Riunito il consiglio comunale in seduta monotematica

La cronaca di Barlettalife. Come da convocazione della minoranza

venerdì 13 aprile 2012 18.24
È cominciato da poco meno di un'ora il consiglio comunale monotematico chiesto dalla minoranza del centro-destra, assenti il sindaco e l'intera giunta oltre all'intero gruppo consigliare del Pd. Con la presenza di 17 consiglieri la seduta è partita regolarmente e qualche minuto fa Franco Pastore ha annunciato le sue dimissioni dalla carica di presidente del consiglio, la seduta riprende con la guida della vice presidente vicaria Rossella Piazzolla. Il gesto di Pastore fa seguito alla crisi politica annunciata durante il tavolo politico della notte scorsa. La giunta Maffei è in piena crisi.

Aggiornamento delle ore 18.45
Hanno da poco preso la parola per la minoranza il consigliere Riccardo Memeo e per la maggioranza il consigliere Giuseppe Crudele. Memeo ha svolto una lunga disanima fortemente critica nei confronti della giunta Maffei e della maggioranza di centro sinistra, a partire dal sindaco "vigliaccamente" [sic] assente durante questo consiglio comunale. Secondo la minoranza è in crisi l'intero modello di gestione del centro sinistra, colpito da ambizioni personali, occupazione di potere e poltrone. Il consigliere Crudele ha invece respinto gli attacchi al centro sinistra e lodato il senso di responsabilità di Franco Pastore.

Aggiornamento delle ore 19.00
Il consigliere Pastore raggiunge la postazione di Barlettalife, per alcune dichiarazioni a caldo e risponde alle nostre domande.
Consigliere Pastore, le dimissioni sono maturate nella riunione politica di ieri sera immaginiamo. Ora la giunta è scompaginata, cosa succederà?
«Il problema è questo. Le mie dimissioni sono scaturite soprattutto dalla inagibilità del consiglio comunale ad andare avanti, con due motivazioni, una di tipo politico e una istituzionale. Di tipo politico perché speravo che con il tavolo politico di ieri sera potesse concludere un percorso che mi vedeva garante di un modo per abbassare i toni della politica e giungere ad una conclusione positiva di un assetto amministrativo, essendo quest'ultimo precario. Questo non è avvenuto alla conclusione di un tavolo politico in cui si è tornati indietro di un anno, stiamo allo stato brado. Mi auguro che questo passo indietro che io faccio possa dare un segno di responsabilità alle forze politiche di maggioranza per poterne fare due in avanti. Quando non ho visto proprio questo "andare avanti", ho optato per le dimissioni anche se ho sempre dichiarato di essere un presidente "a tempo" fino alla conclusione di una certa vicenda. Ciò non è avvenuto».

«Sull'aspetto istituzionale ci sono due questioni. Uno: non c'era più una attività legislativa da portare avanti, in sostanza nessuna proposta dall'Amministrazione, dagli assessori nonostante i miei ripetuti richiami ai vari assessori, ai vari settori, pur sapendo che giacevano presso i loro assessorati delibere ed istanze dei cittadini che dovevano essere sottoposta all'attenzione del Consiglio. A me piace lavorare, anche per questo punto di vista motivo le mie dimissioni. Due: nel Consiglio comunale di oggi era assente gran parte della maggioranza».

Come Lei si spiega questa assenza da parte della maggioranza, questa scarsa aderenza al corretto funzionamento del consiglio?
«Sicuramente non sono la persona che possa essere strattonata da fazioni all'interno del centro sinistra. Qui non stiamo giocando ai quattro cantoni ma dobbiamo pensare al bene delle città. Non volevo trovarmi in mezzo a questo giochino».

In merito alle sua dimissioni?
«Mi auguro e spero che il mio senso di responsabilità sulle mie dimissioni, sempre pronte dal primo giorno, permettano alla politica di fare due passi in avanti. Ringrazio sia chi mi ha votato sia chi non mi ha votato nella maggioranza e soprattutto ringrazio per responsabilità la minoranza che mi ha permesso di svolgere il mio ruolo di garante nel miglior modo possibile».

Lei consigliere Pastore ha ribadito che il suo è un atto di responsabilità, e ciò apprendiamo. Deve tuttavia accettare ed esere consapevole che la sua figura istituzionale appena abbandonata provocherà una grave vacatio istituzionale. Ha pensato al dopo?
«Sicuramente si. Con il presupposto che la mia permanenza a presidente non fosse un alibi per coloro che volevano raggiungere determinati obiettivi politici e istituzionali».

Le sue dimissioni, sono state concordate con il suo gruppo politico di appartenenza?
«Preventivamente c'è stata una comunicazione al mio gruppo di appartenenza, il partito socialista. Indi c'è stata una comunicazione al sindaco di questo mio gesto, per cui la conseguenza era di rendere noto il tutto. Qui sono nato con umiltà, con senso di servizio già dimostrato in varie occasioni, e qui intendevo concludere questo percorso».

E' crisi politica?
«Aspettiamo gli eventi ad horas. Al momento ci sono gli assessori, se in questi giorni sussistesse una nuova linea, non saprei dirlo. Speriamo che sia la fine di una crisi politica, perché la città ha bisogno di risposte e certezze».

Aggiornamento delle ore 19.30
Il consigliere Memeo raggiunge la postazione di Barlettalife per alcune dichiarazioni a caldo

Consigliere Memeo, un pdl silenzioso per molto tempo. Poi una convocazione monotematica dalla quale scaturisce tutto il malessere politico amministrativo della giunta Maffei, sicuramente non era questa la vostra intenzione?
«Non siamo stati in silenzio in questi mesi, abbiamo sollevato nella conferenze stampa questioni anche spinose, come la gara d'appalto sulla vigilanza, la questione ambientale, la perdita di finanziamenti su Canne della battaglia. Circa un mese fa abbiamo ritenuto annunciandolo in conferenza stampa di dover convocare questo consiglio monotematico per evidenziare plasticamente come la crisi politica che dura da 10 mesi e che non si è ancora risolta, si sia tramutata inevitabilmente in assoluto immobilismo amministrativo. Il fatto che un po' a sorpresa oggi il presidente Pastore abbia colto l'occasione proprio di questo consiglio comunale per rassegnare clamorosamente le dimissioni, dimostra come questa crisi politica del centro sinistra dopo quasi un anno sia ancora lontanissima dall'essere risolta».

Se vi fosse chiesto da Maffei una collaborazione istituzionale sareste disposti ad offrirla per il bene della città?
«Siamo noi che abbiamo offerto a Maffei di dare una svolta alla situazione politica chiedendogli di abbandonare le beghe e le liti sulle poltrone e di nominare una giunta di elevato profilo tecnico e senza una connotazione politica che possa affrontare col contributo di tutte le forze politiche le emergenze della città. Questa proposta l'abbiamo formalizzata oggi in un ordine del giorno ricordando come anche a livello nazionale i principali partiti fino a ieri contrapposti tra di loro si stanno sforzando di collaborare tra loro per salvare il paese. Purtroppo il sindaco mancando a questo consiglio comunale dimostra ancora una volta di preferire e continuare a galleggiare piuttosto che assumersi la proprie responsabilità di fronte alla città».

Voi del Pdl alla fine dello scorso anno avevate annunciato la richiesta di convocazione di un consiglio monotematico sul grave problema barlettano dell'edilizia. Che fine ha fatto questa vostra idea?
«Il consiglio monotematico sull'edilizia lo riteniamo ancora una priorità, cosi come quello sulla barsa, e purtroppo anche quello sulla sicurezza. Ovviamente abbiamo ritenuto di dover dare precedenza al consiglio odierno perche riteniamo che la crisi politica senza fine della maggioranza sia un macigno insormontabile che impedisce di affrontare qualsiasi altro argomento».

Sono però passati già 4 mesi da quella proposta.
«Si, ma abbiamo voluto fare questo estremo tentativo, lanciando un appello al senso di coscienza da parte dei consiglieri comunali di centro sinistra. Se fosse giunto da questi ultimi anche un solo segnale di disponibilità al confronto e alla collaborazione, saremmo stati disposti a mettere da parte qualunque polemica. Dobbiamo riscontrare che purtroppo il centrosinistra è rimasto sordo al nostro appello. E per questo che da domani la maggioranza non avrà più alibi e verrà inchiodata».

Quindi vuol dire che da domani inizierete a fare davvero una completa opposizione?
«No, non è così. Abbiamo in questo anno toccato tematiche davvero sensibili, come la già citata gara d'appalto per i servizi di vigilanza, sulla quale abbiamo fatto le dovute pressioni».

Aggiornamento delle ore 20.00
Il consiglio comunale monotematico si è sciolto da poco per mancanza del numero legale e per carenza di temi in discussione. Per il momento rimane in piedi la proposta del Pdl di un governo tecnico per la città sul modello nazionale del governo Monti. D'altra parte rimane l'ipotesi di una maggiore consapevolezza dei problemi della città e una consegnente responsabilità politica della presunta maggioranza.
Diretta a cura di Alessandro Porcelluzzi ed Edoardo Centonze.