Saranno assunti 800 tra medici e infermieri, così cambia la Sanità pugliese

Aumentano i posti letto, ancora nel limbo tanti presidi ospedalieri

lunedì 28 dicembre 2015
Le linee guida sono state disegnate dall'Istituto Sant'Anna di Pisa che segue la sanità di 15 regioni italiane. L'ultima a essere monitorata è la Puglia che non vedrà nessuno dei 39 ospedali pubblici chiudere i battenti. Lo ha deciso il governatore Michele Emiliano che ieri ha convocato il capo dipartimento regionale della Salute Giovanni Gorgoni (che ricordiamo ex direttore generale dell'Asl Bt prima dell'attuale Ottavio Narracci), il direttore dell'Agenzia regionale sanitaria Ettore Attolini e i dirigenti del settore sanità per cercare di definire il piano di riordino ospedaliero che dovrà essere presentato entro la fine dell'anno.

Nessuna qualche riconversione nel rispetto della razionalizzazione del sistema sanitario chiesta dal report stilato dall'istituto toscano. Sette piccoli ospedali diventeranno case della salute oppure centri di riabilitazione o di ricovero e cura per i lungodegenti. Alcuni presidi ospedalieri restano nel limbo, ovvero le strutture di Ostuni, Fasano, Lucera, Gallipoli, Copertino, Scorrano, Castellaneta, Martina Franca e Casarano.

Aumenterà seppur di un timido un per cento la dotazione di posti letto: passeranno dagli attuali 13791 a 13900 e infine è prevista la creazione di un reparto di eccellenza di cardiochirurgia – sarà ospitato dagli Ospedali Riuniti di Foggia oppure dalla Casa sollievo della Sofferenza di San Giovanni Rotondo – e l'assunzione di oltre 800 di medici e infermieri da inserire in organico.