Solo l'Amore è credibile

L'amore è creatore, l'amore è poesia. Le parole di don Vito Carpentiere

domenica 15 marzo 2015
Dal Vangelo secondo Giovanni: "In quel tempo, Gesù disse a Nicodèmo: «Come Mosè innalzò il serpente nel deserto, così bisogna che sia innalzato il Figlio dell'uomo, perché chiunque crede in lui abbia la vita eterna. Dio infatti ha tanto amato il mondo da dare il Figlio unigenito perché chiunque crede in lui non vada perduto, ma abbia la vita eterna. Dio, infatti, non ha mandato il Figlio nel mondo per condannare il mondo, ma perché il mondo sia salvato per mezzo di lui. Chi crede in lui non è condannato; ma chi non crede è già stato condannato, perché non ha creduto nel nome dell'unigenito Figlio di Dio. E il giudizio è questo: la luce è venuta nel mondo, ma gli uomini hanno amato più le tenebre che la luce, perché le loro opere erano malvagie. Chiunque infatti fa il male, odia la luce, e non viene alla luce perché le sue opere non vengano riprovate. Invece chi fa la verità viene verso la luce, perché appaia chiaramente che le sue opere sono state fatte in Dio».

Il percorso che la Parola di Dio ci fa compiere in questa quarta domenica di Quaresima è particolarmente affascinante: parte da un fatto storico, l'esilio a Babilonia e il ritorno a Gerusalemme (prima lettura e salmo), per annunciarci l'efficacia dell'Amore del Signore (seconda lettura) e culminare, nel vangelo, nell'annuncio per eccellenza, quello del Mistero Pasquale, che, sempre nella logica dell'Amore, si fa dono: il Padre dà il Figlio, il Figlio dona se stesso. Accogliere questa logica significa entrare nel modo stesso di agire di Dio, in cui non ho più lo sguardo concentrato su di me ma sull'altro, sul fratello, da amare così come è, consapevole che solo l'amore può dare vita e trasformare il mondo e l'uomo dal di dentro.

L'Amore rifiutato. Il popolo d'Israele è diventato infedele ed ha contaminato il tempio, rompendo così l'alleanza che il Signore aveva fatto. Ma Dio è fedele e ha mandato i suoi messaggeri perché ha compassione del suo popolo e della sua dimora. Da cosa era stata generata l'infedeltà? Per via di matrimoni erano state introdotte divinità straniere che minarono seriamente l'unità nazionale, che si fondava essenzialmente sull'unicità del Dio salvatore d'Israele. Questo rese debole il popolo e la nazione così che facilmente divennero preda della potenza militare e politica di Nabucodonosor, re di Babilonia, che con facilità depredò il tempio dei suoi tesori (che altro non erano se non la testimonianza della vicinanza di Dio al suo popolo, come ad esempio l'arca dell'alleanza e il candelabro a sette braccia), rase al suolo Gerusalemme, deportò a Babilonia gli scampati alla spada che da figli ed eredi di Jahwé divennero schiavi e servi. Con Ciro, re di Persia, che successe alla potenza di Babilonia, straniero e pagano, si adempie la Parola del Signore annunciata da Geremia: il Signore di uno straniero e pagano per ricostruire il tempio a Gerusalemme e ivi ricondurre i superstiti d'Israele.

L'Amore che libera e resuscita. È l'Amore che muove tutta la nostra fede, è l'Amore che fa tornare a vivere, è l'Amore che salva, è l'Amore che resuscita. E questo Amore è dono gratuito di Dio. L'Amore che crea. L'Amore è poetico, letteralmente, è Amore che crea. La verità di fede, espressa nel famoso versetto del Vangelo "Dio ha tanto amato il mondo da dare il suo Figlio unigenito", ci narra che Dio per riaverci ci ha dato-consegnato addirittura il Figlio. Il Figlio stesso per riscattarci ha dato la sua vita. E tutto questo per amore. Se non usciamo dal complesso della colpa per entrare nella logica dell'amore gratuito non potremo dirci veramente cristiani. Che fare allora? Io preferisco le tenebre o la luce? Se scelgo le tenebre non potrò die che la luce non esiste ma dovrò onestamente ammettere che io mi sono sottratto alla luce. Se accolgo la luce on ho timore che essa faccia emergere il mio peccato, perché dove c'è la luce di Cristo non c'è più l'ombra del peccato. Questa luce è fonte di perdono e di misericordia. Cerchiamo allora uno spazio di tempo per permettere a questa Parola di oggi di abitare la nostra vita, per essere ricolmati di questo Amore, per sperimentare il suo perdono.

Buona domenica!

[don Vito]