Sentenza TAR chiusura corso Vittorio Emanuele, il M5S: «Sperimentazione fallimentare»
La nota dei pentastellati
mercoledì 5 giugno 2024
13.03
«In un comunicato del 4 marzo u.s. abbiamo criticato la scelta del Sindaco di chiudere al traffico veicolare un tratto di corso Vittorio Emanuele nei giorni di sabato, domenica e giorni festivi. Ribadiamo, sapendo già che ce ne sarà bisogno, che il Movimento 5 Stelle non contesta la scelta in sé, ma le modalità che hanno portato ad essa. E infatti, a distanza di tre mesi esatti da quel comunicato il TAR PUGLIA ha dato ragione agli esercenti annullando l'ordinanza comunale. Come già detto, una simile decisione sarebbe dovuta essere il punto di arrivo di un percorso di progettazione condiviso con i cittadini fondato da un'idea strategica ed una visione della città, non un'imposizione dall'alto». Così il rappresentante territoriale del Movimento 5 Stelle, Luca Savella.
«Nel ribadire questi concetti non possiamo non constatare come in questi tre mesi di sperimentazione la frequenza pedonale della strada non sia aumentata, non sia stato introdotto nessun miglioramento estetico, non siano stati realizzati parcheggi e la viabilità nei dintorni è andata in tilt: insomma com'era facile immaginare l'ordinanza non ha sortito gli effetti voluti. Anzi si sono arrecati danni economici agli esercizi commerciali interessati dalla chiusura del tratto di strada tanto che gli esercenti, constatata la chiusura al dialogo dell'Amministrazione, hanno dovuto ricorrere alla Giustizia Amministrativa che ha dato loro ragione. E le motivazioni della sentenza sanciscono il disastro di Cannito: difetto di competenza e carenza di motivazione. Vuol dire che l'atto è stato emanato da un soggetto che non aveva il potere di farlo il quale, peraltro non ha spiegato la ratio del provvedimento. Per attuare la sua idea Cannito avrebbe cioè dovuto adottare non un'ordinanza dirigenziale bensì una Delibera di Giunta, quindi un atto politico, che evidentemente non ha avuto il coraggio o la forza di proporre. Inoltre la carenza di motivazione certifica l'assoluta mancanza di progettazione che contraddistingue questa come le precedenti Amministrazioni: non è un caso che ormai il PUG sia ridotto solo ad annunci spot, perennemente disattesi. Affrontare il tema aree pedonali, da un punto di vista urbanistico, significa infatti affrontare questioni particolarmente significative: il rapporto tra urbanistica e mobilità, lo spazio pubblico e la sua rilevanza rispetto al futuro della città, cioè quello che dovrebbe fare un Amministratore degno di questo nome. Invitiamo pertanto l'amministrazione Cannito ad affrontare i temi pubblici con serietà e competenza, evitando di perpetrare questa sciatta condotta di chi, diviso all'interno su tutto, non ha la benché minima visione della città».
«Nel ribadire questi concetti non possiamo non constatare come in questi tre mesi di sperimentazione la frequenza pedonale della strada non sia aumentata, non sia stato introdotto nessun miglioramento estetico, non siano stati realizzati parcheggi e la viabilità nei dintorni è andata in tilt: insomma com'era facile immaginare l'ordinanza non ha sortito gli effetti voluti. Anzi si sono arrecati danni economici agli esercizi commerciali interessati dalla chiusura del tratto di strada tanto che gli esercenti, constatata la chiusura al dialogo dell'Amministrazione, hanno dovuto ricorrere alla Giustizia Amministrativa che ha dato loro ragione. E le motivazioni della sentenza sanciscono il disastro di Cannito: difetto di competenza e carenza di motivazione. Vuol dire che l'atto è stato emanato da un soggetto che non aveva il potere di farlo il quale, peraltro non ha spiegato la ratio del provvedimento. Per attuare la sua idea Cannito avrebbe cioè dovuto adottare non un'ordinanza dirigenziale bensì una Delibera di Giunta, quindi un atto politico, che evidentemente non ha avuto il coraggio o la forza di proporre. Inoltre la carenza di motivazione certifica l'assoluta mancanza di progettazione che contraddistingue questa come le precedenti Amministrazioni: non è un caso che ormai il PUG sia ridotto solo ad annunci spot, perennemente disattesi. Affrontare il tema aree pedonali, da un punto di vista urbanistico, significa infatti affrontare questioni particolarmente significative: il rapporto tra urbanistica e mobilità, lo spazio pubblico e la sua rilevanza rispetto al futuro della città, cioè quello che dovrebbe fare un Amministratore degno di questo nome. Invitiamo pertanto l'amministrazione Cannito ad affrontare i temi pubblici con serietà e competenza, evitando di perpetrare questa sciatta condotta di chi, diviso all'interno su tutto, non ha la benché minima visione della città».