Ruggiero Quarto spesso inascoltato: «Amianto, grave problema di Barletta»

«Come si può pensare di stare bene tra i rifiuti, il verde morente o assente». «Lodevole la denuncia di Barlettalife»

venerdì 17 giugno 2011
Caro direttore e redattori,
vi invio una mia nota a proposito del vostro lodevole articolo sul problema della discariche abusive di rifiuti. Complimenti e grazie per l'attenzione ai così cari temi ambientali.


Ritengo lodevole la denuncia di Barlettalife sulla presenza d'amianto e altri rifiuti abusivamente scaricati nelle periferie di Barletta. Più e più volte ho posto all'attenzione della Città questo grave problema. Spesso, inascoltato, l'ho anche sottolineato alla classe politica cittadina. Al di là della nota pericolosità dell'eternit (basta inalare poche particelle di amianto, per rischiare un mortale cancro ai polmoni!), si pone anche una questione di decoro urbano, utile sia per una ottimale vivibilità e sia per uno sviluppo turistico della Città. Come si può pensare, infatti, di stare bene tra i rifiuti, il verde morente o assente, il degrado urbano, il traffico, il cemento opprimente, l'inquinamento marino e dell'aria? Come si può pensare di risolvere o attutire la grave crisi produttiva che avvolge Barletta da tanto tempo, con lo sviluppo turistico della città? Le potenzialità per tale sviluppo ci sono tutte (litorali meravigliosi, Ofanto, Ariscianne, centro storico, arte, cultura), né manca lo spirito imprenditoriale. Ma, i beni naturali e culturali, oltre che l'assetto urbano, devono essere incontaminati, fruibili e gradevoli.

Altrettanto bene fa il giornalista a puntare il dito verso partiti che fanno dell'ecologismo un loro emblema. Ciò deve essere di forte stimolo per tali partiti a non perdere la rotta e ad essere sempre attenti, sia nell'azione di denuncia e sia nell'azione di governo. Infatti, ovunque possono annidarsi logiche di potere, interessi privati e dinamiche politiche perverse, finalizzate all'accaparramento di poltrone o strapuntini. L'apprezzabile richiamo può essere una splendida luce per svegliarsi da eventuali torpori, per non cadere in tentazione e per imporre agli alleati le peculiarità che si rappresentano. I tremila votanti di SEL hanno tutto il diritto a sentirsi partecipi dell'azione governativa del loro partito e a non veder soffocate le aspettative ecologiste.

Vorrei, comunque, sottolineare che la democrazia non può limitarsi al voto, altrimenti si cade nel degrado di cui si è ampiamente discusso durante e dopo le elezioni (vedi compravendite di voti e manifesti). Quello è l'atto finale e iniziale di un percorso, prima di scelta di rappresentanza e poi di condivisione dell'azione politico-amministrativa degli eletti. L'eletto ha bisogno di sentire il fiato del suo elettore, per ben rappresentarlo. Le cambiali in bianco sono all'origine di molti dei mali della politica e della crisi dei partiti.

Se posso permettermi, vorrei offrire due consigli al valido giornalista. Primo, a continuare a porre temi ecologisti all'attenzione dei lettori. Il compito di denuncia, anche cruda, dolorosa e non compiacente, deve sempre appartenere ad ogni bravo giornalista. Secondo, a rivolgere tale denuncia a largo spettro. Dagli amministratori comunali (in primo luogo), agli organi di controllo e a tutti i partiti politici, finanche quelli di opposizione. Volesse il cielo che i problemi ambientali possano essere risolti da un solo partito o dal solo Assessore all'Ambiente!

Ruggiero Quarto