“Sapori d’autunno” per riqualificare la periferia barlettana
Una sagra organizzata dal neonato comitato “Salviamo le periferie”. Frutta di stagione e spettacoli per sollecitare l’attenzione della politica
martedì 25 ottobre 2011
"Salviamo le periferie". Questo il nome, e anche il motto, del comitato costituitosi poco più di un mese fa con sede in via dei Pini: una realtà che, attraverso gli eventi e la collaborazione con diverse associazioni cittadine, cerca di posizionare la lente di ingrandimento sociale sulla periferia di Barletta, spesso dimenticata e trascurata dai poteri "centrali" della nostra città. Dopo l'evento di debutto dello scorso 11 settembre, in collaborazione con AVIS e UNITALSI per sensibilizzare su malattie e prevenzione, il comitato ha organizzato una serata a metà strada fra la sagra di paese e lo spettacolo di strada. "Sapori d'autunno" è la manifestazione che si è svolta domenica in via delle Querce, uno degli snodi viari fondamentali dalle periferia, all'ombra della nuova parrocchia di San Giovanni Apostolo.
La ricetta è semplice: degustazione enogastronomica con i cibi tipici dell'autunno (caldarroste, frutta di stagione, focaccia sul fuoco), poi musica, spettacoli, giochi per bambini, mercatino dell'usato dell'associazione di volontariato "Sole e amore" e rievocazione storica a cura dell'associazione culturale "Bardulos". Una serata che ha richiamato le tante famiglie della periferia, rovinata solamente dalla battente grandinata finale che ha costretto alla chiusura anticipata degli stand.
L'obiettivo ben più lungimirante è sicuramente quello di riqualificare la periferia barlettana come luogo di incontro e di socializzazione, non in contrapposizione ma in maniera analoga al centro cittadino, che è ben più "coccolato" e curato rispetto alle decadenti atmosfere di periferia. Chi vive la periferia di Barletta ogni giorni, per residenza o per lavoro, sa bene che la discriminazione politica e sociale nei suoi confronti è illegittima: e mentre si investe denaro pubblico per far apparire nel migliore dei modi il centro storico, biglietto da visita della Barletta dabbene, le cravatte della politica dimenticano le tante famiglie e i tanti giovani che animano la periferia, e richiedono a gran voce servizi confacenti, per lo meno in egual misura a quelli concessi ai "luccicosi" quartieri residenziali del centro.
Si comincia con una sagra, per ridare colore ad una periferia che attende migliori attenzioni. Il resto – si spera – arriverà col tempo e con la sensibilizzazione. I cittadini hanno a cuore la loro periferia, ora tocca alla politica rispondere a questa richiesta di "affetto".
La ricetta è semplice: degustazione enogastronomica con i cibi tipici dell'autunno (caldarroste, frutta di stagione, focaccia sul fuoco), poi musica, spettacoli, giochi per bambini, mercatino dell'usato dell'associazione di volontariato "Sole e amore" e rievocazione storica a cura dell'associazione culturale "Bardulos". Una serata che ha richiamato le tante famiglie della periferia, rovinata solamente dalla battente grandinata finale che ha costretto alla chiusura anticipata degli stand.
L'obiettivo ben più lungimirante è sicuramente quello di riqualificare la periferia barlettana come luogo di incontro e di socializzazione, non in contrapposizione ma in maniera analoga al centro cittadino, che è ben più "coccolato" e curato rispetto alle decadenti atmosfere di periferia. Chi vive la periferia di Barletta ogni giorni, per residenza o per lavoro, sa bene che la discriminazione politica e sociale nei suoi confronti è illegittima: e mentre si investe denaro pubblico per far apparire nel migliore dei modi il centro storico, biglietto da visita della Barletta dabbene, le cravatte della politica dimenticano le tante famiglie e i tanti giovani che animano la periferia, e richiedono a gran voce servizi confacenti, per lo meno in egual misura a quelli concessi ai "luccicosi" quartieri residenziali del centro.
Si comincia con una sagra, per ridare colore ad una periferia che attende migliori attenzioni. Il resto – si spera – arriverà col tempo e con la sensibilizzazione. I cittadini hanno a cuore la loro periferia, ora tocca alla politica rispondere a questa richiesta di "affetto".