Se la Provincia non indaga, la palpata dell’8 marzo non esiste
Lei non denuncerà mai quanto (forse) accaduto. Una esercitazione per creare difficoltà agli organi d’informazione
lunedì 4 aprile 2011
La lettera di solidarietà dei colleghi di Antonella -nome proprio di persona che prendiamo solo a prestito- è solo una esercitazione per creare difficoltà agli organi d'informazione ai quali è stata inviata.
Il Lions Club Barletta Host ha promosso una serata di ascolto sulla Costituzione della Repubblica Italiana invitandoci a conoscerla e ad amarla. Una serata, quella del 1 aprile scorso dove gli equivoci non potevano esserci. La proposta dei Lions è stata imperniata all'educazione, alla giustizia e alla legalità. Dimenticavo che la Provincia di Barletta-Andria-Trani ha, tra altri, patrocinato la serata, non dimentichiamo questo particolare, seppur assente un qualsivoglia suo rappresentante. Magistrati dai capelli d'argento nell'occasione, hanno stretto un patto indissolubile con chi ha attentamente ascoltato la interpretazione di tanti articoli della Costituzione, alla fine rivelatisi negli imperdibili racconti, più belli di altre occasioni, coincidenti con l'attualità, formosi nelle linee guida, spigliati e fondenti con la legalità, autentici e somiglianti a loro stessi uomini di legge che hanno raccontato.
Ad un certo punto, addomesticati piacevolmente da ciascuna leale esposizione ci si è naturalmente distratti. E' accaduto quanto meno all'articolista che interiorizzando l'argomento legalità trattato, ha rincorso, ancora una volta, la vicenda oscura, oramai condannata all'apatia, all'indifferenza e alla rassegnazione. Quella della ragazza (mai) palpata profondamente in Provincia, mai ritrovata in un angolo di un bagno al primo piano degli uffici provinciali, piangente e raccolta tra le braccia della responsabile di settore. Un racconto folle alla fin fine quello dei suoi colleghi responsabili di una incivile omertà che non li fa assomigliare a nessun uomo o donna ai quali i Padri Fondatori hanno anche a loro destinato una virile e coraggiosa Costituzione. Non è più il silenzio solitario, ansioso e incolpevole di Antonella (ripetiamo nome proprio di persona preso a caso dalla serata dei Lions), a farci apparire degradante "l'immaginario" di questa squallida vicenda da Barlettalife ripetutamente interpretata.
Non è l'imbarazzo di questa giovane tranese vincitrice di concorso ad umiliare se stessa ed altre donne. Lei non denuncerà mai quanto (forse) accaduto ma ben circostanziato in ogni minimo dettaglio dai suoi colleghi, il cui rimorso di coscienza deve essersi davvero incancrenito ma senza guarigione possibile. L'Ente Provincia che i mancati firmatari dell'anonima circostanziata denuncia richiamano alle loro responsabilità perché non hanno provveduto ad avviare alcuna inchiesta interna rivelatrice di fatti e circostanze, non sono responsabili. Fanno bene ad ignorare ogni allarme della società civile (ma quale?). Fanno bene a non allarmare l'opinione pubblica interdetta da un caso talmente sconcertante se fosse vero e comprovato ( ma quale opinione pubblica?). I responsabili eterni di questa vicenda sono e saranno gli autori della lettera che abbiamo trovato nella casella della posta di Barlettalife. Scrivendola, hanno offeso i principi di lealtà della Costituzione, hanno reso inquietante ogni angolo, ogni scrivania, ogni bugigattolo del loro posto di lavoro. Scrivendola e inoltrandola saranno ora loro e non Antonella le vittime quotidiane di qualsiasi tipo di molestia. Tornando ai nomi e cognomi dell'Ente Sesta Provincia Barletta- Andria- Trani che si sono prodigati con interpellanza per conoscere i fatti in questione ,meritano ancora citazione e sono i consiglieri provinciali Pina Marmo, Nadia Landolfi, Bernardo Lodisposto, Sergio Evangelista, Andrea Patruno. Pochi! Appariranno sicuramente anacronistiche (ma non lo sono), rapportate all'argomento le scuse che porgo all'assessore provinciale alla programmazione economica e finanziaria-patrimonio Dario Damiani, per non aver accettato il Suo invito a partecipare alla serata della sua candidatura a Consigliere comunale, per il PdL, alle amministrative di Barletta. Non mi è sembrato il caso.
Il Lions Club Barletta Host ha promosso una serata di ascolto sulla Costituzione della Repubblica Italiana invitandoci a conoscerla e ad amarla. Una serata, quella del 1 aprile scorso dove gli equivoci non potevano esserci. La proposta dei Lions è stata imperniata all'educazione, alla giustizia e alla legalità. Dimenticavo che la Provincia di Barletta-Andria-Trani ha, tra altri, patrocinato la serata, non dimentichiamo questo particolare, seppur assente un qualsivoglia suo rappresentante. Magistrati dai capelli d'argento nell'occasione, hanno stretto un patto indissolubile con chi ha attentamente ascoltato la interpretazione di tanti articoli della Costituzione, alla fine rivelatisi negli imperdibili racconti, più belli di altre occasioni, coincidenti con l'attualità, formosi nelle linee guida, spigliati e fondenti con la legalità, autentici e somiglianti a loro stessi uomini di legge che hanno raccontato.
Ad un certo punto, addomesticati piacevolmente da ciascuna leale esposizione ci si è naturalmente distratti. E' accaduto quanto meno all'articolista che interiorizzando l'argomento legalità trattato, ha rincorso, ancora una volta, la vicenda oscura, oramai condannata all'apatia, all'indifferenza e alla rassegnazione. Quella della ragazza (mai) palpata profondamente in Provincia, mai ritrovata in un angolo di un bagno al primo piano degli uffici provinciali, piangente e raccolta tra le braccia della responsabile di settore. Un racconto folle alla fin fine quello dei suoi colleghi responsabili di una incivile omertà che non li fa assomigliare a nessun uomo o donna ai quali i Padri Fondatori hanno anche a loro destinato una virile e coraggiosa Costituzione. Non è più il silenzio solitario, ansioso e incolpevole di Antonella (ripetiamo nome proprio di persona preso a caso dalla serata dei Lions), a farci apparire degradante "l'immaginario" di questa squallida vicenda da Barlettalife ripetutamente interpretata.
Non è l'imbarazzo di questa giovane tranese vincitrice di concorso ad umiliare se stessa ed altre donne. Lei non denuncerà mai quanto (forse) accaduto ma ben circostanziato in ogni minimo dettaglio dai suoi colleghi, il cui rimorso di coscienza deve essersi davvero incancrenito ma senza guarigione possibile. L'Ente Provincia che i mancati firmatari dell'anonima circostanziata denuncia richiamano alle loro responsabilità perché non hanno provveduto ad avviare alcuna inchiesta interna rivelatrice di fatti e circostanze, non sono responsabili. Fanno bene ad ignorare ogni allarme della società civile (ma quale?). Fanno bene a non allarmare l'opinione pubblica interdetta da un caso talmente sconcertante se fosse vero e comprovato ( ma quale opinione pubblica?). I responsabili eterni di questa vicenda sono e saranno gli autori della lettera che abbiamo trovato nella casella della posta di Barlettalife. Scrivendola, hanno offeso i principi di lealtà della Costituzione, hanno reso inquietante ogni angolo, ogni scrivania, ogni bugigattolo del loro posto di lavoro. Scrivendola e inoltrandola saranno ora loro e non Antonella le vittime quotidiane di qualsiasi tipo di molestia. Tornando ai nomi e cognomi dell'Ente Sesta Provincia Barletta- Andria- Trani che si sono prodigati con interpellanza per conoscere i fatti in questione ,meritano ancora citazione e sono i consiglieri provinciali Pina Marmo, Nadia Landolfi, Bernardo Lodisposto, Sergio Evangelista, Andrea Patruno. Pochi! Appariranno sicuramente anacronistiche (ma non lo sono), rapportate all'argomento le scuse che porgo all'assessore provinciale alla programmazione economica e finanziaria-patrimonio Dario Damiani, per non aver accettato il Suo invito a partecipare alla serata della sua candidatura a Consigliere comunale, per il PdL, alle amministrative di Barletta. Non mi è sembrato il caso.