Riordino delle province (tra cui la BAT), posta la questione di costituzionalità
Riforma più in alto mare. «Uno dei tanti pasticci di questo governo di tecnici»
lunedì 10 dicembre 2012
11.25
Altra sabbia nell'ingranaggio di per sé molto traballante del riordino delle Province voluto dal governo Monti e che, tra l'altro, ha riservato un trattamento unico a Lucca, inghiottita in un maxi provincione con Massa, Pisa e Livorno. Dopo la presentazione del maxiemendamento di ieri a firma di Enzo Bianco (Pd) e Filippo Saltamartini (Pdl) con il quale si chiedeva, tra l'altro, al governo di creare due singole province, una con Lucca e Massa, l'altra con Pisa e Livorno, è di oggi la notizia che il Pdl, proprio per bocca del suo relatore, è intenzionato a mettersi di traverso su tutto il provvedimento di riordino, sollevando la pregiudiziale di costituzionalità del provvedimento redatto dal ministro Patroni Griffi.
«Se dovesse essere accolta questa richiesta, l'intero provvedimento andrebbe riscritto e visti i tempi ormai da fine legislatura, vorrebbe dire buttare a mare uno dei tanti pasticci che questo governo di tecnici ha regalato in poco più di un anno all'Italia; un anno, bene ricordarlo, dove sono aumentati i disoccupati, è cresciuto il debito pubblico nonostante la crescente tassazione e dove, soprattuttto, il ceto medio sta venendo spazzato via, come testimonia anche l'ultima indagine Censis», sull'esito di questa mossa, Saltamartini non si sbilancia: «Bisogna aspettare mercoledì - ha spiegato - perché all'interno della pregiudiziale bisogna capire se la costituzionalità della riforma delle Province passa tramite la Consulta o se a decidere saremo noi in Parlamento. Potremmo decidere o di bocciare decreto legge, oppure di farlo passare in attesa della pronuncia della Corte costituzionale», la quale, ha ricordato Saltamartini, dovrà esprimersi sul ricorso presentato dalle Regioni [contro il decreto Salva Italia del 4 dicembre scorso che all'articolo 23 ha di fatto 'svuotato' le competenze delle Province e ne ha modificato il sistema elettorale, ndr].
«Valuteremo se mettere la pregiudiziale al voto o meno - ha aggiunto Saltamartini - insomma la poniamo ma potremmo rinunciare al voto. E' un'opzione. Che dipende dalla ricaduta che la bocciatura del decreto avrebbe sul piano politico». «Come relatore - ha precisato Saltamartini - ho cercato di migliorare il decreto del Governo, così come ha fatto l'altro relatore, Enzo Bianco». Questa mattina in Commissione affari costituzionali del Senato saranno votati gli emendamenti: alcuni sono firmati dai due relatori, «altri sono stati aggiunti da me e non sono condivisi da Bianco e viceversa». Su questi ultimi, depositati ieri in commissione, si possono fare modifiche fino a mezzogiorno di lunedì.
Gli emendamenti, secondo Saltamartini, «prevedono modifiche leggere e non annullano il provvedimento: si aggiungono solo poche province». Tra cui, appunto Lucca e Massa. Vale la pena ricordare che la stessa Upi (Unione Province Italiane) aveva sollevato il problema di costituzionaiità di un provvedimento che stralcia organi previsti della costituzione a colpi di decreti legge. Giuridicamente una barbarie. Evidentemente, ora, con il Pdl con più di un piede fuori dal governo, il partito del redivivo Cavaliere prova a lasciarsi le mani libere soprattutto su quei provvedimenti che rischiano di far perdere voti alle prossime, e ormai imminenti, elezioni politiche. In sostanza, sulle Province, non è da escludere che salti del tutto il banco.
«Se dovesse essere accolta questa richiesta, l'intero provvedimento andrebbe riscritto e visti i tempi ormai da fine legislatura, vorrebbe dire buttare a mare uno dei tanti pasticci che questo governo di tecnici ha regalato in poco più di un anno all'Italia; un anno, bene ricordarlo, dove sono aumentati i disoccupati, è cresciuto il debito pubblico nonostante la crescente tassazione e dove, soprattuttto, il ceto medio sta venendo spazzato via, come testimonia anche l'ultima indagine Censis», sull'esito di questa mossa, Saltamartini non si sbilancia: «Bisogna aspettare mercoledì - ha spiegato - perché all'interno della pregiudiziale bisogna capire se la costituzionalità della riforma delle Province passa tramite la Consulta o se a decidere saremo noi in Parlamento. Potremmo decidere o di bocciare decreto legge, oppure di farlo passare in attesa della pronuncia della Corte costituzionale», la quale, ha ricordato Saltamartini, dovrà esprimersi sul ricorso presentato dalle Regioni [contro il decreto Salva Italia del 4 dicembre scorso che all'articolo 23 ha di fatto 'svuotato' le competenze delle Province e ne ha modificato il sistema elettorale, ndr].
«Valuteremo se mettere la pregiudiziale al voto o meno - ha aggiunto Saltamartini - insomma la poniamo ma potremmo rinunciare al voto. E' un'opzione. Che dipende dalla ricaduta che la bocciatura del decreto avrebbe sul piano politico». «Come relatore - ha precisato Saltamartini - ho cercato di migliorare il decreto del Governo, così come ha fatto l'altro relatore, Enzo Bianco». Questa mattina in Commissione affari costituzionali del Senato saranno votati gli emendamenti: alcuni sono firmati dai due relatori, «altri sono stati aggiunti da me e non sono condivisi da Bianco e viceversa». Su questi ultimi, depositati ieri in commissione, si possono fare modifiche fino a mezzogiorno di lunedì.
Gli emendamenti, secondo Saltamartini, «prevedono modifiche leggere e non annullano il provvedimento: si aggiungono solo poche province». Tra cui, appunto Lucca e Massa. Vale la pena ricordare che la stessa Upi (Unione Province Italiane) aveva sollevato il problema di costituzionaiità di un provvedimento che stralcia organi previsti della costituzione a colpi di decreti legge. Giuridicamente una barbarie. Evidentemente, ora, con il Pdl con più di un piede fuori dal governo, il partito del redivivo Cavaliere prova a lasciarsi le mani libere soprattutto su quei provvedimenti che rischiano di far perdere voti alle prossime, e ormai imminenti, elezioni politiche. In sostanza, sulle Province, non è da escludere che salti del tutto il banco.