Settimana della Legalità: gli incontri presso l’Istituto Professionale Archimede
L'evento è stato organizzato in occasione del XXX anniversario delle stragi di Capaci e via D’Amelio
giovedì 19 maggio 2022
Sentirsi responsabili della propria comunità, partecipando attivamente al suo sviluppo e seguendo le regole che vengono stabilite. È questo che vogliono trasmettere ai propri studenti i docenti dell'Archimede di Barletta ed Andria con gli incontri programmati nella Settimana della Legalità, organizzata in occasione del XXX anniversario delle stragi di Capaci e via D'Amelio.
È importante tenere viva la memoria di chi ha sacrificato la propria vita per combattere contro la mafia e affermare i valori della legalità per costruire un Paese più giusto. Nello stesso tempo è importante parlare di legalità ai giovani insegnando loro a saper pensare, ragionare, saper sceglier ed orientarsi in modo consapevole. Significa anche insegnare loro a scandalizzarsi di fronte alle ingiustizie e a prendere una posizione autonoma e libera da condizionamenti.
La legalità non è un concetto astratto, non è una nozione da acquisire: la legalità è uno stile di vita, che si impara innanzitutto in famiglia, primo luogo privilegiato dove insegnare, con l'esempio dei genitori, a vivere concretamente questo valore. I ragazzi hanno bisogno di comprendere come vivere in modo coscienzioso e attivo, hanno bisogno di sviluppare il senso delle regole, dell'etica, della morale nella sua accezione più ampia e positiva. La scuola, secondo luogo educativo, non si sottrae a questo compito.
L'Istituto Professionale Archimede, infatti, si confronterà con testimoni che vivono in prima linea le problematiche relative alla mancanza di legalità e i ragazzi, grazie anche alla mediazione dei docenti, potranno approfondire le varie tematiche.
Viviamo in un momento storico molto particolare, dove le atrocità della guerra e gli episodi di violenza che hanno riguardato più da vicino la comunità cittadina ci dovrebbero far comprendere che occorre una presa di posizione forte e decisa. Non si può più tacere, non si può restare a guardare quanto accade come fosse una fiction televisiva: purtroppo non è una finzione, quanto accade esiste e, anche se apparentemente potrebbe non riguardarci da vicino, in realtà coinvolge tutti.
Gli adulti (e in particolare genitori, insegnanti, politici e amministratori della città, responsabili di associazioni, sacerdoti e cittadini) hanno il compito di risvegliare le coscienze dei giovani, di offrire loro alternative educative, luoghi di confronto culturale, opportunità dove sperimentare la bellezza del vivere nel rispetto delle regole e della trasparenza. È da troppo tempo che si aspetta che qualcosa cambi, che siano altri ad assumersi responsabilità, ma è solo con la collaborazione tra le varie forze in campo che si potrà davvero essere artefici di un cambiamento necessario.
La legalità deve essere qualcosa di concreto che deve permeare il nostro vivere quotidiano: i giovani hanno il diritto di "prendere in mano la loro vita e farne un capolavoro" ricordando le parole di Papa Giovanni Paolo II. Noi ne siamo responsabili.
Un ringraziamento particolare va ai relatori e alla loro preziosa disponibilità: Michele Gallo, Libera. Associazioni, nomi e numeri contro le mafie – Bari Bat; Pierpaolo Ramondetta, vice presidente Associazione Dico No alla Droga Puglia; Marcello Colopi, sociologo; Vincenzo Maria Bafundi, Sostituto Procuratore Magistrato; Antonio Corvasce, già Commissario capo Polizia di Stato; Saverio Costantino, psicologo-psicoterapeuta.
È importante tenere viva la memoria di chi ha sacrificato la propria vita per combattere contro la mafia e affermare i valori della legalità per costruire un Paese più giusto. Nello stesso tempo è importante parlare di legalità ai giovani insegnando loro a saper pensare, ragionare, saper sceglier ed orientarsi in modo consapevole. Significa anche insegnare loro a scandalizzarsi di fronte alle ingiustizie e a prendere una posizione autonoma e libera da condizionamenti.
La legalità non è un concetto astratto, non è una nozione da acquisire: la legalità è uno stile di vita, che si impara innanzitutto in famiglia, primo luogo privilegiato dove insegnare, con l'esempio dei genitori, a vivere concretamente questo valore. I ragazzi hanno bisogno di comprendere come vivere in modo coscienzioso e attivo, hanno bisogno di sviluppare il senso delle regole, dell'etica, della morale nella sua accezione più ampia e positiva. La scuola, secondo luogo educativo, non si sottrae a questo compito.
L'Istituto Professionale Archimede, infatti, si confronterà con testimoni che vivono in prima linea le problematiche relative alla mancanza di legalità e i ragazzi, grazie anche alla mediazione dei docenti, potranno approfondire le varie tematiche.
Viviamo in un momento storico molto particolare, dove le atrocità della guerra e gli episodi di violenza che hanno riguardato più da vicino la comunità cittadina ci dovrebbero far comprendere che occorre una presa di posizione forte e decisa. Non si può più tacere, non si può restare a guardare quanto accade come fosse una fiction televisiva: purtroppo non è una finzione, quanto accade esiste e, anche se apparentemente potrebbe non riguardarci da vicino, in realtà coinvolge tutti.
Gli adulti (e in particolare genitori, insegnanti, politici e amministratori della città, responsabili di associazioni, sacerdoti e cittadini) hanno il compito di risvegliare le coscienze dei giovani, di offrire loro alternative educative, luoghi di confronto culturale, opportunità dove sperimentare la bellezza del vivere nel rispetto delle regole e della trasparenza. È da troppo tempo che si aspetta che qualcosa cambi, che siano altri ad assumersi responsabilità, ma è solo con la collaborazione tra le varie forze in campo che si potrà davvero essere artefici di un cambiamento necessario.
La legalità deve essere qualcosa di concreto che deve permeare il nostro vivere quotidiano: i giovani hanno il diritto di "prendere in mano la loro vita e farne un capolavoro" ricordando le parole di Papa Giovanni Paolo II. Noi ne siamo responsabili.
Un ringraziamento particolare va ai relatori e alla loro preziosa disponibilità: Michele Gallo, Libera. Associazioni, nomi e numeri contro le mafie – Bari Bat; Pierpaolo Ramondetta, vice presidente Associazione Dico No alla Droga Puglia; Marcello Colopi, sociologo; Vincenzo Maria Bafundi, Sostituto Procuratore Magistrato; Antonio Corvasce, già Commissario capo Polizia di Stato; Saverio Costantino, psicologo-psicoterapeuta.