Sciopero generale, quattro lavoratori su dieci hanno incrociato le braccia
Grande partecipazione nella provincia Barletta-Andria-Trani. In 600 hanno partecipato al corteo
venerdì 6 maggio 2011
18.55
Grande partecipazione allo sciopero generale della Cgil nella provincia di Barletta – Andria – Trani: in media quattro lavoratori su dieci hanno incrociato le braccia. Picchi di astensione pari al 100% si sono registrati in alcune realtà dove il peso della crisi in questo lembo di terra si fa più sentire: massiccia l'adesione dei dipendenti di alcune aziende che operano nel settore lapideo, metalmeccanico e del legno. Il dato più rilevante è che in alcune realtà ha aderito allo sciopero un numero di lavoratori ben più alto rispetto a quello degli stessi iscritti al sindacato.
Un serpentone formato da oltre 600 partecipanti ha colorato di rosso corso Vittorio Emanuele a Trani: un fiume di bandiere e di striscioni proveniente da tutte le Camere del Lavoro della provincia ed in rappresentanza di tutte le categorie. I manifestanti hanno dato vita ad una giornata di protesta che per gli organizzatori "ha superato ogni più rosea aspettativa". In testa al corteo di scioperanti, insieme alla segretaria Cgil Puglia, Antonella Morga ed al segretario Cgil Bat, Luigi Antonucci, anche Andrea Mastrapasqua, rappresentante di Confindustria. "La presenza di un esponente del mondo dei datori di lavoro – ha detto Antonucci – è testimonianza del fatto che la Cgil non è il sindacato del no a prescindere ma è il sindacato della contrattazione. Anche con Confindustria vogliamo ragionare e sederci attorno ad un tavolo per la crescita del nostro territorio".
Dal palco di piazza della Repubblica, luogo in cui il corteo è approdato, la testimonianza di tre lavoratrici che ogni giorno vivono le difficoltà sulla propria pelle. Ognuna ha portato la propria esperienza: dal mondo della scuola, della sanità e del commercio. Hanno raccontato di come si vive per anni con un contratto part-time e con la speranza di potere, prima o poi, portare a casa uno stipendio "che consenta di vivere dignitosamente". "Non vogliamo la luna – ha detto una di loro – solo il rispetto dei nostri diritti".
A conclusione della manifestazione la segretaria regionale Antonella Morga ha ringraziato "la bella piazza" ed ha ricordato le motivazione dello sciopero della Cgil: "il cuore del sindacato batte all'unisono in cento piazze d'Italia – ha detto – contro la rassegnazione che sembra aver pervaso le coscienze, il fisco che spreme come limoni i lavoratori, i licenziamenti senza precedenti e la disoccupazione giovanile a tassi elevatissimi". Davanti alla piazza tinta di rosso la segretaria regionale ha ricordato la necessità di garantire sicurezza nei posti di lavoro "perché non si continui a morire come è accaduto alla Thyssen o alla Truck Center". Secondo la Morga "il bilancio di 34 mesi di Governo è fallimentare sul piano della crescita e del debito pubblico ed è per questo che oggi la Cgil sciopera. Il Paese ha bisogno di speranza e di dignità. Fisco e lavoro – ha concluso – le due parole chiave della giornata. Il primo come strumento di giustizia sociale, l'altro come unica via per la crescita".
Un serpentone formato da oltre 600 partecipanti ha colorato di rosso corso Vittorio Emanuele a Trani: un fiume di bandiere e di striscioni proveniente da tutte le Camere del Lavoro della provincia ed in rappresentanza di tutte le categorie. I manifestanti hanno dato vita ad una giornata di protesta che per gli organizzatori "ha superato ogni più rosea aspettativa". In testa al corteo di scioperanti, insieme alla segretaria Cgil Puglia, Antonella Morga ed al segretario Cgil Bat, Luigi Antonucci, anche Andrea Mastrapasqua, rappresentante di Confindustria. "La presenza di un esponente del mondo dei datori di lavoro – ha detto Antonucci – è testimonianza del fatto che la Cgil non è il sindacato del no a prescindere ma è il sindacato della contrattazione. Anche con Confindustria vogliamo ragionare e sederci attorno ad un tavolo per la crescita del nostro territorio".
Dal palco di piazza della Repubblica, luogo in cui il corteo è approdato, la testimonianza di tre lavoratrici che ogni giorno vivono le difficoltà sulla propria pelle. Ognuna ha portato la propria esperienza: dal mondo della scuola, della sanità e del commercio. Hanno raccontato di come si vive per anni con un contratto part-time e con la speranza di potere, prima o poi, portare a casa uno stipendio "che consenta di vivere dignitosamente". "Non vogliamo la luna – ha detto una di loro – solo il rispetto dei nostri diritti".
A conclusione della manifestazione la segretaria regionale Antonella Morga ha ringraziato "la bella piazza" ed ha ricordato le motivazione dello sciopero della Cgil: "il cuore del sindacato batte all'unisono in cento piazze d'Italia – ha detto – contro la rassegnazione che sembra aver pervaso le coscienze, il fisco che spreme come limoni i lavoratori, i licenziamenti senza precedenti e la disoccupazione giovanile a tassi elevatissimi". Davanti alla piazza tinta di rosso la segretaria regionale ha ricordato la necessità di garantire sicurezza nei posti di lavoro "perché non si continui a morire come è accaduto alla Thyssen o alla Truck Center". Secondo la Morga "il bilancio di 34 mesi di Governo è fallimentare sul piano della crescita e del debito pubblico ed è per questo che oggi la Cgil sciopera. Il Paese ha bisogno di speranza e di dignità. Fisco e lavoro – ha concluso – le due parole chiave della giornata. Il primo come strumento di giustizia sociale, l'altro come unica via per la crescita".