"Sanità e Sicurezza", al "Dimiccoli" di Barletta il dibattito sulle strutture ospedaliere
Ottavio Narracci: «Investimento mirato a migliorare le condizioni di utenti e dipendenti»
lunedì 15 gennaio 2018
13.08
Si è svolta stamane, presso il Polo Universitario del "Dimiccoli" di Barletta, la conferenza organizzata dal dott. Donato Sivo sulla "Sanità in Sicurezza", appuntamento ormai annuale a cui prendono parte tutti gli addetti ai lavori. Durante la presentazione dell'evento, sono intervenuti anche il nuovo Direttore Generale ASL, Ottavio Narracci ed il dott. Franco Doronzo. Presente anche in tarda mattinata il Presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano.
Il primo a prendere la parola è stato proprio Ottavio Narracci che, salutando tutti i presenti ha definito le linee guida della giornata . «Questo incontro capita proprio in contemporanea con la mia nomina a Direttore Generale ASL e quella del dott. Delle Donne a Direttore dell'Asl Bt» ha esordito Narracci che ha poi continuato «Bisogna dar vita al dibattito sulla sicurezza e la sanità, ormai da anni questioni di primaria importanza nelle ASL nazionali». «Il Sistema di Gestione e sicurezza, può essere definito un investimento orientato a garantire migliori condizioni ospedaliere agli utenti ed ai lavoratori» ha poi sottolineato il Direttore Generale, sostenendo che le strutture cliniche debbano essere trasformate in organismi vivi, in cui l'elemento umano e quello fisico siano in armonica simbiosi. Introduzione, quella di Ottavio Narracci, sostenuta dal dott. Franco Doronzo che ha aggiunto: «E' necessaria una continuazione del sistema integrato di sicurezza che, proprio grazie ai risultati raggiunti, sarà implementato a breve nelle ASL regionali».
Il testimone è stato poi passato all'organizzatore, dott. Donato Sivo ricordando subito che, negli ospedali è impossibile separare il rischio clinico e qualità dell'ambiente di lavoro, ricordando come le ASL siano territorialmente le aziende più grandi ed importanti del territorio, con strutture che in alcuni casi sfiorino i diecimila dipendenti. «Il Sistema Sanitario è un complesso in cui interagiscono fattori eterogenei ed dinamici» ha evidenziato Sivo, facendo presente che la Regione Veneto sia stata la prima ad imporre alle cliniche un modello di gestione integrata. Tale modello, secondo il medico del "Dimiccoli", inciderebbe su tutte le variabili legate a sicurezza, aspetto obsoleto di alcuni impianti ed invecchiamento della popolazione lavoratrice clinica. «Si tenga presente che il 23% dei nosocomi italiani, è stato costruito agli inizi del Novecento e soltanto il 22% dopo il 1980». Uno temi caldi è stata l'età media degli impiegati presso l'ASL Bt - 58 anni per i dottori e 47,5 per gli infermieri.
Si è passati poi alla definizione esatta dell'SGS o Sistema di Gestione e Sicurezza. «Si tratta di un sistema organizzativo aziendale volontario, finalizzato ad assicurare il raggiungimento delle garanzie di determinati standard di sicurezza, passando dal mero atto di "scrivere lettere" a risolvere effettivamente i problemi che ci si presentino dinanzi» ha spiegato il dott. Sivo, non dimenticando di mettere al primo posto l'efficienza dei servizi offerti agli utenti – pazienti. «L'SGS permette di allineare obiettivi di sicurezza e qualità con gli intenti sanitari dell'azienda». Un Sistema simile ma per il lavoro clinico, sarebbe stato creato e formalizzato con specifica documentazione nella BAT a partire dal 2013, il cui fine dovrebbe essere quello di centralizzare la sorveglianza sanitaria in modo da specificare ad ogni lavoratore, i rischi a cui giornalmente è esposto.
Meta molto ambiziosa quella proposta dai medici dell'azienda ASL che sembrerebbe focalizzare l'attenzione sul paziente e sulla qualità dei servizi di cui egli usufruisca, con un riordino interno alle strutture di ricovero, così da comprendere le diverse carenze, portando la degenza ed il carico di lavoro ad alti livelli di interazione ed integrazione.
Il primo a prendere la parola è stato proprio Ottavio Narracci che, salutando tutti i presenti ha definito le linee guida della giornata . «Questo incontro capita proprio in contemporanea con la mia nomina a Direttore Generale ASL e quella del dott. Delle Donne a Direttore dell'Asl Bt» ha esordito Narracci che ha poi continuato «Bisogna dar vita al dibattito sulla sicurezza e la sanità, ormai da anni questioni di primaria importanza nelle ASL nazionali». «Il Sistema di Gestione e sicurezza, può essere definito un investimento orientato a garantire migliori condizioni ospedaliere agli utenti ed ai lavoratori» ha poi sottolineato il Direttore Generale, sostenendo che le strutture cliniche debbano essere trasformate in organismi vivi, in cui l'elemento umano e quello fisico siano in armonica simbiosi. Introduzione, quella di Ottavio Narracci, sostenuta dal dott. Franco Doronzo che ha aggiunto: «E' necessaria una continuazione del sistema integrato di sicurezza che, proprio grazie ai risultati raggiunti, sarà implementato a breve nelle ASL regionali».
Il testimone è stato poi passato all'organizzatore, dott. Donato Sivo ricordando subito che, negli ospedali è impossibile separare il rischio clinico e qualità dell'ambiente di lavoro, ricordando come le ASL siano territorialmente le aziende più grandi ed importanti del territorio, con strutture che in alcuni casi sfiorino i diecimila dipendenti. «Il Sistema Sanitario è un complesso in cui interagiscono fattori eterogenei ed dinamici» ha evidenziato Sivo, facendo presente che la Regione Veneto sia stata la prima ad imporre alle cliniche un modello di gestione integrata. Tale modello, secondo il medico del "Dimiccoli", inciderebbe su tutte le variabili legate a sicurezza, aspetto obsoleto di alcuni impianti ed invecchiamento della popolazione lavoratrice clinica. «Si tenga presente che il 23% dei nosocomi italiani, è stato costruito agli inizi del Novecento e soltanto il 22% dopo il 1980». Uno temi caldi è stata l'età media degli impiegati presso l'ASL Bt - 58 anni per i dottori e 47,5 per gli infermieri.
Si è passati poi alla definizione esatta dell'SGS o Sistema di Gestione e Sicurezza. «Si tratta di un sistema organizzativo aziendale volontario, finalizzato ad assicurare il raggiungimento delle garanzie di determinati standard di sicurezza, passando dal mero atto di "scrivere lettere" a risolvere effettivamente i problemi che ci si presentino dinanzi» ha spiegato il dott. Sivo, non dimenticando di mettere al primo posto l'efficienza dei servizi offerti agli utenti – pazienti. «L'SGS permette di allineare obiettivi di sicurezza e qualità con gli intenti sanitari dell'azienda». Un Sistema simile ma per il lavoro clinico, sarebbe stato creato e formalizzato con specifica documentazione nella BAT a partire dal 2013, il cui fine dovrebbe essere quello di centralizzare la sorveglianza sanitaria in modo da specificare ad ogni lavoratore, i rischi a cui giornalmente è esposto.
Meta molto ambiziosa quella proposta dai medici dell'azienda ASL che sembrerebbe focalizzare l'attenzione sul paziente e sulla qualità dei servizi di cui egli usufruisca, con un riordino interno alle strutture di ricovero, così da comprendere le diverse carenze, portando la degenza ed il carico di lavoro ad alti livelli di interazione ed integrazione.