Sindacati e dipendenti della Barletta-Andria-Trani scrivono al presidente Ventola
Lettera aperta in seguito all'articolo de 'L'Espresso'. Continua il dibattito sulla sesta provincia sprecona
giovedì 11 agosto 2011
15.23
Un manipolo di rispettabili dirigenti sindacali e un contenutissimo numero di dipendenti della provincia Barletta-Andria-Trani, con buon ritardo temporale, incollano sulla carta, diffondendole a mezzo stampa, le loro articolate e migliori attenzioni sul'operato del presidente Ventola e del segretario generale dott.ssa Maria De Filippo. Una sospetta difesa d'ufficio, a seguito del bruciante articolo del giornalista Tommaso Cerno, esperto cronista del settimanale L'Espresso. Non sono sufficienti le querele civili e penali intentate dal presidente Ventola di cui noi tutti (cittadini della Bat) patiremo gli alti oneri, intentate avverso l' Espresso, settimanale d'inchiesta che frequentemente offre spaccati di virile giornalismo contro quella o questa casta, discostandosi di solo qualche centesimo dalle dolorose attività amministrative denunciate anche in queste ore sul Corriere dell Sera da Sergio Rizzo e Gian Antonio Stella, i quali auspicano meno costi e più sacrifici dei nostri politici.
Insomma, la vetrina nazionale cui sono stati esposti Ventola e la De Filippi, affissa indelebile su ciascuna interiore vetrina critica degli italiani, è similare ad una bruciatura di terzo grado, un'ustione che pone in serio pericolo la permanenza della provincia Bat qualora le cinture erniane della politica dovranno falcidiare enti ritenuti superflui, inutili e spendaccioni quali le province, specialmente quelle meno virtuose. L'inequivocabile titolo di Tommaso Cerno "I Bat sprechi della Bat provincia" è corredato dall'emblematica immagine della statuaria e fascinosa segretaria generale della Bat che ingenuamente, in una posa generosa nei confronti del professionale fotografo, ha ancor più riprodotto, nel suo candore abito imperiale, l'immagine del provinciale consumo del sud, ancorchè dovesse poi, in sede giudiziaria, essere recuperato e - dubitiamo - azzerato. Sappiamo che il giorno della "visita" del giornalista dell'Espresso, ogni buon fermento nutrito da specifiche disponibilità è stato offerto al settimanale e il godimento di tal fortuna mediatica non si arebbe facilmente ripetuta. Invece il giornalista ha fatto il suo nobile dovere! Ha raccontato, e se dovesse aver allungato... qualche cifra, è l'inutile sontuosità fedelmente rappresentata a rimanere ferita.
Ben più articolate e severe sono state, in consiglio provinciale, le ferme denunce dell'opposizione sugli sprechi, sulla destinazione di tale poste di bilancio e sulle alchimie dei concorsi ancora oggetto di possibili penalizzazioni rivenienti dalla magistratura e dalla Funzione ispettiva del Ministero dell Funzione pubblica. Ma su tutte una è davvero sovrana: quella dell'8 marzo, festa della donna, dove rumorosa, ancora oggi, rimane la debole voce di una dipendente oggetto di attenzioni di mani forti e professionali sul suo corpo. Sindacati e manipolo di dipendenti, in quella occasione, colsero autentico e ancora caustico il dolore di quella debole voce trasferita in tutta fretta dalla sede andriese a quella più periferica tranese indicataci da un alto, indignato funzionario biscegliese quale reale vittima del supruso? Conoscemmo il sui viso e la sua storia, raccontataci frettolosamente proprio il giorno dell'inaugurazione della sede distaccata tranese, dove si allocano anche gli uffici più "sensibili", attenti alla paritaria dignità uomo donna. Dove erano i sindacalisti quando i dipendenti, appena alloggiati nella sede legale della provincia, si lamentavano con noi giornalisti non solo del grave disagio dovuto alla irragiungibile periferica allocazione, bensì del contenuto spazio di lavoro in cui sono tutt'ora costretti?
Ma ora, un nuovo giochetto si sta innestando sui gradini che portano ai sontuosi uffici sia del presidente che della dott.ssa De Filippi: querela ai giornalisti! Quelli non allineati e critici, ovviamente. E inesperti sindacalsti e "affezionati" dipendenti rincorrono confortanti le tesi "superiori" che sono invece diventate circostanziati documenti del giornalista dell'Espresso. A questi ultimi, invieremo su esplicita richiesta, altrettante circostanziate lettere anonime (scritte anch'esse da dipendenti della Bat), pervenute sia alle testate giornalistiche che alla magistratura, che ragguagliano sull'andamento dei concorsi e sulla più scabrosa vicenda della loro giovande collega dell'8 marzo, festa della donna.
In allegato, la lettera aperta sottoscritta da alcuni dipendenti della Provincia inviata al Presidente Francesco Ventola ed al Segretario Generale, dott.ssa Maria De Filippo: queste sigle sindacali, presenti ed operanti all'interno dell'Amministrazione provinciale di Barletta-Andria-Trani, avvallano la solidarietà espressa dai dipendenti ai vertici dell'Ente, al fine di evidenziare "l'altra faccia della medaglia". La lettera è a firma di Maria Enza Leone, Dirigente Sindacale Aziendale UIL FPL BAT; Nicola Altamura, Dirigente Sindacale CISL FPS BAT; Michele Binetti (CSA USPPPI CUSPEL BAT), e Michele Natola (CNFSAL FENAL DICCAP BAT).
Insomma, la vetrina nazionale cui sono stati esposti Ventola e la De Filippi, affissa indelebile su ciascuna interiore vetrina critica degli italiani, è similare ad una bruciatura di terzo grado, un'ustione che pone in serio pericolo la permanenza della provincia Bat qualora le cinture erniane della politica dovranno falcidiare enti ritenuti superflui, inutili e spendaccioni quali le province, specialmente quelle meno virtuose. L'inequivocabile titolo di Tommaso Cerno "I Bat sprechi della Bat provincia" è corredato dall'emblematica immagine della statuaria e fascinosa segretaria generale della Bat che ingenuamente, in una posa generosa nei confronti del professionale fotografo, ha ancor più riprodotto, nel suo candore abito imperiale, l'immagine del provinciale consumo del sud, ancorchè dovesse poi, in sede giudiziaria, essere recuperato e - dubitiamo - azzerato. Sappiamo che il giorno della "visita" del giornalista dell'Espresso, ogni buon fermento nutrito da specifiche disponibilità è stato offerto al settimanale e il godimento di tal fortuna mediatica non si arebbe facilmente ripetuta. Invece il giornalista ha fatto il suo nobile dovere! Ha raccontato, e se dovesse aver allungato... qualche cifra, è l'inutile sontuosità fedelmente rappresentata a rimanere ferita.
Ben più articolate e severe sono state, in consiglio provinciale, le ferme denunce dell'opposizione sugli sprechi, sulla destinazione di tale poste di bilancio e sulle alchimie dei concorsi ancora oggetto di possibili penalizzazioni rivenienti dalla magistratura e dalla Funzione ispettiva del Ministero dell Funzione pubblica. Ma su tutte una è davvero sovrana: quella dell'8 marzo, festa della donna, dove rumorosa, ancora oggi, rimane la debole voce di una dipendente oggetto di attenzioni di mani forti e professionali sul suo corpo. Sindacati e manipolo di dipendenti, in quella occasione, colsero autentico e ancora caustico il dolore di quella debole voce trasferita in tutta fretta dalla sede andriese a quella più periferica tranese indicataci da un alto, indignato funzionario biscegliese quale reale vittima del supruso? Conoscemmo il sui viso e la sua storia, raccontataci frettolosamente proprio il giorno dell'inaugurazione della sede distaccata tranese, dove si allocano anche gli uffici più "sensibili", attenti alla paritaria dignità uomo donna. Dove erano i sindacalisti quando i dipendenti, appena alloggiati nella sede legale della provincia, si lamentavano con noi giornalisti non solo del grave disagio dovuto alla irragiungibile periferica allocazione, bensì del contenuto spazio di lavoro in cui sono tutt'ora costretti?
Ma ora, un nuovo giochetto si sta innestando sui gradini che portano ai sontuosi uffici sia del presidente che della dott.ssa De Filippi: querela ai giornalisti! Quelli non allineati e critici, ovviamente. E inesperti sindacalsti e "affezionati" dipendenti rincorrono confortanti le tesi "superiori" che sono invece diventate circostanziati documenti del giornalista dell'Espresso. A questi ultimi, invieremo su esplicita richiesta, altrettante circostanziate lettere anonime (scritte anch'esse da dipendenti della Bat), pervenute sia alle testate giornalistiche che alla magistratura, che ragguagliano sull'andamento dei concorsi e sulla più scabrosa vicenda della loro giovande collega dell'8 marzo, festa della donna.
In allegato, la lettera aperta sottoscritta da alcuni dipendenti della Provincia inviata al Presidente Francesco Ventola ed al Segretario Generale, dott.ssa Maria De Filippo: queste sigle sindacali, presenti ed operanti all'interno dell'Amministrazione provinciale di Barletta-Andria-Trani, avvallano la solidarietà espressa dai dipendenti ai vertici dell'Ente, al fine di evidenziare "l'altra faccia della medaglia". La lettera è a firma di Maria Enza Leone, Dirigente Sindacale Aziendale UIL FPL BAT; Nicola Altamura, Dirigente Sindacale CISL FPS BAT; Michele Binetti (CSA USPPPI CUSPEL BAT), e Michele Natola (CNFSAL FENAL DICCAP BAT).