Rosa Cascella: «Strategia Rifiuti Zero è una risposta concreta»
Il consigliere PD e presidente della Commissione Ambiente interviene nel dibattito
sabato 19 marzo 2016
16.15
«Mi rendo conto che quanto più ambizioso e dal grande impatto culturale è l'obiettivo da raggiungere, tanto più limitata ci sembra la capacità di un Comune di incidere su determinate variabili come le abitudini fortemente radicate dei cittadini o i grandi processi produttivi delle aziende». Non sono parole qualsiasi o semplici schermaglie verbali quando a pronunciarle è il presidente della Commissione Ambiente (nonché consigliere comunale in quota PD) Rosa Cascella intervenendo a margine di uno dei consigli comunali più ricchi di polemiche e più "sentiti" dall'intera cittadinanza.
«Credo, però, che sia indispensabile iniziare a dare delle risposte concrete - continua Cascella - alle richieste di una società sempre più attenta alla tutela dell'ambiente e giustamente preoccupata delle conseguenze sanitarie derivanti dall'inquinamento prodotto dalle aziende insalubri del territorio. Con l'adozione della Strategia Rifiuti Zero, abbiamo finalmente la possibilità di dire da che parte stiamo, quale futuro stiamo immaginando per questo territorio e a quali modelli di sviluppo vogliamo guardare per incentivare nuove forme di economia (più verde e sostenibile) senza andare a discapito della salvaguardia dell'ambiente e della salute pubblica. La raccolta differenziata da sola non basta e l'esaurimento graduale delle discariche pugliesi ci indica in maniera urgente la necessità di "ripensare" la chiusura del ciclo dei rifiuti».
«La transizione verso un'economia verde che crei nuova posti di lavoro e renda rispettosi dell'ambiente quelli già esistenti è lo scenario verso cui ci indirizza l'Europa, oltre che la Strategia Rifiuti Zero. Con l'ultimo consiglio comunale, la maggioranza di centrosinistra e i Socialisti hanno inteso esprimere chiaramente la loro volontà di sostenere il riciclo e il riutilizzo dei rifiuti in alternativa al conferimento in discarica o all'incenerimento; incentivare le buone pratiche ambientali come la corretta differenziazione dei rifiuti e l'acquisto di prodotti alla spina; contribuire ad accelerare gli iter di costruzione dell'impiantistica sul nostro territorio provinciale; sperimentare la tariffazione puntuale che permetterebbe ai cittadini di pagare in base alla quantità di rifiuti prodotti. Sulle modalità e sui tempi di raggiungimento di questi obiettivi il confronto con la cittadinanza e le associazioni ambientaliste rimane aperto, nella consapevolezza che alcuni dei risultati auspicati dalla Strategia Rifiuti Zero dipendono da organismi sovracomunali e da fattori, come la disponibilità di risorse economiche da investire, su cui non è possibile fare previsioni certe».
«C'è l'impegno di questa amministrazione su cui, sono sicura, non solo i componenti del costituendo "Osservatorio verso Rifiuti Zero", ma anche la politica, saprà vigilare. Sui contenuti dell'altra proposta di iniziativa popolare riguardante il monitoraggio ambientale l'amministrazione ha auspicato un ritorno al confronto pubblico, forse prematuramente interrotto, per trovare un nuovo punto d'incontro che sappia fare sintesi delle istanze emerse dal dibattito degli ultimi giorni. Urge fare chiarezza sulla qualità dell'aria che respiriamo e sull'integrità della falda acquifera sottostante. Non possiamo demandare a nessun privato i controlli su ciò che di inquinante viene emesso nell'atmosfera o assorbito dai nostri terreni. Il monitoraggio ambientale che viene richiesto dev'essere completo, capillare, costante: in grado di farci comprendere il grado di pericolosità delle aziende insalubri presenti nel nostro tessuto urbano e dell'inquinamento prodotto dal sempre più intenso traffico veicolare. Accertare le cause del cattivo stato di salute del nostro ambiente e le conseguenze sanitarie prodotte sulla popolazione sono la base necessaria per programmare qualsiasi intervento a tutela della salute pubblica».
«Credo, però, che sia indispensabile iniziare a dare delle risposte concrete - continua Cascella - alle richieste di una società sempre più attenta alla tutela dell'ambiente e giustamente preoccupata delle conseguenze sanitarie derivanti dall'inquinamento prodotto dalle aziende insalubri del territorio. Con l'adozione della Strategia Rifiuti Zero, abbiamo finalmente la possibilità di dire da che parte stiamo, quale futuro stiamo immaginando per questo territorio e a quali modelli di sviluppo vogliamo guardare per incentivare nuove forme di economia (più verde e sostenibile) senza andare a discapito della salvaguardia dell'ambiente e della salute pubblica. La raccolta differenziata da sola non basta e l'esaurimento graduale delle discariche pugliesi ci indica in maniera urgente la necessità di "ripensare" la chiusura del ciclo dei rifiuti».
«La transizione verso un'economia verde che crei nuova posti di lavoro e renda rispettosi dell'ambiente quelli già esistenti è lo scenario verso cui ci indirizza l'Europa, oltre che la Strategia Rifiuti Zero. Con l'ultimo consiglio comunale, la maggioranza di centrosinistra e i Socialisti hanno inteso esprimere chiaramente la loro volontà di sostenere il riciclo e il riutilizzo dei rifiuti in alternativa al conferimento in discarica o all'incenerimento; incentivare le buone pratiche ambientali come la corretta differenziazione dei rifiuti e l'acquisto di prodotti alla spina; contribuire ad accelerare gli iter di costruzione dell'impiantistica sul nostro territorio provinciale; sperimentare la tariffazione puntuale che permetterebbe ai cittadini di pagare in base alla quantità di rifiuti prodotti. Sulle modalità e sui tempi di raggiungimento di questi obiettivi il confronto con la cittadinanza e le associazioni ambientaliste rimane aperto, nella consapevolezza che alcuni dei risultati auspicati dalla Strategia Rifiuti Zero dipendono da organismi sovracomunali e da fattori, come la disponibilità di risorse economiche da investire, su cui non è possibile fare previsioni certe».
«C'è l'impegno di questa amministrazione su cui, sono sicura, non solo i componenti del costituendo "Osservatorio verso Rifiuti Zero", ma anche la politica, saprà vigilare. Sui contenuti dell'altra proposta di iniziativa popolare riguardante il monitoraggio ambientale l'amministrazione ha auspicato un ritorno al confronto pubblico, forse prematuramente interrotto, per trovare un nuovo punto d'incontro che sappia fare sintesi delle istanze emerse dal dibattito degli ultimi giorni. Urge fare chiarezza sulla qualità dell'aria che respiriamo e sull'integrità della falda acquifera sottostante. Non possiamo demandare a nessun privato i controlli su ciò che di inquinante viene emesso nell'atmosfera o assorbito dai nostri terreni. Il monitoraggio ambientale che viene richiesto dev'essere completo, capillare, costante: in grado di farci comprendere il grado di pericolosità delle aziende insalubri presenti nel nostro tessuto urbano e dell'inquinamento prodotto dal sempre più intenso traffico veicolare. Accertare le cause del cattivo stato di salute del nostro ambiente e le conseguenze sanitarie prodotte sulla popolazione sono la base necessaria per programmare qualsiasi intervento a tutela della salute pubblica».