Scossone politico: si dimette la giunta Maffei

Un anno dopo si ritorna al via. Tante domande, molteplici i punti della discordia

domenica 15 aprile 2012 11.32
A cura di Alessandro Porcelluzzi
Si dimette in blocco la giunta Maffei. La crisi, cominciata al tavolo politico di giovedì sera e proseguita ieri con le dimissioni di Franco Pastore da presidente del Consiglio, giunge a un punto di non ritorno. A meno di un anno dal suo insediamento Maffei ritorna alla casella di partenza. Niente giunta e Consiglio senza presidente. Lunedì si terrà una conferenza dei capigruppo. Tanti i nodi da sciogliere per il primo cittadino. In primo luogo l'indicazione di un Presidente del Consiglio che ricompatti la maggioranza. Sarà Enzo Delvecchio? Riuscirà appena a superare la soglia necessaria per essere eletto oppure otterrà i voti di tutti i consiglieri di maggioranza? Una maggioranza la cui divisione si è manifestata plasticamente ieri pomeriggio. Fds, Sel e BP da una parte. Pd, Psi, Lista Emiliano dall'altra. Con l'IDV spaccato a metà.

A questo punto sembra di capire che i punti della discordia siano i seguenti:
1) Con l'addio di Lasala e Crudele, migrati in Sel, il Pd avrà 4 o 5 assessori? Se saranno quattro, chi rinuncerà tra le tre aree?

2) Il nono assessorato andrà alla Lista Emiliano (nella persona di Marcello Lanotte), a Sel o alla Buona Politica?

3) Visti i nuovi equilibri numerici, le decisioni stabilite rispetto a giunta, Barsa e altri incarichi di sottogoverno sono da rinegoziare?

Ma prima ancora la domanda cruciale: ha senso mantenere in vita questa amministrazione?