Sede legale della Bat, lunedì il consiglio provinciale
Cosa ne sarà di Trani? Interviene Nicola Cuccovillo. E' tempo di prendere una decisione definitiva
domenica 16 maggio 2010
Lunedì 17 maggio, alle 10, presso l'istituto la sede provvisoria della provincia, all'interno dell'Istituto tecnico agrario di Andria, si svolgerà il consiglio provinciale, chiamato ad approvare lo statuto e, con esso, ad esprimere la scelta della sede legale. La partita sembra già chiusa (i numeri dicono Andria), ma le contestazioni degli ultimi giorni a Barletta non faciliteranno la serenità delle operazioni di voto.
E Trani che fa? Se lo chiede, in una nota, il presidente dell'associazione Sandro Pertini, Nicola Cuccovillo:
«La nuova provincia di Barletta, Andria, Trani, indipendentemente da qualsiasi valutazione di ordine politico, costituirebbe occasione preziosa per la valorizzazione del territorio, la sua crescita ed il suo ordinato sviluppo e, nell'ambito dello spirito policentrico cui è ispirata, realizza un'organizzazione politica e amministrativa il più vicino possibile alle esigenze e necessità dei suoi abitanti. Proprio alla luce di una concezione policentrica, la legge istituitiva ha stabilito il capoluogo nelle città di Barletta, Andria e Trani e fissato che l'istituzione degli uffici periferici dello Stato deve tener conto delle rispettive vocazioni territoriali delle tre città. Con maggiore pregnanza ha statuito, altresì, che l'allocazione degli uffici dell'Ente Provincia ( indipendentemente dalle vocazioni territoriali) fosse articolata tra le tre città capoluogo.
In questi ultimi mesi, però, in netto contrasto con le disposizioni del legislatore, la città di Trani è stata completamente ignorata a tutti i livelli, sia da parte delle altre due città capoluogo che, con inusitata arroganza ed anacronistico campanilismo, tentano di spartirsi le vesti di Cristo (e chiediamo perdono a Nostro Signore), sia da parte del Consiglio provinciale che ha il preciso dovere (giuridico, politico e istituzionale) di dare puntuale attuazione al dettato legislativo. Questo comportamento è stato favorito anche dall'assenza completa al dibattito da parte di sindaco, giunta e Consiglio comunale della nostra città.
Ricordiamoci che Trani, prima d'ora è stata capoluogo di Provincia della terra di Bari per oltre duecento anni e la mortificazione di cui è fatta oggetto da parte delle altre città certamente non fa onore alla sua storia. Un esempio? Considerate che la delimitazione del territorio della nuova Provincia ha comportato immediatamente un consistente ridimensionamento (oltre il 30%) della locale Agenzia delle Entrate, con l'accorpamento del Comune di Corato all'ufficio di Bari, mentre l'analogo ufficio di Barletta ha subito un incremento con l'acquisizione dei tre Comuni già appartenenti alla Provincia di Foggia. Al danno la beffa: la direzione provinciale delle Entrate, in palese violazione di quanto deciso e formalizzato dalla conferenza dei sindaci della nuova Provincia (che ne aveva individuato in Trani l'ubicazione) è stata allocata a Barletta.
Occorre respingere con decisione e sdegno il luogo comune secondo cui, nell'ambito della dislocazione degli uffici tra le città capoluogo, Trani è stata individuata quale destinataria del cosiddetto polo giudiziario. È doveroso evitare ogni mistificazione al riguardo, tenendo presente che l'istituzione o la soppressione di uffici giudiziari, nonché la modificazione della loro circoscrizione,sono stabilite solo e unicamente da leggi di Stato. Trani è sede di uffici giudiziari da secoli: nulla ha concesso o previsto la legge istitutiva della nuova Provincia. Il Consiglio comunale monotematico annunciato tempo addietro, che avrebbe dovuto discutere la questione sulla base di una bozza di documento redatta da tutti i capigruppo consiliari, non ha più visto la luce. E cosa dire delle minacce del sindaco profferite in occasione dell'annuncio dell'imminente convocazione della massima assise cittadina e diffusa da tutti i mezzi d'informazione (stampa e tv locali)? Sembrano comportamenti risalenti alla preistoria.
A tutti diciamo: datevi una mossa, Trani è capoluogo di provincia! Allo stato attuale è stata solo penalizzata rispetto a quanto aveva con l' appartenenza alla Provincia di Bari: e si è solo agli inizi. Signor sindaco, signori assessori, signori consiglieri comunali e signori consiglieri provinciali tranesi: fate sentire la voce di Trani prima che l'arroganza delle altre città capoluogo condanni definitivamente la nostra amata città, di cui andiamo fieri, ad un inarrestabile declino».
E Trani che fa? Se lo chiede, in una nota, il presidente dell'associazione Sandro Pertini, Nicola Cuccovillo:
«La nuova provincia di Barletta, Andria, Trani, indipendentemente da qualsiasi valutazione di ordine politico, costituirebbe occasione preziosa per la valorizzazione del territorio, la sua crescita ed il suo ordinato sviluppo e, nell'ambito dello spirito policentrico cui è ispirata, realizza un'organizzazione politica e amministrativa il più vicino possibile alle esigenze e necessità dei suoi abitanti. Proprio alla luce di una concezione policentrica, la legge istituitiva ha stabilito il capoluogo nelle città di Barletta, Andria e Trani e fissato che l'istituzione degli uffici periferici dello Stato deve tener conto delle rispettive vocazioni territoriali delle tre città. Con maggiore pregnanza ha statuito, altresì, che l'allocazione degli uffici dell'Ente Provincia ( indipendentemente dalle vocazioni territoriali) fosse articolata tra le tre città capoluogo.
In questi ultimi mesi, però, in netto contrasto con le disposizioni del legislatore, la città di Trani è stata completamente ignorata a tutti i livelli, sia da parte delle altre due città capoluogo che, con inusitata arroganza ed anacronistico campanilismo, tentano di spartirsi le vesti di Cristo (e chiediamo perdono a Nostro Signore), sia da parte del Consiglio provinciale che ha il preciso dovere (giuridico, politico e istituzionale) di dare puntuale attuazione al dettato legislativo. Questo comportamento è stato favorito anche dall'assenza completa al dibattito da parte di sindaco, giunta e Consiglio comunale della nostra città.
Ricordiamoci che Trani, prima d'ora è stata capoluogo di Provincia della terra di Bari per oltre duecento anni e la mortificazione di cui è fatta oggetto da parte delle altre città certamente non fa onore alla sua storia. Un esempio? Considerate che la delimitazione del territorio della nuova Provincia ha comportato immediatamente un consistente ridimensionamento (oltre il 30%) della locale Agenzia delle Entrate, con l'accorpamento del Comune di Corato all'ufficio di Bari, mentre l'analogo ufficio di Barletta ha subito un incremento con l'acquisizione dei tre Comuni già appartenenti alla Provincia di Foggia. Al danno la beffa: la direzione provinciale delle Entrate, in palese violazione di quanto deciso e formalizzato dalla conferenza dei sindaci della nuova Provincia (che ne aveva individuato in Trani l'ubicazione) è stata allocata a Barletta.
Occorre respingere con decisione e sdegno il luogo comune secondo cui, nell'ambito della dislocazione degli uffici tra le città capoluogo, Trani è stata individuata quale destinataria del cosiddetto polo giudiziario. È doveroso evitare ogni mistificazione al riguardo, tenendo presente che l'istituzione o la soppressione di uffici giudiziari, nonché la modificazione della loro circoscrizione,sono stabilite solo e unicamente da leggi di Stato. Trani è sede di uffici giudiziari da secoli: nulla ha concesso o previsto la legge istitutiva della nuova Provincia. Il Consiglio comunale monotematico annunciato tempo addietro, che avrebbe dovuto discutere la questione sulla base di una bozza di documento redatta da tutti i capigruppo consiliari, non ha più visto la luce. E cosa dire delle minacce del sindaco profferite in occasione dell'annuncio dell'imminente convocazione della massima assise cittadina e diffusa da tutti i mezzi d'informazione (stampa e tv locali)? Sembrano comportamenti risalenti alla preistoria.
A tutti diciamo: datevi una mossa, Trani è capoluogo di provincia! Allo stato attuale è stata solo penalizzata rispetto a quanto aveva con l' appartenenza alla Provincia di Bari: e si è solo agli inizi. Signor sindaco, signori assessori, signori consiglieri comunali e signori consiglieri provinciali tranesi: fate sentire la voce di Trani prima che l'arroganza delle altre città capoluogo condanni definitivamente la nostra amata città, di cui andiamo fieri, ad un inarrestabile declino».