Slot mob a Barletta, una proposta da reificare
Pastore: «Queste bellissime iniziative hanno bisogno di un supporto istituzionale»
giovedì 19 giugno 2014
Troppa poca attenzione al tema da parte della politica e un silenzio assordante della stampa sono le osservazioni fatte dall'Associazione barese "Igino Giordani", che ha avanzato una proposta al sindaco di Barletta , Pasquale Cascella, e all'arcivescovo Pichierri per l'autorizzazione a uno Slotmob in città. L'idea ha avuto la sua concretizzazione già a Bari, in occasione della quale Barlettaviva intervistò il regista Fabio Leli.
Barletta come Catania, dove la stessa richiesta è approdata nel Consiglio comunale siciliano con successo: la norma prevede la riduzione delle tasse del 50% per i locali che non installeranno le slot machine per i prossimi cinque anni. La delibera del Comune di Catania afferma inoltre che i locali che hanno rimosso le slot machine godranno della riduzione del 50% sulla tassa dei rifiuti per due anni. L'associazione, sottolineando il ruolo educativo dell'Amministrazione comunale, confida in un'implementazione di quest'idea che porta spontaneamente e naturalmente i valori civili per strada.
Complice di questa sinergia sociale e associazionistica è il consigliere regionale Franco Pastore, che in una sua note afferma: «E' apprezzabile l'impegno che associazioni di volontariato, di categoria, curie, parrocchie e persino singoli individui stanno dimostrando nell'organizzare eventi, manifestazioni e iniziative, le più disparate, per contrastare le conseguenze del gioco d'azzardo. A tutti costoro rivolgo un plauso, per il senso civico che dimostrano. Ma agire alla rinfusa, senza un coordinamento, rischia di disperdere le forze, di diminuire la portata che questa battaglia avrebbe se ci unissimo. Voglio ricordare, inoltre, che esiste un regolamento regionale, approvato dal consiglio regionale, al quale si deve fare riferimento in queste azioni di contrasto. Si tratta di una materia delicata, di qualcosa che, se pure negativa, dannosa, è "tutelata" dalle leggi dello Stato. Sarebbe dunque titanico, anche solo per questo, affidare questa battaglia alla buona volontà di gruppi, parrocchie e associazioni. Serve il supporto istituzionale e la regione Puglia è stata fra le prime in Italia a farsi avanti per questo. Abbiamo istituito anche un Osservatorio regionale per il contrasto al gioco d'azzardo patologico. Dobbiamo muoverci come fossimo un esercito inespugnabile e monolitico, dobbiamo essere compatti per essere più forti. Questo è il mio appello. Saremo ben lieti di accogliere e sostenere iniziative, di condividere idee, di confrontarci per comprendere al meglio la portata del fenomeno che vogliamo contrastare».
Barletta come Catania, dove la stessa richiesta è approdata nel Consiglio comunale siciliano con successo: la norma prevede la riduzione delle tasse del 50% per i locali che non installeranno le slot machine per i prossimi cinque anni. La delibera del Comune di Catania afferma inoltre che i locali che hanno rimosso le slot machine godranno della riduzione del 50% sulla tassa dei rifiuti per due anni. L'associazione, sottolineando il ruolo educativo dell'Amministrazione comunale, confida in un'implementazione di quest'idea che porta spontaneamente e naturalmente i valori civili per strada.
Complice di questa sinergia sociale e associazionistica è il consigliere regionale Franco Pastore, che in una sua note afferma: «E' apprezzabile l'impegno che associazioni di volontariato, di categoria, curie, parrocchie e persino singoli individui stanno dimostrando nell'organizzare eventi, manifestazioni e iniziative, le più disparate, per contrastare le conseguenze del gioco d'azzardo. A tutti costoro rivolgo un plauso, per il senso civico che dimostrano. Ma agire alla rinfusa, senza un coordinamento, rischia di disperdere le forze, di diminuire la portata che questa battaglia avrebbe se ci unissimo. Voglio ricordare, inoltre, che esiste un regolamento regionale, approvato dal consiglio regionale, al quale si deve fare riferimento in queste azioni di contrasto. Si tratta di una materia delicata, di qualcosa che, se pure negativa, dannosa, è "tutelata" dalle leggi dello Stato. Sarebbe dunque titanico, anche solo per questo, affidare questa battaglia alla buona volontà di gruppi, parrocchie e associazioni. Serve il supporto istituzionale e la regione Puglia è stata fra le prime in Italia a farsi avanti per questo. Abbiamo istituito anche un Osservatorio regionale per il contrasto al gioco d'azzardo patologico. Dobbiamo muoverci come fossimo un esercito inespugnabile e monolitico, dobbiamo essere compatti per essere più forti. Questo è il mio appello. Saremo ben lieti di accogliere e sostenere iniziative, di condividere idee, di confrontarci per comprendere al meglio la portata del fenomeno che vogliamo contrastare».