Scende la pioggia, ma che fa...
Disagi nei quartieri "Patalini" e "Barberini", strade allagate in periferia
lunedì 6 ottobre 2014
18.48
Munitevi di canoa, o voi che entrate. Come in un girone infernale dantesco, ma con poco fuoco e tanta acqua, come una "umana tortura" cinese, in caso di pioggia a Barletta, periferia ovest, distretto popoloso e ricco di palazzi freschi di costruzione (e spesso in attesa di completamento), ecco piscine artificiali e laghetti di detriti a far da ostacoli per guidatori e pedoni. Tutto normale, se fossimo in aperta campagna: peccato che si parli di zone residenziali, per l'esattezza di via Palmitessa, via Romanelli, via Lattanzio e via Raffaele Dibari, aree cittadine site nel quartiere "Patalini" e che si spingono fino a via Barberini, altro acquitrinio a cielo aperto.
Anche oggi il nubifragio abbattutosi in città tra la notte e il pomeriggio ha lasciato in dote il consueto, sconquassante panorama: pozzanghere di abnormi dimensioni, visibili anche dalla circonvallazione, danno vita a invasi d'acqua che ricopre le pietre a bordo strada e dà vita a cumuli di fango certo non confacenti a zone urbanizzate, sebbene periferiche. Camminare per queste strade risulta ora impresa praticamente impossibile: oltre all'asfalto ancora inesistente e alle conseguenti intemperie affrontate dagli pneumatici dei malcapitati guidatori, la costante presenza di rifiuti. Una situazione insostenibile alla quale lo scarso funzionamento dei tombini non agevola lo smaltimento delle acque. Le foto appaiono il miglior monito per reclamare una "umanizzazione" dell'area quanto a vivibilità-in particolare con l'inverno che si approssima- ma per ora la goccia continua a cadere, incessante, sempre nello stesso punto.
(Twitter: @GuerraLuca88)
Anche oggi il nubifragio abbattutosi in città tra la notte e il pomeriggio ha lasciato in dote il consueto, sconquassante panorama: pozzanghere di abnormi dimensioni, visibili anche dalla circonvallazione, danno vita a invasi d'acqua che ricopre le pietre a bordo strada e dà vita a cumuli di fango certo non confacenti a zone urbanizzate, sebbene periferiche. Camminare per queste strade risulta ora impresa praticamente impossibile: oltre all'asfalto ancora inesistente e alle conseguenti intemperie affrontate dagli pneumatici dei malcapitati guidatori, la costante presenza di rifiuti. Una situazione insostenibile alla quale lo scarso funzionamento dei tombini non agevola lo smaltimento delle acque. Le foto appaiono il miglior monito per reclamare una "umanizzazione" dell'area quanto a vivibilità-in particolare con l'inverno che si approssima- ma per ora la goccia continua a cadere, incessante, sempre nello stesso punto.
(Twitter: @GuerraLuca88)