Sede distaccata del Tribunale di Barletta, destino segnato?

Damiani: «Barletta non può e non deve subire passivamente questa scellerata decisione». Lo scorso 3 luglio la Consulta ha accolto una questione analoga sollevata dal Tribunale di Urbino

sabato 31 agosto 2013
«Destino segnato per la sede distaccata a Barletta del Tribunale di Trani? A quanto pare sì, stando alle indiscrezioni sull'emanando decreto attuativo della riforma della geografia giudiziaria che salverebbe Andria e Molfetta beffando invece il nostro presidio giudiziario cittadino». Così interviene l'assessore provinciale al bilancio nonché capogruppo consiliare PdL, Dario Damiani. «Un eclatante esempio di paradosso all'italiana, considerato che la sede di Barletta non potrà usufruire della proroga di cinque anni concessa per esempio a Molfetta e Andria solo perché di recente non ha usufruito di fondi per l'edilizia giudiziaria! Quindi una sede altamente efficiente, sia dal punto di vista dell'agibilità strutturale che dell'operatività professionale, viene soppressa in base ad un discutibilissimo criterio meramente contabile!».

«E nonostante la delibera con cui, l'11 aprile scorso, il Commissario Straordinario Manzone espresse parere favorevole in ordine all'utilizzazione, per ulteriori cinque anni decorrenti dal 13 settembre 2013, dell'immobile di proprietà comunale che ospita la sede distaccata, con l'impegno a farsi carico delle spese di gestione e manutenzione. Un provvedimento che, se dovesse essere confermato nelle prossime ore in cui si attende venga sottoscritto dal ministro Cancellieri, grida vendetta in ogni sede in cui sarà possibile impugnarlo, politica e giudiziaria. Da tempo sono impegnato in prima linea in difesa del nostro tribunale, che finora ha garantito, pur nelle croniche criticità della macchina giudiziaria nazionale, la tutela del diritto a chiedere e ottenere giustizia per i cittadini del nostro territorio; diritto che sarà gravemente compromesso dalla chiusura di tre su cinque sedi distaccate del Tribunale di Trani, cioè Barletta, Canosa e Ruvo, con un bacino di utenza per gli uffici tranesi che salirà fino a 500 mila abitanti».

«Barletta non può e non deve subire passivamente questa scellerata decisione», conclude Damiani, «per cui rivolgo un accorato invito all'Amministrazione comunale affinché si attivi, anche in sede giudiziaria, per tutelare il diritto di un capoluogo di Provincia, quale Barletta è, a mantenere la propria sezione distaccata del Tribunale. Principio sancito in una recente sentenza della Corte Costituzionale dello scorso 3 luglio con cui la Consulta ha accolto una questione sollevata dal Tribunale di Urbino, ritenendo violato un principio direttivo della legge che stabilisce la necessità di garantire la permanenza del Tribunale nei circondari di comuni capoluogo di Provincia alla data del 30 novembre 2011».