San Ruggero, destino beffardo: la sua Canne giace in rovina e abbandono
Mentre a Barletta si venera in processione. «Rinsaldiamo i legami tra Canne della Battaglia e Barletta»
domenica 2 gennaio 2011
San Ruggero, destino beffardo. A Barletta oggi, nel giorno della festa, lo si venera in processione, quest'anno addirittura con il neo cardinale Monterisi suo "concittadino". A Canne, sulla cittadella, i luoghi che ne videro il ministero pastorale di vescovo che "andava scalzo con lo pede nudo per quelle campegne cercanno le limosine per li poveri" sono in abbandono e rischiano di degradarsi sempre peggio. I crolli, da noi denunciati sull'onda emotiva dello sdegno nazionale per Pompei, hanno colpito una parte del muraglione medievale (quello restaurato nel 1998, mentre l'originale regge magnificamente: ironia dei fondi spese male!).
E' caduta a pezzi tutta marcita la piattaforma di legno che portava alla basilica del santo, addirittura la stessa pietra della tomba di Ruggero è tuttora spaccata da mano vandalica. Arrivarci è un'impresa, con le erbacce che nessuno taglia più da tempo immemorabile.
E poi, la Fontana di San Ruggiero, sull'altro versante, imbrattata ed offesa dalla vernice spray che nessuno ha potuto (o voluto?) rimuovere nonostante la mobilitazione degli studenti del Casardi e delle associazioni…
Questa è la Canne dove appare ormai sbiadita la figura di Ruggero il Vescovo che pure ne fu paladino contro i potenti del suo tempo. Un panorama davvero desolante, in stridente contrasto con l'austera solennità di un Santo che è davvero immagine stessa dell'essere "provinciale": vescovo di Canne, nativo di Torre Petra vicino all'attuale Margherita di Savoia, elevato a protettore di Barletta e patrono dell'Arcidiocesi di Trani-Nazareth. A Canne quei luoghi così tanto mal ridotti sono un pugno nello stomaco. Barletta non può essere fiera di come l'incuria degli uomini abbiano lasciato cadere in rovina eminenti tracce di un passato non solo archeologico, ma segnale stesso di una fede.
Ecco perché il nostro Comitato condivide l'appello lanciato dal vicario don Filippo Salvo: per rinsaldare i legami fra Barletta e Canne della Battaglia sul territorio nella memoria del Santo Vescovo Ruggero, progettando tutti insieme un ciclo permanente di attività storiche, culturali, turistiche, di salvaguardia del paesaggio e della natura intorno al Parco dell'Ofanto, di recupero della senti eristica, attività che rilancino il suo messaggio che sia di esempio, dalla città al Santuario della Boccuta.
Nino Vinella
E' caduta a pezzi tutta marcita la piattaforma di legno che portava alla basilica del santo, addirittura la stessa pietra della tomba di Ruggero è tuttora spaccata da mano vandalica. Arrivarci è un'impresa, con le erbacce che nessuno taglia più da tempo immemorabile.
E poi, la Fontana di San Ruggiero, sull'altro versante, imbrattata ed offesa dalla vernice spray che nessuno ha potuto (o voluto?) rimuovere nonostante la mobilitazione degli studenti del Casardi e delle associazioni…
Questa è la Canne dove appare ormai sbiadita la figura di Ruggero il Vescovo che pure ne fu paladino contro i potenti del suo tempo. Un panorama davvero desolante, in stridente contrasto con l'austera solennità di un Santo che è davvero immagine stessa dell'essere "provinciale": vescovo di Canne, nativo di Torre Petra vicino all'attuale Margherita di Savoia, elevato a protettore di Barletta e patrono dell'Arcidiocesi di Trani-Nazareth. A Canne quei luoghi così tanto mal ridotti sono un pugno nello stomaco. Barletta non può essere fiera di come l'incuria degli uomini abbiano lasciato cadere in rovina eminenti tracce di un passato non solo archeologico, ma segnale stesso di una fede.
Ecco perché il nostro Comitato condivide l'appello lanciato dal vicario don Filippo Salvo: per rinsaldare i legami fra Barletta e Canne della Battaglia sul territorio nella memoria del Santo Vescovo Ruggero, progettando tutti insieme un ciclo permanente di attività storiche, culturali, turistiche, di salvaguardia del paesaggio e della natura intorno al Parco dell'Ofanto, di recupero della senti eristica, attività che rilancino il suo messaggio che sia di esempio, dalla città al Santuario della Boccuta.
Nino Vinella