Sant'Agostino: a Barletta una chiesa accessibile, ma non troppo
Don Roberto Vaccariello: «È necessaria la partecipazione alla vita della comunità, affinché la disabilità non diventi un ostacolo»
venerdì 7 agosto 2020
08.00
A qualcuno non sarà sicuramente sfuggito che insieme al cancello che circondava il parcheggio del vecchio ospedale è sparita anche la rampa per l'accesso di anziani e disabili alla parrocchia Sant'Agostino in Barletta.
Il giorno 3 agosto, alle ore 16, con una sobria cerimonia è stato inaugurato il nuovo spazio di piazza Principe Umberto. Una piazza al servizio della chiesa ma, una chiesa non più al servizio dei disabili e dei più anziani. Inaugurazione rinviata, quindi, per loro, che possono ammirare la nuova piazza ma usufruire della stessa solo parzialmente.
Di seguito una breve intervista, a cura di Michele Napoletano (Referente parrocchiale della Pastorale Giovanile) effettuata a Don Roberto Vaccariello, parroco di Sant'Agostino:
Don Roberto, cosa pensi di questa situazione?
«Sono molto amareggiato e deluso per questa situazione. La rampa è stata rimossa, con la promessa da parte del sindaco di ripristinarla al termine dei lavori di ripavimentazione dell'area. Al termine dei lavori, è stata inaugurata la nuova piazza ma la parrocchia è stata privata di una struttura essenziale e indispensabile, vista la presenza nel quartiere di numerose persone anziane».
Nel progetto era prevista la rimozione della rampa?
«Che io sappia no. Questa situazione è nata per un incontro avuto casualmente col sindaco una mattina. Mi chiese il permesso di poter rimuovere la rampa per poter procedere alla ripavimentazione dell'area sottostante alla stessa e rendere così uniforme tutta l'area di piazza Principe Umberto.
Di fronte a tale richiesta mi sorsero parecchi dubbi perché ero consapevole del fatto che la parrocchia non avesse a disposizione i fondi per l'installazione di una nuova rampa».
E perché hai accettato?
«L'ho fatto perché, esponendo questo problema, il giorno successivo in presenza della famiglia Faggella e di alcuni commercianti della zona, il sindaco ha promesso che la reinstallazione della rampa sarebbe avvenuta a spese del comune».
Qualcuno potrebbe obiettare dicendo che la rampa sarebbe ad uso privato e che quindi la questione non riguarderebbe il comune.
«Noi non stiamo chiedendo al comune una struttura ex-novo ma semplicemente il ripristino della rampa che la parrocchia già possedeva grazie a una donazione effettuata negli anni '90 dalla famiglia Faggella.
Vorrei ricordare inoltre che quella rampa fu installata per agevolare i volontari dell'unitalsi a far accedere alla chiesa gli ammalati su sedie a rotelle. Ci sono stati alcuni disabili e anziani che, vedendo l'assenza di una struttura di accesso agevolato alla chiesa sono andati via».
Cosa chiedi quindi all'amministrazione?
«Chiedo che si dia attenzione agli ammalati, in maniera particolare a coloro che per gravi motivi di salute non possono accedere alla chiesa e che hanno bisogno della rampa per la necessaria partecipazione alla vita della comunità affinché la disabilità non diventi un ostacolo, ma possibilità di testimonianza per tutti».
Il giorno 3 agosto, alle ore 16, con una sobria cerimonia è stato inaugurato il nuovo spazio di piazza Principe Umberto. Una piazza al servizio della chiesa ma, una chiesa non più al servizio dei disabili e dei più anziani. Inaugurazione rinviata, quindi, per loro, che possono ammirare la nuova piazza ma usufruire della stessa solo parzialmente.
Di seguito una breve intervista, a cura di Michele Napoletano (Referente parrocchiale della Pastorale Giovanile) effettuata a Don Roberto Vaccariello, parroco di Sant'Agostino:
Don Roberto, cosa pensi di questa situazione?
«Sono molto amareggiato e deluso per questa situazione. La rampa è stata rimossa, con la promessa da parte del sindaco di ripristinarla al termine dei lavori di ripavimentazione dell'area. Al termine dei lavori, è stata inaugurata la nuova piazza ma la parrocchia è stata privata di una struttura essenziale e indispensabile, vista la presenza nel quartiere di numerose persone anziane».
Nel progetto era prevista la rimozione della rampa?
«Che io sappia no. Questa situazione è nata per un incontro avuto casualmente col sindaco una mattina. Mi chiese il permesso di poter rimuovere la rampa per poter procedere alla ripavimentazione dell'area sottostante alla stessa e rendere così uniforme tutta l'area di piazza Principe Umberto.
Di fronte a tale richiesta mi sorsero parecchi dubbi perché ero consapevole del fatto che la parrocchia non avesse a disposizione i fondi per l'installazione di una nuova rampa».
E perché hai accettato?
«L'ho fatto perché, esponendo questo problema, il giorno successivo in presenza della famiglia Faggella e di alcuni commercianti della zona, il sindaco ha promesso che la reinstallazione della rampa sarebbe avvenuta a spese del comune».
Qualcuno potrebbe obiettare dicendo che la rampa sarebbe ad uso privato e che quindi la questione non riguarderebbe il comune.
«Noi non stiamo chiedendo al comune una struttura ex-novo ma semplicemente il ripristino della rampa che la parrocchia già possedeva grazie a una donazione effettuata negli anni '90 dalla famiglia Faggella.
Vorrei ricordare inoltre che quella rampa fu installata per agevolare i volontari dell'unitalsi a far accedere alla chiesa gli ammalati su sedie a rotelle. Ci sono stati alcuni disabili e anziani che, vedendo l'assenza di una struttura di accesso agevolato alla chiesa sono andati via».
Cosa chiedi quindi all'amministrazione?
«Chiedo che si dia attenzione agli ammalati, in maniera particolare a coloro che per gravi motivi di salute non possono accedere alla chiesa e che hanno bisogno della rampa per la necessaria partecipazione alla vita della comunità affinché la disabilità non diventi un ostacolo, ma possibilità di testimonianza per tutti».