Si celebra oggi la “Giornata Mondiale delle Comunicazioni Sociali”

«La famiglia è il luogo e l’archetipo per imparare la sana comunicazione»

domenica 17 maggio 2015
Nella giornata di oggi, in tutte le Chiese dell'Arcidiocesi, come del resto in tutta la Chiesa cattolica, sarà celebrata la "Giornata Mondiale delle Comunicazioni Sociali". Per l'occasione S.E. Mons. Giovan Battista Pichierri, ha inviato a tutta la comunità ecclesiale un messaggio, di cui si porge il testo integrale:

Dalla parte della famiglia


«Carissimi,

anche quest'anno, in occasione della 49^ Giornata Mondiale delle Comunicazioni Sociali, sottopongo alla vostra attenzione riflessioni, che traggono ispirazione dal messaggio del Santo Padre Francesco: "Comunicare la famiglia: ambiente privilegiato dell'incontro nella gratuità dell'amore". Naturalmente, e con viva forza, vi invito a leggere il testo integrale che, pur nella brevità, riesce ad evidenziare il valore della famiglia come insostituibile 'grembo' di relazioni e di incontri vissuti all'insegna dell' accoglienza e della solidarietà: "Nella famiglia – scrive Papa Francesco - è soprattutto la capacità di abbracciarsi, sostenersi, accompagnarsi, decifrare gli sguardi e i silenzi, ridere e piangere insieme, tra persone che non si sono scelte e tuttavia sono così importanti l'una per l'altra, a farci capire che cosa è veramente la comunicazione come scoperta e costruzione di prossimità".

La famiglia è per così dire il luogo e l'archetipo per imparare la sana comunicazione e gli stili di relazione con l'altro, così importanti nella vita ordinaria e sociale di tutti i giorni; una sorta di "comunità comunicante", come ama dire il Papa. Per molti versi, la famiglia oggi è in crisi! Non sono qui a voler fare un'analisi dello stato di salute di essa. Da questo punto di vista ci attendiamo molto dalla riflessione e dal confronto nella prossima Assemblea generale del Sinodo dei Vescovi sul tema: "La vocazione e la missione della famiglia nella Chiesa e nel mondo contemporaneo" che si terrà a Roma dal 4 al 25 ottobre 2015. Come ci attendiamo molto, se lo sguardo abbraccia la nostra realtà di Chiesa particolare anche dal Sinodo Diocesano in via di svolgimento nella nostra arcidiocesi che sulla famiglia ha già effettuato una profonda riflessione. Ho seguito con attenzione i lavori assembleari e ho colto un rinnovato interesse verso la famiglia che rimane ambito pastorale prioritario per il futuro della nostra pastorale unitaria e organica.

Qui mi preme mettere in evidenza quello che non pochi osservatori ed esperti rilevano: nella società contemporanea, a livelli diversi, soprattutto in abito culturale e politico, stanno prendendo piede proposte e provvedimenti che, a medio e lungo termine, specie nelle nuove generazioni, contribuiranno a creare e a radicare una mentalità dai 'rapporti brevi e liquidi'. La qual cosa renderà la famiglia sempre meno coesa e instabile. Che strana contraddizione! Chi opera nel mondo dei ragazzi e dei giovani si forma la convinzione che deviazioni, disagi, malessere dei figli trovano spesso la causa in una famiglia frantumata, sconnessa, talvolta inesistente. E poi, capita a livello di istituzioni civili che hanno il compito di difendere e salvare l'istituto familiare, quale cellula fondamentale della società, di sancire provvedimenti che vanno in tutt'altro senso, come quello del 'matrimonio breve'.

Purtroppo, l'attenzione è rivolta perlopiù alla soluzione del contenzioso e poco o nulla alla cultura per la quale, quando i dinamismi affettivi o la comunicazione in una coppia si affievoliscono o si frantumano, le possibilità di recupero e di rinascita dovrebbero avere il primato nella soluzione dei problemi. Si ha l'impressione che, a fondamento di certi provvedimenti, ci sia la cultura "del tutto subito ed espresso", e non la conoscenza autentica della creatura umana in tutte le sue dimensioni. Da questo punto di vista molto ci si attende dalla grande assise del V Convegno ecclesiale che si terrà a Firenze dal 9 al 13 novembre su "In Cristo il nuovo umanesimo", al quale parteciperà una delegazione diocesana di otto rappresentanti.

A tutti rivolgo l'invito a riflettere su queste problematiche e a sapere portare e testimoniare la nostra visione nell'agorà del mondo. Benedico l'impegno delle famiglie cristiane e degli operatori della pastorale familiare.

[Giovan Battista Pichierri]