Ritorna a Barletta la paura degli abusi sessuali
Un pericolo che sembrava lontano riappare in prima pagina
martedì 9 marzo 2010
09.00
La vicenda della 22enne barlettana sequestrata e brutalmente malmenata dal suo ex ragazzo balza con amarezza in primo piano nella cronaca cittadina, destando timori e sospetti che sembravano non potessero sfiorare una città di provincia come Barletta. La loro era una storia che andava avanti da anni: intimidazioni, minacce, percosse, sfociati poi nella tentata violenza carnale. A salvare la ragazza sono state le sue urla - fortunatamente ascoltate dai vicini – che hanno così portato alla luce una morbosa vicenda rimasta fino ad ora nascosta fra le mura del suo appartamento.
Un pericolo che da tempo non colpiva più la nostra città, una paura più diffusa nelle grandi città, dove notizie di stupri e violenze sono all'ordine del giorno. Il fatto che una vicenda del genere sia accaduta qui, così vicino a noi, colpisce la nostra sensibilità in modo nuovo, scatenando il timore che questo non rimanga un caso isolato.
Ripescando nella memoria, il 2009 è stato un anno turbato da due riprovevoli accadimenti. Risale all'aprile dello scorso anno l'arresto di tre rumeni accusati di violenza sessuale ai danni di una 40enne di Barletta: approfittando della fragilità psichica della vittima, i tre aguzzini – fingendosi innamorati della vittima – esigevano denaro in cambio di prestazioni, costringendo la donna chiedere soldi persino ai familiari. La vicenda si è conclusa con la denuncia della donna stessa ai carabinieri.
Senza andare troppo indietro, nel novembre dello stesso anno è giunta sotto i riflettori della stampa nazionale la storia della disabile per 11 anni ripetutamente stuprata e costretta più volte ad abortire. Il violentatore, un imprenditore edile, fu arrestato dopo la denuncia della madre della vittima.
Andiamo ancora più indietro nel tempo e torniamo agli anni novanta. All'epoca esplose lo scandalo dei filmini pornografici: protagoniste erano due bambine di sette e otto anni, intontite dall'alcol e costrette a partecipare a orge anche dal padre di una e dal nonno dell' altra. Nel marzo ' 94 venne scoperto un giro di giovani squillo adescate dagli spacciatori di droga locali. Due anni più tardi una dodicenne venne violentata e segregata in casa da un gruppo di 19 pusher, finiti tutti in manette.
Per un momento il fantasma di un pericolo che sembrava ormai archiviato è tornato ad angosciare i cuori dei cittadini barlettani. Questa volta la vicenda ha avuto un esito migliore grazie all'intervento dei vicini che hanno impedito l'aggravarsi della situazione, ma non bisogna sottovalutare ciò che è successo, perché - come emerge dalle statistiche – la maggior parte delle violenze coinvolgono amici, conoscenti o familiari. E' quindi bene non rimanere mai in silenzio.
Un pericolo che da tempo non colpiva più la nostra città, una paura più diffusa nelle grandi città, dove notizie di stupri e violenze sono all'ordine del giorno. Il fatto che una vicenda del genere sia accaduta qui, così vicino a noi, colpisce la nostra sensibilità in modo nuovo, scatenando il timore che questo non rimanga un caso isolato.
Ripescando nella memoria, il 2009 è stato un anno turbato da due riprovevoli accadimenti. Risale all'aprile dello scorso anno l'arresto di tre rumeni accusati di violenza sessuale ai danni di una 40enne di Barletta: approfittando della fragilità psichica della vittima, i tre aguzzini – fingendosi innamorati della vittima – esigevano denaro in cambio di prestazioni, costringendo la donna chiedere soldi persino ai familiari. La vicenda si è conclusa con la denuncia della donna stessa ai carabinieri.
Senza andare troppo indietro, nel novembre dello stesso anno è giunta sotto i riflettori della stampa nazionale la storia della disabile per 11 anni ripetutamente stuprata e costretta più volte ad abortire. Il violentatore, un imprenditore edile, fu arrestato dopo la denuncia della madre della vittima.
Andiamo ancora più indietro nel tempo e torniamo agli anni novanta. All'epoca esplose lo scandalo dei filmini pornografici: protagoniste erano due bambine di sette e otto anni, intontite dall'alcol e costrette a partecipare a orge anche dal padre di una e dal nonno dell' altra. Nel marzo ' 94 venne scoperto un giro di giovani squillo adescate dagli spacciatori di droga locali. Due anni più tardi una dodicenne venne violentata e segregata in casa da un gruppo di 19 pusher, finiti tutti in manette.
Per un momento il fantasma di un pericolo che sembrava ormai archiviato è tornato ad angosciare i cuori dei cittadini barlettani. Questa volta la vicenda ha avuto un esito migliore grazie all'intervento dei vicini che hanno impedito l'aggravarsi della situazione, ma non bisogna sottovalutare ciò che è successo, perché - come emerge dalle statistiche – la maggior parte delle violenze coinvolgono amici, conoscenti o familiari. E' quindi bene non rimanere mai in silenzio.