Save the Children apprezza la Puglia per contrasto alla povertà educativa
L'organizzazione internazionale lo considera un'importante novità
martedì 23 marzo 2021
Save the Children esprime grande apprezzamento per l'iniziativa della Regione Puglia, che ha presentato il suo "Documento di Indirizzo per una strategia Regionale per il Contrasto alla Povertà Educativa". In Italia quasi 1 minore su 7 lascia prematuramente gli studi, quasi la metà dei bambini e adolescenti non ha mai letto un libro, oltre 1 su 5 non fa sport. In Puglia il tasso di dispersione scolastica è di oltre 4 punti percentuali sopra la media nazionale (17,9% rispetto al già alto 13,5%) e non è l'unico indicatore peggiore rispetto alla media nazionale. Bambine, bambini e adolescenti, in Puglia come in tutto il Paese, sono privati delle opportunità educative e dei luoghi dove svolgere attività artistiche, culturali e ricreative che potrebbero di fatto raddoppiare le possibilità di migliorare le proprie competenze e costruirsi un futuro migliore.
A questo si aggiunga che nel 2020 l'Istat stima siano oltre 1,3 milioni i bambini e le bambine che in Italia vivono in povertà assoluta, senza cioè disporre di quei beni che sono indispensabili per condurre una vita accettabile, pari al 13,6% di bambini e ragazzi, tasso più alto mai registrato dall'inizio delle rilevazioni Istat sulla povertà assoluta (2005).
Già prima della pandemia, che ha acuito le disuguaglianze e le situazioni di difficoltà, in Puglia il 38,8% dei minori, nel 2019, viveva in condizioni di povertà relativa, attestandosi al terzo posto di questa triste classifica dopo Calabria e Sicilia, e il 29,7% dei giovani rientrava nell'esercito dei NEET, cioè di coloro che non studiano, non lavorano e non investono nella formazione professionale.
Il dato drammatico sulla povertà assoluta, che si è triplicato in Italia dal 2010, è intrinsecamente collegato a quello della povertà educativa, intesa come l'impossibilità di apprendere, sperimentare, sviluppare capacità e talenti, di scoprire e coltivare le proprie inclinazioni. E, conseguentemente, aumenta il rischio di entrare nel circolo vizioso della povertà.
Save the Children, l'Organizzazione che da oltre 100 anni lotta per difendere i bambini a rischio e garantire loro un futuro, da sempre invoca la necessità di un piano nazionale e articolato di contrasto alla povertà minorile e alla povertà educativa, ritenendole un'emergenza assoluta che il Paese deve mettere al primo posto dell'agenda di sviluppo. Per questo Save the Children riconosce particolare rilevanza al "Documento di Indirizzo per una strategia Regionale per il Contrasto alla Povertà Educativa" della Regione Puglia, che considera un'importante novità sia nel merito che nel metodo. Nel merito perché riconosce, testualmente, che "contrastare la povertà educativa dei bambini e dei ragazzi, delle bambine e delle ragazze di oggi vuol dire creare le giuste basi per ridurre la povertà economica degli adulti di domani", e che "l'investimento per il contrasto della povertà educativa è un investimento per le nuove generazioni ma anche per l'identità culturale delle comunità di oggi".
Il metodo adottato dalla Regione, inoltre, riveste particolare rilevanza perché ha scelto di elaborare un documento integrato attraverso un gruppo di lavoro inter-assessoriale che in maniera lungimirante ha unito il Welfare, l'Istruzione e la Cultura, individuando quindi la questione come un "nodo" che attiene non solo le azioni di politica sociale, ma come "sfida culturale" cruciale per la Regione e per il Paese.
"La Regione ha deciso di affrontare in maniera decisiva e metodologica il problema del proprio futuro, sviluppando non solo un'analisi circostanziata e severa, ma soprattutto definendo le proprie scelte strategiche ed elencando delle precise priorità di intervento declinate con obiettivi specifici e concreti, misurabili e definiti nella tempistica. Ci sembra una scelta responsabile e trasparente che riteniamo molto apprezzabile, come il fatto che il documento sia dotato di un piano finanziario di investimenti che coinvolge anche le risorse del PNNR e della prossima programmazione europea dei Fondi Strutturali 2021/27, divenendo così un solido indirizzo politico- amministrativo per i prossimi anni" ha dichiarato Agnese Curri, referente di Save the Children in Puglia.
"Auspichiamo pertanto che questo atto, che appare innovativo, di grande interesse ed efficacemente costruito, possa essere considerato una vera e propria best-practice e che induca le altre regioni italiane a realizzare percorsi analoghi, soprattutto finalizzati alla predisposizione dei Piani Operativi Regionali per i Fondi Europei, che dovranno essere inviati a Bruxelles entro i prossimi mesi", ha concluso Agnese Curri.
A questo si aggiunga che nel 2020 l'Istat stima siano oltre 1,3 milioni i bambini e le bambine che in Italia vivono in povertà assoluta, senza cioè disporre di quei beni che sono indispensabili per condurre una vita accettabile, pari al 13,6% di bambini e ragazzi, tasso più alto mai registrato dall'inizio delle rilevazioni Istat sulla povertà assoluta (2005).
Già prima della pandemia, che ha acuito le disuguaglianze e le situazioni di difficoltà, in Puglia il 38,8% dei minori, nel 2019, viveva in condizioni di povertà relativa, attestandosi al terzo posto di questa triste classifica dopo Calabria e Sicilia, e il 29,7% dei giovani rientrava nell'esercito dei NEET, cioè di coloro che non studiano, non lavorano e non investono nella formazione professionale.
Il dato drammatico sulla povertà assoluta, che si è triplicato in Italia dal 2010, è intrinsecamente collegato a quello della povertà educativa, intesa come l'impossibilità di apprendere, sperimentare, sviluppare capacità e talenti, di scoprire e coltivare le proprie inclinazioni. E, conseguentemente, aumenta il rischio di entrare nel circolo vizioso della povertà.
Save the Children, l'Organizzazione che da oltre 100 anni lotta per difendere i bambini a rischio e garantire loro un futuro, da sempre invoca la necessità di un piano nazionale e articolato di contrasto alla povertà minorile e alla povertà educativa, ritenendole un'emergenza assoluta che il Paese deve mettere al primo posto dell'agenda di sviluppo. Per questo Save the Children riconosce particolare rilevanza al "Documento di Indirizzo per una strategia Regionale per il Contrasto alla Povertà Educativa" della Regione Puglia, che considera un'importante novità sia nel merito che nel metodo. Nel merito perché riconosce, testualmente, che "contrastare la povertà educativa dei bambini e dei ragazzi, delle bambine e delle ragazze di oggi vuol dire creare le giuste basi per ridurre la povertà economica degli adulti di domani", e che "l'investimento per il contrasto della povertà educativa è un investimento per le nuove generazioni ma anche per l'identità culturale delle comunità di oggi".
Il metodo adottato dalla Regione, inoltre, riveste particolare rilevanza perché ha scelto di elaborare un documento integrato attraverso un gruppo di lavoro inter-assessoriale che in maniera lungimirante ha unito il Welfare, l'Istruzione e la Cultura, individuando quindi la questione come un "nodo" che attiene non solo le azioni di politica sociale, ma come "sfida culturale" cruciale per la Regione e per il Paese.
"La Regione ha deciso di affrontare in maniera decisiva e metodologica il problema del proprio futuro, sviluppando non solo un'analisi circostanziata e severa, ma soprattutto definendo le proprie scelte strategiche ed elencando delle precise priorità di intervento declinate con obiettivi specifici e concreti, misurabili e definiti nella tempistica. Ci sembra una scelta responsabile e trasparente che riteniamo molto apprezzabile, come il fatto che il documento sia dotato di un piano finanziario di investimenti che coinvolge anche le risorse del PNNR e della prossima programmazione europea dei Fondi Strutturali 2021/27, divenendo così un solido indirizzo politico- amministrativo per i prossimi anni" ha dichiarato Agnese Curri, referente di Save the Children in Puglia.
"Auspichiamo pertanto che questo atto, che appare innovativo, di grande interesse ed efficacemente costruito, possa essere considerato una vera e propria best-practice e che induca le altre regioni italiane a realizzare percorsi analoghi, soprattutto finalizzati alla predisposizione dei Piani Operativi Regionali per i Fondi Europei, che dovranno essere inviati a Bruxelles entro i prossimi mesi", ha concluso Agnese Curri.