Schiuma e acque gialle: le strane fontane di Barletta

Cartolina di inciviltà e incuria dai giardini del Castello

martedì 10 giugno 2014
A cura di Enrico Gorgoglione
L'estate è ormai alle porte, e con la stagione più calda Barletta tornerà ad attrarre i turisti. Chi arriva in città potrà ammirare un Eraclio restaurato, le chiese di Barletta e la loro storia, contemplare l'imponenza del Castello Svevo. Non mancano, però, i biglietti da visita negativi, alcuni dei quali si "concentrano" nei giardini dello stesso Castello. Qualche giorno fa avevamo parlato della mancanza cronaca di panchine, una volta installate all'interno dei giardini e ormai da mesi rimosse. Spostandoci di qualche metro dalle "non panchine", potremmo ammirare anche "non-fontane", simbolo non certo positivo della Città della Disfida. Le due fontane che si trovano all'interno dei giardini restituiscono a tutti i passanti un'immagine sicuramente non esaltante.

Le acque in breve tempo assumono, infatti, un colore giallognolo, producendo anche una schiuma che difficilmente si dissolve. A rendere il quadretto ancora meno invitante ed interessante, si aggiunge l'inciviltà di alcuni passanti, che hanno pensato bene di gettare in acqua alcune bottigliette di plastica. Questa situazione si presenta costantemente sotto gli occhi di tutti, ma da mesi la situazione è stabile. Mentre si ricercano soluzioni, questa cartolina della Città continua a fare bella mostra di sé, nella speranza che, con l'arrivo delle giornate più torride, la situazione non peggiori ulteriormente.
Al Castello, quelle fontane "giallognole" come biglietto da visita © Enrico Gorgoglione
Al Castello, quelle fontane "giallognole" come biglietto da visita © Enrico Gorgoglione
Al Castello, quelle fontane "giallognole" come biglietto da visita © Enrico Gorgoglione
Al Castello, quelle fontane "giallognole" come biglietto da visita © Enrico Gorgoglione
Al Castello, quelle fontane "giallognole" come biglietto da visita © Enrico Gorgoglione
Al Castello, quelle fontane "giallognole" come biglietto da visita © Enrico Gorgoglione