Scommesse illegali, la Finanza sequestra due slot e denuncia il proprietario

Doppio intervento a Barletta e a Terlizzi contro il gioco clandestino

mercoledì 11 novembre 2015 13.19
Giocare sì, ma sempre nel pieno rispetto della legalità. E' questo il principio cardine da cui sono partiti i finanzieri del Gruppo Barletta e della Tenenza di Molfetta per l'avvio di specifici controlli tesi all'individuazione di locali aperti al pubblico che sviluppano e favoriscono forme di gioco irregolare e clandestino. In particolare, le Fiamme Gialle, anche con l'ausilio dei funzionari dell'Agenzia Autonoma dei Monopoli di Stato, hanno proceduto al sequestro in Barletta di due apparecchi da intrattenimento (c.d. New Slot) che il titolare di un bar aveva pensato bene di non collegare alla rete telematica dei Monopoli di Stato. Appurata l'illecita condotta, il soggetto è stato denunciato alla Procura di Trani anche perché raccoglieva scommesse senza essere autorizzato.

Sempre nel settore delle scommesse sportive non autorizzate, in Terlizzi le Fiamme Gialle della Tenenza di Molfetta hanno posto sotto sequestro p.c., monitor, stampanti, palinsesti, cedole di gioco e contanti rinvenuti all'interno di due centri per scommesse sportive on line che operavano illegalmente per conto di allibratori esteri (austriaci e maltesi). Elevate anche sanzioni amministrative per decine di migliaia di euro per la violazione delle norme del c.d. "Decreto Balduzzi" volto a contrastare quelle forme di dipendenza dal gioco, conosciute con il nome di "Ludopatia". Infatti, sulle cedole di gioco veniva riscontrata l'assenza delle formule di avvertimento sul rischio di dipendenza dalla pratica di giochi con vincite in denaro. All'esito di tali attività venivano denunciati alla Procura di Trani i tre gestori dei due centri scommesse ed un avventore, ritenuti, a diverso titolo, colpevoli dei reato di partecipazione all'illecita attività di scommesse e raccolta e/o accettazione abusiva del gioco e delle scommesse.

In entrambi gli interventi, la Guardia di Finanza ha appurato come gli allibratori non avevano aderito alla procedura di regolarizzazione ed emersione disciplinata dalla Legge di Stabilità 2014 che aveva previsto, per gli operatori che offrono scommesse con vincite di denaro in Italia per conto proprio ovvero di terzi anche esteri, un regime transitorio di regolarizzazione in virtù del quale sarebbe stato riconosciuto il diritto di gestire la raccolta.