò una maldestra difesa del lavoro nero. Come già aveva fatto, tempo prima, sugli acquisti delle case e sulla parte di quegli acquisti pagata in nero a imprenditori edili senza scrupoli e senza cuore. Coerente con un garantismo ipocrita e "peloso" (fa specie perfino definirlo garantismo), Maffei ha lasciato tutti al loro posto: dirigenti, funzionari, tecnici.

Questa amministrazione è indegna di celebrare il ricordo delle vittime del crollo di Via Roma. Infatti dopo un anno trascorso pressoché in silenzio, domani l'amministrazione presenterà in pompa magna un nutrito programma di eventi organizzati con la miglior cura, dove un'assenza – seppur minuscola – è rappresentata dalle nove voci che Barlettalife ha raccolto mese per mese, da rappresentanti del mondo civile, da uomini e donne socialmente impegnati, non appartenenti al mondo politico, che a vario titolo hanno dialogato con sensibilità a cuore aperto con i nostri lettori. Nove voci che avremmo voluto condividere nell'anniversario del crollo con la cittadinanza, ma che per una scortesia burocratica l'amministrazione non ha voluto includere nel programma delle iniziative (alleghiamo, per scrupolosa trasparenza, la richiesta inoltrata dalla redazione al Comune, rimasta ad oggi senza risposta, anche per un diniego). Riproporremo quelle voci tutte assieme domani, in allegato ad un articolo che riassume l'intera cronaca giudiziaria relativa al crollo di via Roma a firma di un nuovo collaboratore della redazione. Non giunga anacronistico il benvenuto al collega che firmerà gli eventi giudiziari, prioritari tra i tanti, proprio con gli aggiornamenti sul caso "crollo di via Roma" che Barlettalife intende seguire con particolare attenzione.

Barletta e i barlettani sono, speriamo, migliori di chi li governa. Lasciamoli soli, i politici. Lasciamoli alle loro vuote celebrazioni, alle loro ipocrite passerelle. Solo una candela. Ogni famiglia di Barletta, solidale con le famiglie delle vittime, accenda solo una candela sul proprio balcone. Una sola candela può illuminare una stanza. Mille, diecimila candele possano rischiarare la coscienza. Barletta è stata offesa un anno fa. Non la si offenda ancora, con lo struscio di politici indagati, inquisiti, rinviati a giudizio per ogni tipo di illegalità. Che mille, diecimila mani poggino con delicatezza una candela su ogni davanzale. Ricordiamo così le nostre cinque ragazze, le cui vite sono stati spezzate dall'incuria, dall'illegalità, dal mancato rispetto delle regole. Il più genuino cordoglio non potrà mai essere quello di domani, ma quello che ininterrotto ha perdurato in questi 365 giorni nelle menti e nelle parole di chi non ha smesso di denunciare, di chi ha contrapposto le migliori riflessioni agli omertosi oblii laici della politica barlettana. Il vero cordoglio sarà quello che nel proprio cuore avvertirà ogni singolo cittadino barlettano, senza sovrastrutture, senza speculazioni, perché il crollo di via Roma è una ferita che brucia, che continua a sanguinare e servirà tempo e forza per cicatrizzarla completamente.
Protocollo richiesta sala consiliareIn memoria del crollo di via Roma
Articolo a firma di:
- Michele Sarcinelli
- Mario Sculco
- Francesca Piazzolla
- Ida Vinella
- Luca Guerra
- Tommaso Francavilla
- Enrico Gorgoglione
- Paolo Doronzo
- Alessandro Porcelluzzi
- Franco Caputo
- Edoardo Centonze
- Marco Catapano