Sogni di autonomia in riva al mare

La sede ANGLAT di Barletta per la mobilità dei disabili. Abbattere prima di tutto le barriere culturali

lunedì 6 agosto 2012
A cura di Paolo Doronzo
La sconfinatezza del mare, che si può ammirare fino a toccarlo, dalla sede della loro associazione, rende perfettamente la loro idea di libertà e indipendenza, quella per cui si ritrovano a lottare e a reclamare alle Istituzioni, siano esse locali o nazionali, per il poco impegno. Queste, spesso e volentieri, si sono dimostrate "sorde alle richieste dell'Associazione", come ha affermato il presidente dell'ANGLAT (Associazione Nazionale Guida Legislazione Andicappati Trasporti) della sezione di Barletta, Ruggiero Lauroia. Gruppo presente sul territorio italiano dai primi anni '80, e su quello barlettano anche prima come allievi di don Gnocchi. L'ANGLAT ha lo scopo fondamentale di migliorare, relativamente ai trasporti, le normative in vigore onde consentire a tutti i disabili di fruire del diritto alla mobilità che è sinonimo di autonomia. Infatti, è proprio la necessaria autonomia quella che questi disabili richiedono, e dunque le dovute precauzioni da parte dell'Amministrazione comunale di Barletta: abbattimento delle barriere architettoniche, come previsto dalla legge, semplificazione dei gravissimi problemi che i disabili possono incontrare, non creando una serie di trafile burocratiche o vane promesse dei politici locali che sono piovute abbondanti in questi anni.

Intanto un angolo di libertà se lo sono ritagliato con il coraggio delle loro azioni, creando la sede barlettana, "ormai una seconda casa", che si trova all'ombra di un pino nel porto di Barletta. L'hanno risistemata da soli, con il solo aiuto della buona volontà. "Se un disabile vuole prendere la patente, magari per raggiungere un livello maggiore di autonomia, può rivolgersi a noi da oltre trent'anni. Lo assistiamo per le visite mediche necessarie, per l'idoneità alla guida e per le modifiche meccaniche. Arriviamo a fare anche 1800 pratiche l'anno". Lauroia ci tiene a sottolineare che tutto viene svolto in assoluta gratuità, e mai si è ricevuta qualche forma di contributo decisa dalla politica locale. Gli associati lavorano sempre nello spirito della solidarietà reciproca fra i disabili, non rinunciando al fondamentale sostegno delle famiglie.

Abbiamo anche avuto modo di incontrare il giovane Mario Seccia, anche lui disabile, che ha tenuto a incontrare Barlettalife, mettendo in risalto la grande attenzione della testata per le problematiche attinenti le disabilità. La forza vulcanica e l'intraprendenza delle idee del giovane toccano i settori più disparati: altalene adatte a bambini disabili, che mancano in città, ma che in altre realtà anche vicine esistono, la mobilità e richiesta d'indipendenza dei disabili, con lo sguardo a grandiose iniziative in Italia e all'estero, a favore delle categorie protette, anche per il loro inserimento nel mondo del lavoro.

Il gruppo si propone anche di attuare modifiche alle imbarcazioni, come dimostra una piccola barca, attraccata proprio davanti alla sede, che permette ai disabili di uscire per mare, anche per battute di pesca, a disposizione gratuitamente. Le prime a doversi eliminare sono le barriere culturali, per contribuire che quell'angolo di autonomia non sia più solo un angolo, anche a Barletta.