Rosy Daleno, imprenditrice e aspirante amministratore pubblico
L'esperienza lavorativa tradotta in politica. Un percorso non solo politico
domenica 6 febbraio 2011
Rosy Daleno, vive a Barletta da sempre e svolge, con il massimo impegno, il ruolo di imprenditrice, e ora, in previsione della tornata elettorale, fissata nel mese di maggio, si prefigge di candidarsi all'assise cittadina barlettana, utilizzando gli strumenti imprenditoriali e del lavoro, ai fini di contribuire ai vitali cambiamenti cittadini, partendo dalla rimozione della situazione economica del territorio, resa difficile da una crisi che va affrontata con determinazione.
Il suo percorso non è stato solo politico, lo descriva.
Sei anni fa sono entrata in Forza Italia come coordinatrice delle donne azzurre, occupandomi delle pari opportunità e di imprenditoria femminile. Sono stata il primo presidente del gruppo provinciale delle imprenditrici, istituito presso la Camera di Commercio di Bari: una parentesi tutta imprenditoriale. Ho fatto parte, nelle vesti di consigliere nazionale dell'imprenditoria, sempre femminile, a Roma.
I motivi del suo passaggio nell'UDC?
Ho preso questa decisione perché nel partito di Forza Italia non c'era più confronto e imperavano le logiche personalistiche. Nell'UDC, sono a mio agio e con i soggetti con cui interagisco, constato che sono molto vicini alle mie idee.
Ritiene di poter contare sull'elettorato femminile, che, non sempre, riesce ad esprimere un candidato-donna?
Le donne, oggi, si avvicinano alla politica con un certo timore. Come donna imprenditrice, in possesso di una grande sensibilità per i problemi del mondo femminile, invito le donne imprenditrici, le casalinghe e le lavoratrici ad accordare i loro consensi e la loro fiducia ad un'altra donna con i medesimi problemi, rinvenienti, soprattutto, nell'ambito municipale, a cominciare dal lavoro per finire agli asili.
La valenza femminile nell'UDC è considerata un valore?
Nel primo comitato cittadino e provinciale svoltisi, la presenza maschile è rimasta sorpresa, favorevolmente, dall'accorrere di numerose donne, retaggio di una mia operosa attività politica all'interno di Forza Italia. Sono convinta che la collaborazione degli uomini sarà proficua e libera da ogni pregiudizio, che non è patrimonio di un partito così vero come quello dell'UDC.
La sua progettualità sarà faraonica oppure dedicata a fare pressing sui problemi reali affliggenti la comunità barlettana?
Niente di faraonico perché rivolgerò la mia attenzione alla Città, in cui negli ultimi cinque anni, non è stato fatto più di tanto. Sono dell'opinione che l'imprenditoria potrebbe, avvalendosi degli aiuti economici europei, dare una forte mano al tessuto produttivo del territorio cittadino, ritrovando il fattore lavoro, messo in ginocchio da una crisi economica mal governata, ai fini di un decollo, targato made Barletta.
Il suo messaggio agli elettori?
La politica viene da me svolta con grande passione e, per di più, ho preso a cuore la situazione di Barletta, che pare versare in una sorta di stato di stallo, per cui mi impegno a lavorare come imprenditrice, assieme al mondo imprenditoriale, per sviluppare il binomio industria e lavoro. Un volto nuovo: il mio come amministratore cittadino con tanta voglia di misurarsi e confrontarsi per il benessere dei miei concittadini.
Il suo percorso non è stato solo politico, lo descriva.
Sei anni fa sono entrata in Forza Italia come coordinatrice delle donne azzurre, occupandomi delle pari opportunità e di imprenditoria femminile. Sono stata il primo presidente del gruppo provinciale delle imprenditrici, istituito presso la Camera di Commercio di Bari: una parentesi tutta imprenditoriale. Ho fatto parte, nelle vesti di consigliere nazionale dell'imprenditoria, sempre femminile, a Roma.
I motivi del suo passaggio nell'UDC?
Ho preso questa decisione perché nel partito di Forza Italia non c'era più confronto e imperavano le logiche personalistiche. Nell'UDC, sono a mio agio e con i soggetti con cui interagisco, constato che sono molto vicini alle mie idee.
Ritiene di poter contare sull'elettorato femminile, che, non sempre, riesce ad esprimere un candidato-donna?
Le donne, oggi, si avvicinano alla politica con un certo timore. Come donna imprenditrice, in possesso di una grande sensibilità per i problemi del mondo femminile, invito le donne imprenditrici, le casalinghe e le lavoratrici ad accordare i loro consensi e la loro fiducia ad un'altra donna con i medesimi problemi, rinvenienti, soprattutto, nell'ambito municipale, a cominciare dal lavoro per finire agli asili.
La valenza femminile nell'UDC è considerata un valore?
Nel primo comitato cittadino e provinciale svoltisi, la presenza maschile è rimasta sorpresa, favorevolmente, dall'accorrere di numerose donne, retaggio di una mia operosa attività politica all'interno di Forza Italia. Sono convinta che la collaborazione degli uomini sarà proficua e libera da ogni pregiudizio, che non è patrimonio di un partito così vero come quello dell'UDC.
La sua progettualità sarà faraonica oppure dedicata a fare pressing sui problemi reali affliggenti la comunità barlettana?
Niente di faraonico perché rivolgerò la mia attenzione alla Città, in cui negli ultimi cinque anni, non è stato fatto più di tanto. Sono dell'opinione che l'imprenditoria potrebbe, avvalendosi degli aiuti economici europei, dare una forte mano al tessuto produttivo del territorio cittadino, ritrovando il fattore lavoro, messo in ginocchio da una crisi economica mal governata, ai fini di un decollo, targato made Barletta.
Il suo messaggio agli elettori?
La politica viene da me svolta con grande passione e, per di più, ho preso a cuore la situazione di Barletta, che pare versare in una sorta di stato di stallo, per cui mi impegno a lavorare come imprenditrice, assieme al mondo imprenditoriale, per sviluppare il binomio industria e lavoro. Un volto nuovo: il mio come amministratore cittadino con tanta voglia di misurarsi e confrontarsi per il benessere dei miei concittadini.