Roccotelli: «La Regione Puglia riconosca lo stato di calamità»
L'intervento dell'assessore alle politiche agricole e forestali della BAT. «Il nostro è un territorio la cui economia si basa prevalentemente sull'agricoltura»
sabato 24 agosto 2013
«L'ondata di maltempo verificatasi lo scorso 20 agosto ha causato ingenti danni alle coltivazioni di ortaggi di una parte considerevole del territorio provinciale. Per questo abbiamo ritenuto necessario sollecitare la Regione Puglia affinchè sia riconosciuto lo stato di calamità». Ad affermarlo l'assessore alle politiche agricole e forestali della provincia di Barletta-Andria-Trani, Luigi Roccotelli, che a riguardo ha scritto stamani all'Assessore all'Agricoltura della Regione Puglia, Fabrizio Nardoni, al Dirigente del Servizio Alimentazione dell'Area Politiche per lo Sviluppo Rurale della Regione, Rosa Fiore, al Dirigente dell'Ufficio provinciale Agricoltura di Bari Leonardo Dragone ed al Dirigente dell'Ufficio provinciale Agricoltura di Foggia, Antonio Ursitti.
«Da una prima ricognizione effettuata in questi giorni - ha spiegato Roccotelli - le colture maggiormente danneggiate dagli intensi fenomeni piovosi ricadono nell'agro di Minervino Murge (contrada Lamalunga), Spinazzola, Canosa di Puglia e San Ferdinando di Puglia, insomma ben quattro dei dieci comuni della nostra Provincia. Com'è noto, il nostro è un territorio la cui economia si basa prevalentemente sull'agricoltura, motivo per cui abbiamo ritenuto opportuno affrontare di petto la situazione, chiedendo alla Regione il riconoscimento dello stato di calamità».
«Da una prima ricognizione effettuata in questi giorni - ha spiegato Roccotelli - le colture maggiormente danneggiate dagli intensi fenomeni piovosi ricadono nell'agro di Minervino Murge (contrada Lamalunga), Spinazzola, Canosa di Puglia e San Ferdinando di Puglia, insomma ben quattro dei dieci comuni della nostra Provincia. Com'è noto, il nostro è un territorio la cui economia si basa prevalentemente sull'agricoltura, motivo per cui abbiamo ritenuto opportuno affrontare di petto la situazione, chiedendo alla Regione il riconoscimento dello stato di calamità».