Solenni festeggiamenti in onore di San Ruggero, tutte le foto
Presente S. E. Cardinale Francesco Monterisi. Affetto e stima dai fedeli barlettani
venerdì 31 dicembre 2010
12.28
Immancabile tradizione religiosa che ogni anno caratterizza le manifestazioni liturgiche della festa patronale, si è ripetuta con grande affluenza di fedeli la processione che ha condotto il busto argenteo di San Ruggiero, vescovo di Canne per le vie della città. Accompagnato da autorità civili e religiose, quest'anno ha visto la presenza di Sua Eminenza Cardinale Francesco Monterisi che ritorna nella sua amata città natale dopo aver ricevuto l'investitura da Papa Benedetto XVI.
Il corteo si è snodato per il centro storico tra marciapiedi come di consueto assiepati di fedeli devoti al Santo che hanno mostrato tutto il proprio affetto e la propria stima al passaggio del Porporato barlettano.
Il corteo si è snodato per il centro storico tra marciapiedi come di consueto assiepati di fedeli devoti al Santo che hanno mostrato tutto il proprio affetto e la propria stima al passaggio del Porporato barlettano.
S. Ruggiero (1060/70?-1128)
Nacque a Canne, più famosa per la battaglia del 216 a.C. nella quale i cartaginesi di Annibale sconfissero l'esercito romano, divenuta importante città nel Medioevo, distrutta nel 1083 da Roberto il Guiscardo. Ruggero ne fu vescovo appunto dopo questa distruzione, e fu il vero padre spirituale della sua gente nelle calamità. Venerato presso l'altare maggiore della Cattedrale di Canne, nel 1276 i suoi resti furono traslati nella vicina Barletta, di cui divenne subito protettore, quando ormai la vecchia Canne era rimasta abbandonata. è raffigurato in abiti vescovili ed una grande aquila lo copre con la sua ombra.
Nacque a Canne, più famosa per la battaglia del 216 a.C. nella quale i cartaginesi di Annibale sconfissero l'esercito romano, divenuta importante città nel Medioevo, distrutta nel 1083 da Roberto il Guiscardo. Ruggero ne fu vescovo appunto dopo questa distruzione, e fu il vero padre spirituale della sua gente nelle calamità. Venerato presso l'altare maggiore della Cattedrale di Canne, nel 1276 i suoi resti furono traslati nella vicina Barletta, di cui divenne subito protettore, quando ormai la vecchia Canne era rimasta abbandonata. è raffigurato in abiti vescovili ed una grande aquila lo copre con la sua ombra.