Sede legale dell’Asl BT, prosegue la querelle sull’asse Andria-Barletta
In merito è intervenuto il sindaco di Andria Nicola Giorgino. Si attende la risposta delle istituzioni barlettane
giovedì 28 aprile 2011
Dopo la "chiamata alle armi" dei consiglieri barlettani, che avevano posto sotto la luce dei riflettori le opportunità nascenti dal tanto rivendicato trasferimento della sede legale dell'Asl Bt presso l'ospedale "Dimiccoli" nella Città della Disfida, ventilando la possibilità di risparmiare alcune decine di migliaia di euro l'anno grazie a un piano di rientro sanitario, pronta è arrivata la risposta della città di Andria, nella forma delle parole del sindaco Nicola Giorgino. L'avvocato e primo cittadino della città andriese ha spiegato come la Conferenza dei Sindaci non possa essere esautorata dall'intervento dei consiglieri barlettani, intervento che risente fortemente di quelle spinte campanilistiche che proprio alcuni personaggi politici stanno spingendo essendone i primi portatori.
Ricordiamo che l'ordine del giorno oggetto del contendere era stato messo in luce dai promotori dell'iniziativa Giovanni Alfarano del Pdl, Ruggiero Mennea e Filippo Caracciolo del Pd e Franco Pastore del Psi, durante la conferenza stampa tenutasi nel pomeriggio del 21 aprile nello spazio antistante l'ingresso dell'ospedale "Dimiccoli" di Barletta, ponendo in luce come questo provvedimento potrebbe dar vita a una riduzione dei costi in linea col piano di rientro approvato dalla Regione in ambito sanitario. Un intervento, quello dei quattro consiglieri regionali barlettani, che aveva dato subito il via a diversi rumors negli ambienti politici della Bat.
L'intervento di Giorgino è stato prontamente sostenuto nella città murgiana dal Coordinamento Andria Ci Chiama, che in un comunicato ha espresso la speranza "che anche il nostro Consigliere regionale e Vice-Presidente del Consiglio dott. Nino Marmo, sostenuto con lealtà da tutti i candidati della Lista Andria Ci Chiama alle scorse elezioni, unitamente al nostro candidato Presidente e capogruppo Rocco Palese sapranno reagire con fermezza a questo tentativo maldestro posto in essere da un'anomala ed inusuale compagine composta da esponenti politici di schieramenti opposti, tutti uniti non si sa ancora bene contro chi". Un attacco frontale finalizzato a stigmatizzare manovra elettorale dei consiglieri regionali barlettani in merito al trasferimento della sede legale Asl Bat, e al tempo stesso un appoggio deciso alla risposta ufficiale promanata dal primo cittadino andriese. Si attende ora la risposta del suo alter-ego barlettano Nicola Maffei.
Ricordiamo che l'ordine del giorno oggetto del contendere era stato messo in luce dai promotori dell'iniziativa Giovanni Alfarano del Pdl, Ruggiero Mennea e Filippo Caracciolo del Pd e Franco Pastore del Psi, durante la conferenza stampa tenutasi nel pomeriggio del 21 aprile nello spazio antistante l'ingresso dell'ospedale "Dimiccoli" di Barletta, ponendo in luce come questo provvedimento potrebbe dar vita a una riduzione dei costi in linea col piano di rientro approvato dalla Regione in ambito sanitario. Un intervento, quello dei quattro consiglieri regionali barlettani, che aveva dato subito il via a diversi rumors negli ambienti politici della Bat.
L'intervento di Giorgino è stato prontamente sostenuto nella città murgiana dal Coordinamento Andria Ci Chiama, che in un comunicato ha espresso la speranza "che anche il nostro Consigliere regionale e Vice-Presidente del Consiglio dott. Nino Marmo, sostenuto con lealtà da tutti i candidati della Lista Andria Ci Chiama alle scorse elezioni, unitamente al nostro candidato Presidente e capogruppo Rocco Palese sapranno reagire con fermezza a questo tentativo maldestro posto in essere da un'anomala ed inusuale compagine composta da esponenti politici di schieramenti opposti, tutti uniti non si sa ancora bene contro chi". Un attacco frontale finalizzato a stigmatizzare manovra elettorale dei consiglieri regionali barlettani in merito al trasferimento della sede legale Asl Bat, e al tempo stesso un appoggio deciso alla risposta ufficiale promanata dal primo cittadino andriese. Si attende ora la risposta del suo alter-ego barlettano Nicola Maffei.