Sessant’anni fa il crollo di via Magenta

Lutto nella Barletta del 1952, diciassette le vittime. Morti per miseria e speculazione edilizia

sabato 8 dicembre 2012 1.10
A cura di Paolo Doronzo
Sera di un giorno di festa: 8 dicembre, l'Immacolata del 1952. La semplicità dei gesti, delle tradizioni, rappresentate da gente comune, che lavorava e che in questa giornata si era donata una serenità in più, incontrando familiari e magari assaggiando le tradizionali frittelle del giorno prima. A Barletta.

Sessant'anni fa la città era molto diversa da come oggi appare: poche case, alcune realizzate con materiali scadenti. La Festa divenne tragedia: il crollo di due palazzine, una accanto all'altra, in via Magenta. Rione povero, abitato da gente umile. Persero la vita 17 persone e 12 rimasero ferite. Triste bilancio in una città che era uscita dalla guerra e dove il boom edilizio si stava avvicinando. Vittime della speculazione edilizia, la più giovane aveva sei mesi. Intere famiglie intrappolate tra le macerie.

Le cause portarono a Barletta il concetto di mala-edilizia, non idonee alla costruzione. "Case povere, mal costruite e sovraffollate. Colpa della miseria e della speculazione. Una situazione purtroppo tipica della Barletta anni Cinquanta, senza il piano regolatore che sarebbe giunto solo nel 1967" ricorda Nino Vinella. Notte di pioggia violentissima, che rese ancora più difficile il lavoro dei soccorritori che, in un'immagine a Barletta che ben conosciamo, scavarono anche con le mani.

Barletta finì sulle cronache nazionali, al cinegiornale. Una maledizione che si riproporrà con il crollo di via Canosa nel 1959, 58 le vittime, e di via Roma nel 2011, cinque donne decedute. Certamente una città che non impara dal suo passato, che non riflette come dovrebbe sui danni delle corse affaristiche e delle speculazioni edilizie.