Sequestrate sigarette e 30000 "crocs" false destinate a Barletta
Operazione a Taranto della guardia di finanza. Il titolare della società, denunciato per contraffazione
martedì 29 giugno 2010
Dieci tonnellate di sigarette di contrabbando con marchio «Walton» e circa 30.000 calzature da mare, col marchio «Crocs» abilmente contraffatto sono stati sequestrati dai militari della guardia di finanza, in collaborazione con funzionari della Dogana, nel porto del capoluogo jonico. In particolare, le Fiamme gialle hanno accertato che la merce sequestrata era stata illecitamente introdotta nel territorio dello Stato nascosta in tre container provenienti dalla Turchia e dalla Cina. L'attività operativa eseguita rientra in un'operazione globale europea, che ha interessato le forze di polizia, le dogane e le autorità di frontiera degli stati membri, nell'ambito del «Comitato permanente per la sicurezza interna».
A quanto si è appreso, il carico di sigarette, che secondo gli investigatori avrebbe un valore di un milione di euro, si trovava in un container sbarcato a Taranto dalla motonave «Ever United» proveniente da Singapore e con destinazione finale Pireo (Grecia). Dopo aver riscontrato sui registri di bordo due cambi di destinazione, i finanzieri hanno eseguito controlli specifici a conclusione dei quali è emerso che l'esportatore, una società araba di Dubai, ha tentato di dirottare il carico in Turchia per sottrarlo ad eventuali successivi controlli in Grecia. «L'importazione e la commercializzazione di sigarette di marca Walton - ha precisato il colonnello Nicola Altiero, comandante provinciale della Guardia di finanza di Taranto - non sono autorizzate nè in Grecia nè in Italia dalle autorità competenti. Nessuno peraltro ha inteso rivendicare la proprietà della merce durante tutte le fasi della vicenda». Le sigarette sono state sequestrate per violazione delle Leggi doganali e per commercio di sostanze nocive alla salute. In altri due container sono stati rinvenuti 1611 cartoni di ciabatte marca «Crocs», provenienti dalla Turchia e destinati ad una società di capitali avente sede in Barletta, in cui titolare è stato denunciato per contraffazione. Una perizia ha accertato la falsità del marchio riportato sulle scarpe, in materiale sintetico.
In particolare le ciabatte da mare, distribuite in due containers, provenivano da Mersin (Turchia) ed erano destinati a Barletta. Dalle immagini dello scanner e dalla osservazione dal vivo e' emerso qualche dubbio sulla loro originalita'. Successivamente e' stata accertata la contraffazione che interessava il marchio, il design e il materiale sintetico utilizzato.
A quanto si è appreso, il carico di sigarette, che secondo gli investigatori avrebbe un valore di un milione di euro, si trovava in un container sbarcato a Taranto dalla motonave «Ever United» proveniente da Singapore e con destinazione finale Pireo (Grecia). Dopo aver riscontrato sui registri di bordo due cambi di destinazione, i finanzieri hanno eseguito controlli specifici a conclusione dei quali è emerso che l'esportatore, una società araba di Dubai, ha tentato di dirottare il carico in Turchia per sottrarlo ad eventuali successivi controlli in Grecia. «L'importazione e la commercializzazione di sigarette di marca Walton - ha precisato il colonnello Nicola Altiero, comandante provinciale della Guardia di finanza di Taranto - non sono autorizzate nè in Grecia nè in Italia dalle autorità competenti. Nessuno peraltro ha inteso rivendicare la proprietà della merce durante tutte le fasi della vicenda». Le sigarette sono state sequestrate per violazione delle Leggi doganali e per commercio di sostanze nocive alla salute. In altri due container sono stati rinvenuti 1611 cartoni di ciabatte marca «Crocs», provenienti dalla Turchia e destinati ad una società di capitali avente sede in Barletta, in cui titolare è stato denunciato per contraffazione. Una perizia ha accertato la falsità del marchio riportato sulle scarpe, in materiale sintetico.
In particolare le ciabatte da mare, distribuite in due containers, provenivano da Mersin (Turchia) ed erano destinati a Barletta. Dalle immagini dello scanner e dalla osservazione dal vivo e' emerso qualche dubbio sulla loro originalita'. Successivamente e' stata accertata la contraffazione che interessava il marchio, il design e il materiale sintetico utilizzato.