Riprogettare Barletta: un'estensione della ZTL per migliorare la città
La proposta dell'ingegnere barlettano Franco Dimiccoli
venerdì 5 novembre 2021
13.44
«Abbiamo bisogno di trasformare Barletta in un progetto. Il teppismo, fino agli atti criminali più estremi, è frutto anche della incuria, dell'abbandono, in cui versa la nostra città, in tutti i campi e da troppo tempo. La finestra rotta del famoso esperimento sociale: un segno di abbandono che dà il via a una scia di atti di vandalismo. E le finestre rotte a Barletta sono tante, troppe. Una tra tutte (da qualche parte occorre pur cominciare) è il traffico nel centro cittadino» inizia così la nota diffusa dall'ingegnere Franco Dimiccoli.
«Metto a disposizione la mia esperienza come ingegnere per proporre l'ampliamento della ZTL a tutto il centro cittadino. Dobbiamo estendere la ZTL: una zona a traffico limitato che parta da (e arrivi a) Piazza Conteduca. Una ZTL, delimitata da un raccordo, che dovrà includere: via Indipendenza, via Rizzitelli, via Andria, il "curvone" Cafiero, le Mura del Carmine, Piazza Plebiscito, Piazza Aldo Moro, Via Miliano, via XX Settembre, via Diaz. Una zona attiva dal lunedì al venerdì, dalle 7.30 alle 19.30. Esclusi dunque i festivi e la fascia serale, come già avviene ad esempio a Milano.
Nel centro ci saranno parcheggi gratuiti e custoditi per cicli e motocicli. L'idea non è la classica (e in verità piuttosto abusata) isola pedonale, ma invece una ZTL accessibile tramite un pedaggio di efficienza: chi ha davvero necessità, potrà circolare ma pagando, appunto, un pedaggio. I vantaggi sarebbero molti: riduzione dell'inquinamento, anche acustico; miglioramento della qualità dell'aria; sostegno al, e miglioramento del, traffico pedonale; uno strumento di lotta contro il diesel; una fonte di entrate verdi per le casse del Comune; la creazione di possibili incentivi (collegare il cambiamento nell'uso dei mezzi a riduzione della TARI); riduzione del carico di lavoro delle forze dell'ordine e della polizia locale in favore di altre zone della città e di altri tipi di funzione.
Approfittiamo di questa sospensione della vita politico-amministrativa, del commissariamento, per mettere in campo proposte. Ma che non siano solo slogan, fumose fantasie del momento, ma progetti. Chi ha competenze, chi ha professionalità, ha ancora più responsabilità degli altri. È arrivato il momento di parlare seriamente di Barletta, di riprogettare Barletta sul serio».
«Metto a disposizione la mia esperienza come ingegnere per proporre l'ampliamento della ZTL a tutto il centro cittadino. Dobbiamo estendere la ZTL: una zona a traffico limitato che parta da (e arrivi a) Piazza Conteduca. Una ZTL, delimitata da un raccordo, che dovrà includere: via Indipendenza, via Rizzitelli, via Andria, il "curvone" Cafiero, le Mura del Carmine, Piazza Plebiscito, Piazza Aldo Moro, Via Miliano, via XX Settembre, via Diaz. Una zona attiva dal lunedì al venerdì, dalle 7.30 alle 19.30. Esclusi dunque i festivi e la fascia serale, come già avviene ad esempio a Milano.
Nel centro ci saranno parcheggi gratuiti e custoditi per cicli e motocicli. L'idea non è la classica (e in verità piuttosto abusata) isola pedonale, ma invece una ZTL accessibile tramite un pedaggio di efficienza: chi ha davvero necessità, potrà circolare ma pagando, appunto, un pedaggio. I vantaggi sarebbero molti: riduzione dell'inquinamento, anche acustico; miglioramento della qualità dell'aria; sostegno al, e miglioramento del, traffico pedonale; uno strumento di lotta contro il diesel; una fonte di entrate verdi per le casse del Comune; la creazione di possibili incentivi (collegare il cambiamento nell'uso dei mezzi a riduzione della TARI); riduzione del carico di lavoro delle forze dell'ordine e della polizia locale in favore di altre zone della città e di altri tipi di funzione.
Approfittiamo di questa sospensione della vita politico-amministrativa, del commissariamento, per mettere in campo proposte. Ma che non siano solo slogan, fumose fantasie del momento, ma progetti. Chi ha competenze, chi ha professionalità, ha ancora più responsabilità degli altri. È arrivato il momento di parlare seriamente di Barletta, di riprogettare Barletta sul serio».