San Giuseppe, padre Saverio Paolillo di Barletta lo celebra così
Una riflessione sulla missione paterna di un grande santo
martedì 19 marzo 2019
18.24
«San Giuseppe: il "salvatore" del Salvatore», così lo appella padre Saverio Paolillo, il missionario comboniano originario di Barletta, che in questa giornata particolare condivide una bella riflessione su un santo speciale, legato a una festa altrettanto speciale. «Oggi celebriamo la festa di San Giuseppe. Di lui si parla ben poco nei Vangeli. Lui stesso non dice neanche una parola, ma il suo ruolo è decisivo nella Famiglia di Nazaret».
«Fu il salvatore del "Salvatore". Anche se ebbe dubbi sulla gravidanza di Maria, non la riempì di botte, ma l'accolse con amore evitando che fosse sottoposta a pubblico linciaggio. Le sue povere condizioni non gli impedirono di circondare Maria con tutte le cure necessarie nel momento di dare alla luce il Bambino. Il calore del suo amore trasformò la stalla di Betlemme nella più importante sala di parto del mondo. Protesse Maria e il Bambino dalla furia omicida di Erode fuggendo in Egitto. Passato il pericolo, tornò a Nazaret dove esercitò la sua paternità con responsabilità dando un contributo significativo alla formazione umana del Figlio. La maniera di essere e di vivere di Gesù rivelano quanto sia stata preziosa la testimonianza del padre e della madre e l'importanza di poter contare sempre con la loro presenza.
Dio voglia che ogni bambino/a che viene al mondo possa sempre contare con una famiglia e un papà presente e premuroso come Giuseppe, realizzando con responsabilità la sua missione paterna. Auguri ai papà che sono così, soprattutto ai papà che si prendono cura dei figli che non possono contare con il loro papà».
«Fu il salvatore del "Salvatore". Anche se ebbe dubbi sulla gravidanza di Maria, non la riempì di botte, ma l'accolse con amore evitando che fosse sottoposta a pubblico linciaggio. Le sue povere condizioni non gli impedirono di circondare Maria con tutte le cure necessarie nel momento di dare alla luce il Bambino. Il calore del suo amore trasformò la stalla di Betlemme nella più importante sala di parto del mondo. Protesse Maria e il Bambino dalla furia omicida di Erode fuggendo in Egitto. Passato il pericolo, tornò a Nazaret dove esercitò la sua paternità con responsabilità dando un contributo significativo alla formazione umana del Figlio. La maniera di essere e di vivere di Gesù rivelano quanto sia stata preziosa la testimonianza del padre e della madre e l'importanza di poter contare sempre con la loro presenza.
Dio voglia che ogni bambino/a che viene al mondo possa sempre contare con una famiglia e un papà presente e premuroso come Giuseppe, realizzando con responsabilità la sua missione paterna. Auguri ai papà che sono così, soprattutto ai papà che si prendono cura dei figli che non possono contare con il loro papà».