Scoperta cellula islamista in Puglia

Arrestato in Belgio l'ex Imam della moschea di Andria. Sei indagati per terrorismo internazionale e istigazione all'odio razziale

martedì 30 aprile 2013 10.00
Importante operazione antiterrorismo in Puglia. I Carabinieri del Ros hanno sgominato una cellula terroristica di matrice islamista presente nella nostra regione. I militari hanno eseguito 6 ordinanze di custodia cautelare in Italia e all'estero, con l'accusa di associazione con finalità di terrorismo internazionale e istigazione all'odio razziale. Tra le 6 persone destinatarie dei provvedimenti, 4 gli arresti effettuati, mentre le altre due sono attualmente in Tunisia. Tra gli arrestati, l'ex Imam della moschea di Andria, il tunisino Hosni Hachemi Ben Hassen, che è stato fermato in Belgio. Dalle indagini è emerso che la cellula pugliese, capeggiata dall'ex Imam, sarebbe in stretto contatto con personaggi di spicco del terrorismo internazionale, che hanno già condanne definitive, come Essid Sami Ben Khemais, Ben Yahia Mouldi Ber Rachid e Ben Alì Mohamed. La diffusa attività di proselitismo e indottrinamento di nuovi affiliati sarebbe stata supportata anche da documenti audio-video incitanti alla jihad e ad azioni suicide in occidente e nelle "zone di guerra". I sei presunti affiliati al gruppo sarebbero di nazionalità marocchina e tunisina e risiedevano in Puglia, Lombardia, Sicilia e Belgio. L'indagine, avviata nel 2007 e diretta dal sostituto procuratore di Bari, Renato Nitti, si è servita del monitoraggio delle attività dei migranti e dei loro call center ed internet point.

La città di Andria, secondo le indagini dei Carabinieri del ROS, è stata la base logistica di questo gruppo terroristico, con sede all'interno di un call center della città, riconducibile proprio all'ex Imam della moschea di Andria. Infatti, proprio nel cocapoluogo della Bat, nell'ambito della stessa operazione, sequestri e perquisizioni sono scattati, questa notte intorno alle 4. All'interno del call center andriese si cercavano sul web e visionavano, i video pubblicati nei forum jihadisti, al fine di acquisire le necessarie cognizioni delle procedure per il confezionamento di ordigni esplosivi, per l'uso delle armi da fuoco e per il reclutamento di volontari mujaheddin da avviare ai campi di battaglia in Afghanistan, Yemen, Iraq, e Cecenia. I membri del gruppo formavano una micro-comunità isolata e al riparo da qualsiasi "richiamo" o condizionamento esterno, in cui potere praticare la propria versione dell'Islam secondo i dettami imposti da Al Qaeda. Le attività investigative hanno, altresì, evidenziato l'assoluta avversione della "cellula" nei confronti non solo delle religioni diverse dall'Islam, ma anche verso l'Occidente, e, in particolare, gli USA, Israele e l'Italia. Gli indagati, in occasione del terremoto che colpiva l'Abruzzo, il 07/04/2009, oltre a manifestare la gioia per quanto accaduto, criticavano aspramente, ritenendolo inopportuno, il proposito della comunità mussulmana residente in Italia di contribuire agli aiuti per i terremotati con i fondi raccolti per il sostegno della comune causa islamica.

In queste ore il pensiero era corso fatalmente ad un passaggio inquietante de "La Rabbia e l'orgoglio" della giornalista Oriana Fallaci che in un elenco di probabili cellule terroristiche di matrice islamica cresciute in ambienti religiosi, inseriva Barletta [unica tra i comuni dello stretto circondario ndr]. In un intervista successiva la scrittrice asserì di essersi ispirata a documenti riservati in cui venivano indicate situazioni potenzialmente pericolose, in particolari città d'Italia, riconducibili a interpretazioni deviate della dottrina islamica.