Scrivendo in democrazia
Spazio ai commenti su Barlettalife
sabato 20 marzo 2010
In Italia le statistiche parlano dell'informazione in calo: troppa tv spazzatura, giornali poco interattivi, siti poco chiari ma soprattutto notizie non commentabili se non utilizzando altri mezzi di comunicazione. È sempre esistita una cortina di ferro abbastanza spessa tra i giornalisti e quell'immenso e variegato mondo che è il pubblico.
La carta stampata progressivamente perde quel fascino e quell'aurea di misticità da cui da sempre è stata circondata. Dopo il boom tecnologico il classico giornale cede il passo alle redazioni online e ai social network, che pur digitalizzando e informatizzando l'austero mondo del giornalismo non lo rendono totalmente accessibile a tutti. Sembra che manchi qualcosa, manca un punto di contatto tra i due mondi paralleli. Ora il punto di contatto c'è e cade sulla Terra come un meteorite Barlettalife e da la possibilità ai propri lettori di commentare importanti eventi della cronaca cittadina, di ringraziare, segnalare ma anche criticare chi scrive. Grazie ai commenti il giornalista perde tutti i suoi vantaggi e si espone alle critiche, che talvolta possono essere feroci.
Nasce così l'era del contraddittorio, in cui giornalista e pubblico aprono un dibattito su un qualsiasi tema. Finalmente si uniscono democrazia, informazione e cultura. I commenti consentiranno a tutti di interagire con l'autore. Si creeranno contraddittori, con disertori e assertori dei vari che ogni volta vengono trattati. La redazione accetterà tutto, elogi e critiche, commenti positivi e negativi, purché tutto rientri nell'alveo della democraticità e purché le critiche non sfocino nella futilità e nell'attacco offensivo nei confronti di terzi. Ad maiora!
La carta stampata progressivamente perde quel fascino e quell'aurea di misticità da cui da sempre è stata circondata. Dopo il boom tecnologico il classico giornale cede il passo alle redazioni online e ai social network, che pur digitalizzando e informatizzando l'austero mondo del giornalismo non lo rendono totalmente accessibile a tutti. Sembra che manchi qualcosa, manca un punto di contatto tra i due mondi paralleli. Ora il punto di contatto c'è e cade sulla Terra come un meteorite Barlettalife e da la possibilità ai propri lettori di commentare importanti eventi della cronaca cittadina, di ringraziare, segnalare ma anche criticare chi scrive. Grazie ai commenti il giornalista perde tutti i suoi vantaggi e si espone alle critiche, che talvolta possono essere feroci.
Nasce così l'era del contraddittorio, in cui giornalista e pubblico aprono un dibattito su un qualsiasi tema. Finalmente si uniscono democrazia, informazione e cultura. I commenti consentiranno a tutti di interagire con l'autore. Si creeranno contraddittori, con disertori e assertori dei vari che ogni volta vengono trattati. La redazione accetterà tutto, elogi e critiche, commenti positivi e negativi, purché tutto rientri nell'alveo della democraticità e purché le critiche non sfocino nella futilità e nell'attacco offensivo nei confronti di terzi. Ad maiora!
Hai ragione Enrico, grazie a Barlettalife si "da la possibilità ai propri lettori di commentare importanti eventi della cronaca cittadina, di ringraziare, segnalare ma anche criticare chi scrive. Grazie ai commenti il giornalista perde tutti i suoi vantaggi e si espone alle critiche, che talvolta possono essere feroci", nulla di più vero, ma credo che credo che dalla parte del giornalista si possa giocare ancora la carta dell'indifferenza. Mi spiego, a mio avviso, i cittadini che REALMENTE vivono la vita pubblica della città sono pochi, come pochi sono coloro che si aggiornano, pochi sono coloro che conoscono le storie passate dell'amministrazione e pochi sono coloro che, con reale spirito critico, potrebbero lasciare un commento.
Sono personalmente entusiasta di questo nuovo sistema di informazione che mette in relazione giornalista e lettore e con esso ho lanciato una sfida contro me stessa, cioè che constatando il numero e la sostanza dei commenti lasciati dai lettori io possa aver sbagliato tutta la mia teoria "dell'indifferenza". Si usa concludere con "chi vivrà vedrà". Sono proprio curiosa!
Sono personalmente entusiasta di questo nuovo sistema di informazione che mette in relazione giornalista e lettore e con esso ho lanciato una sfida contro me stessa, cioè che constatando il numero e la sostanza dei commenti lasciati dai lettori io possa aver sbagliato tutta la mia teoria "dell'indifferenza". Si usa concludere con "chi vivrà vedrà". Sono proprio curiosa!
Ester Binetti
redattrice