“Sesso, Amore e Disabilità”: termini incompatibili?
Visione del docu-film organizzata dalla Rete cittadina della disabilità. C’è diversità tra i disabili
martedì 29 gennaio 2013
Iniziare l'incontro con le parole del Segretario generale dell'ONU, Ban Ki-moon, pronunciate in occasione della Giornata della disabilità di dicembre scorso, ha reso l'idea dell'importanza dell'iniziativa che la Rete cittadina della disabilità ha voluto e organizzato nel pomeriggio di domenica. Presso la Sala Rossa del Castello si è avuto modo di aprire con la comunità barlettana un discorso, tabù fino a qualche anno fa, ma prezioso oggi, in un'Italia sempre in ritardo su tutto. Si è discusso di "Sesso, Amore e Disabilità", partendo dalle riflessioni lanciate dalla visione dell'omonimo film-documentario, realizzato dal regista Adriano Silanus, presente in sala per rispondere ad alcune domande del numeroso pubblico.
Infatti, è stata proprio la numerosa partecipazione di pubblico a sottolineare la necessità di discutere di un argomento 'nuovo', da alcuni punti di vista, e che sicuramente incuriosisce. Interessante per le famiglie dei disabili, rivolto, soprattutto, ai cosiddetti normodotati, affinché «Non riconoscano – ha detto Sterpeta Fiore dell'Aim Rare onlus – nei disabili solo cure e fisioterapia, esistono invece realtà diverse». Diversità tra i disabili, finalmente è stato chiarito. Anzi è stato uno dei perni sul quale si è snodata la riflessione dopo la visione del film. «Esistono anche i disabili stronzi» è stato affermato con grande onestà intellettuale. In effetti, non si poteva affrontare tematiche così serie e profonde senza il coraggio e la chiarezza delle parole utilizzate anche dagli intervistati nella pellicola.
Si è parlato di temi come l'affettività e il sentimento amoroso, il semplice istinto al piacere, che i disabili, nella normalità del genere umano, hanno come tutti. È nell'approccio la differenza, in una comprensibile, "emarginazione estetica" che porta a guardare prima il disabile, poi la persona. È intervenuta anche la dott.ssa Paola Francesca Spadaro dell'associazione "Generazioni. Centro di psicologia per bambini, adolescenti e genitori", ponendo punti di riflessione sulla figura dell'assistente sessuale, figura già esistente in diverse nazioni del Nord Europa. Sono state trattate tematiche come il ricorso alla prostituzione, agevolata dalla legge per i disabili in alcune realtà europee; la volontà di molti di metter su famiglia. «Per realizzare il film – ha precisato il regista - e per raccogliere le testimonianze personali ho viaggiato in tutta Italia. Sono stati percorsi oltre 9.000 chilometri dalla Lombardia alla Sicilia, raggiungendo anche la Sardegna». Un lavoro importante per l'Italia intera, un tassello in un mosaico che inizia a prendere forma e che si conduce con il superamento delle differenze superficiali, e l'arricchimento imparando a conoscere le diversità.
Presente durante tutta la manifestazione il sub Commissario del Comune di Barletta, Mario Volpe che ha espresso l'intenzione di sostenere la Rete per l'incontro richiesto al Direttore Generale della ASL-BT, Giovanni Gorgoni, «Con lui vorremmo iniziare – ha detto Romeo Tuosto, responsabile ufficio disabilità-CGIL - un confronto serio su un argomento cosi importante e sottaciuto da tutti», per discutere della realizzazione di un consultorio di tali temi, come già avviene nell'esperienza torinese.
Infatti, è stata proprio la numerosa partecipazione di pubblico a sottolineare la necessità di discutere di un argomento 'nuovo', da alcuni punti di vista, e che sicuramente incuriosisce. Interessante per le famiglie dei disabili, rivolto, soprattutto, ai cosiddetti normodotati, affinché «Non riconoscano – ha detto Sterpeta Fiore dell'Aim Rare onlus – nei disabili solo cure e fisioterapia, esistono invece realtà diverse». Diversità tra i disabili, finalmente è stato chiarito. Anzi è stato uno dei perni sul quale si è snodata la riflessione dopo la visione del film. «Esistono anche i disabili stronzi» è stato affermato con grande onestà intellettuale. In effetti, non si poteva affrontare tematiche così serie e profonde senza il coraggio e la chiarezza delle parole utilizzate anche dagli intervistati nella pellicola.
Si è parlato di temi come l'affettività e il sentimento amoroso, il semplice istinto al piacere, che i disabili, nella normalità del genere umano, hanno come tutti. È nell'approccio la differenza, in una comprensibile, "emarginazione estetica" che porta a guardare prima il disabile, poi la persona. È intervenuta anche la dott.ssa Paola Francesca Spadaro dell'associazione "Generazioni. Centro di psicologia per bambini, adolescenti e genitori", ponendo punti di riflessione sulla figura dell'assistente sessuale, figura già esistente in diverse nazioni del Nord Europa. Sono state trattate tematiche come il ricorso alla prostituzione, agevolata dalla legge per i disabili in alcune realtà europee; la volontà di molti di metter su famiglia. «Per realizzare il film – ha precisato il regista - e per raccogliere le testimonianze personali ho viaggiato in tutta Italia. Sono stati percorsi oltre 9.000 chilometri dalla Lombardia alla Sicilia, raggiungendo anche la Sardegna». Un lavoro importante per l'Italia intera, un tassello in un mosaico che inizia a prendere forma e che si conduce con il superamento delle differenze superficiali, e l'arricchimento imparando a conoscere le diversità.
Presente durante tutta la manifestazione il sub Commissario del Comune di Barletta, Mario Volpe che ha espresso l'intenzione di sostenere la Rete per l'incontro richiesto al Direttore Generale della ASL-BT, Giovanni Gorgoni, «Con lui vorremmo iniziare – ha detto Romeo Tuosto, responsabile ufficio disabilità-CGIL - un confronto serio su un argomento cosi importante e sottaciuto da tutti», per discutere della realizzazione di un consultorio di tali temi, come già avviene nell'esperienza torinese.