Si è concluso l'Altro Forum, per dire no a tanti veleni

Il mondo va salvaguardato, non si può ignorare il problema

domenica 20 giugno 2010
Riceviamo e volentieri pubblichiamo questa nota da parte degli organizzatori.

Si è concluso l'ALTRO FORUM DELL'ENERGIA che il nostro coordinamento ha organizzato nei giorni 15-16 e 17 Giugno 2010. Presso il Castello e con un gioioso incontro con i cittadini provenienti da ogni parte della Puglia ci si è dati appuntamento alla prossima azione civica. Il punto di ritrovo conclusivo della terza giornata è giunto dopo un corteo vivace e rumoroso. Giovani, tanti, tantissimi, ma anche molti anziani e famiglie con bimbi al seguito hanno fatto sentire la loro presenza tra bandiere dai mille colori e gli striscioni e la musica.

Di tanto in tanto qualcuno si staccava dalla fiumana di manifestanti e andava al microfono, ricordando ai passanti fermi sui marciapiedi e ai numerosi cittadini che si affacciavano dai balconi, che il mondo va salvaguardato, che il territorio non deve essere inquinato da impianti come inceneritori e diabolici insediamenti detti a biomasse, che poi si rivelano a tutti gli effetti velenosi inceneritori. Hanno preso la parola geologi, insegnanti, medici, ricercatori universitari, ma anche persone comuni che semplicemente volevano far sapere a tutti che la Puglia non vuole il nucleare, che gli industriali che vogliono fare sfregio nella nostra terra trivellandola per cercare petrolio o invadendola con megaimpianti ad eolico o fotovoltaico massivo possono adeguarsi al mai tramontato slogan "go home", che non è giusto rimanere in silenzio mentre andrà "agli industriali il denaro, ai pugliesi l'inquinamento", che la nostra nazione e meno che mai la nostra regione non ha alcun bisogno di ulteriore energia, che dobbiamo ritornare ad una sobrietà come stile di vita, che il ciclo dei rifiuti si può concludere in maniera virtuosa, creando migliaia di posti di lavoro nella raccolta differenziata o nelle fabbriche di riciclo.

Nell'ALTRO FORUM ci sono stati numerose conferenze con interventi di esperti della scienza e della comunicazione. Il dottor Ferdinando Laghi, Direttore U.O. di Medicina Interna – Ospedale di Castrovillari (CS) e autorevole componente dell'Associazione internazione di Medici per l'Ambiente ( ISDE ) ha relazionato tra l'altro sui danni alla salute provocati dalle sostanze prodotte dalla combustione dei rifiuti sia che essa avvenga in un inceneritore che in una cementeria o in un impianto a cosiddette biomasse citando numerosi studi anche sulle nano polveri e sulle patologie ad esse correlate. Il dott. Rossano Ercolini, coordinatore della Rete Nazionale Rifiuti Zero e dell'Osservatorio Rifiuti Zero di Capannori, ha illustrato l'alternativa virtuosa a disposizione di tutte le città che intendono ridurre la produzione di rifiuti e favorire un ciclo che non danneggi né l'ambiente e neppure l'economia di una comunità.

Il signor Vincenzo Miliucci della confederazione COBAS ha portato a conoscenza dell'esperienza personale nel campo dell'energia e ha insistito sulla follia di una politica energetica nazionale fondata sulle fonti fossili, foriera di consolidamento della ricchezza nelle mani di pochi a scapito della popolazione, che si ritrova sola a pagarne i costi sociali e sanitari. L'ing. Giuseppe De Leonibus, ricercatore presso l'Università della Basilicata in Gestione dei Rifiuti Industriali, ha parlato dell'assoluta sconvenienza della scelta del petrolio quale fonte di produzione energetica soffermandosi su tutte le nefaste conseguenze che vanno dalla trivellazione ai disastri ambientali ad esso correlati. Il giovane Roberto Cazzolla del Settore Energia dell'associazione WWF della Puglia, che ha informato sulla pianificazione degli impianti a biomasse della nostra regione e della nocività degli stessi, non facendo mancare suggerimenti anche normativi e procedurali utilissimi per le amministrazioni locali. Infine Gianni Lannes, che è giornalista e fotografo italiano investigativo, freelance, direttore dal giugno del 2009 del giornale onlineItaliaterranostra.it, ha portato i partecipanti delle conferenze a conoscenza circa le sconvolgenti dinamiche che portano ad avvelenare il nostro mare e la nostra terra ad opera dell'ecomafia e di una politica corrotta e connivente e ha annunciato clamorose novità sulla strana moria di animali marittimi e l'enigma epidemiologico dell'eccesso di mortalità per cancro in alcune zone della Puglia, come quella del Gargano.

Dopo le tre giornate dell'ALTRO FORUM le emozioni della solidarietà condivisa e le conoscenze scientifiche ci hanno convinto della bontà della nostra lotta civica. Dobbiamo insistere.

Un'altra politica energetica è possibile, come dimostrano i settori del fotovoltaico domestico e del minieolico domestico, del geotermico e dell'idroelettrico.
Una democrazia nella distribuzione del benessere economico passa nella diffusione delle fonti energetiche domestiche, che portano ad un risparmio immediato in tutte le famiglie se solo il governo nazionale volesse davvero incentivarla. Da una parte ci siamo noi , piccoli e determinati che pretendiamo il rispetto del bene comune e il diritto alla felicità di ciascuno, e dall'altra ci sono i colossi dell'industria e della finanza nazionale e mondiale che parlano di "business to business tra i players della filiera energetica" con l'appoggio della politica nazionale, che punta ancora sul nucleare e sul ritiro delle incentivazioni alle fonti rinnovabili per un arricchimento particolaristico. Si tratta di fare una scelta: il business di una oligarchia ingorda che domina la politica e la sottomette o il benessere diffuso e democratico che anima l'economia e il progresso dell'intera collettività?

Noi la nostra scelta l'abbiamo fatta e in questi tre giorni abbiamo compreso di non essere soli. Andremo avanti.