Rione Medaglie d’oro: tra scoppi di petardi e avanzi di pizzeria

Il Covid passerà. L’inciviltà e il vandalismo restano

giovedì 24 dicembre 2020 11.28
A cura di Cosimo Campanella
Si è spesso discusso in questi mesi, a proposito di Covid 19 ed assembramenti, della refrattarietà al rispetto delle regole specialmente tra i più giovani. Tuttavia questo è un problema che da anni cittadini e organi di informazione denunciano in ogni forma da molto prima della pandemia, rimanendo il più delle volte completamente inascoltati.

Negli ultimi giorni le cronache di "Demenslandia" hanno posto al centro dell'attenzione filari di bottiglie e avanzi di pizzeria prima nei pressi del porto e poi in Piazza Sant'Antonio. Poi è stata la volta dei cestini per rifiuti fatti esplodere con petardi da parte di alcuni baby-squilibrati.

Oggi le cronache di "Demenslandia" ci portano in una delle zone più tartassate dai vandali e allo stesso tempo più dimenticate dalle istituzioni cittadine: il rione "Medaglie d'oro".

Oltre che noioso per il lettore, sarebbe persino superfluo documentare ad esempio i cumuli di sporcizia ed avanzi di pizzeria disseminati tra le aiuole di Via Vitrani, ove da tempo quella che dovrebbe essere una delle più belle aree verdi della città è assurta praticamente a "bidone dell'umido" di gente il cui grado di civiltà pare ben lontano da quello della variante più arcaica dell' "homo erectus".

Ma questa delle aiuole di Via Vitrani non è purtroppo che la "normalità" di una zona dove pare essere già una grande conquista il fatto che da qualche tempo tali aiuole non fungano più da ritirata per cani. Quel che più inquieta ultimamente gli abitanti del rione "Medaglie d'oro" è l'udire esplosioni di petardi sulla cui legalità – a prescindere dai divieti imposti dalla situazione Covid - ci permettiamo di avanzare più di qualche dubbio.

E se il buon giorno si vede dal mattino purtroppo non ci pare affatto irrealistico immaginare quale tipo di scenario degradante ci aspetta per la mezzanotte dell'ultimo dell'anno, conoscendo i nostri metaforici (ma neanche tanto) polli.

Naturalmente auspichiamo che il nostro, e quello dei residenti della zona in questione, non sia che un eccesso di pessimismo, anche se il fatto che in questa zona in un recente passato non si è avuto rispetto neanche per le statuette della Madonna di Fatima non ci lascia ben sperare.

Ma il nostro timore è un altro, e cioè che in questi disgraziatissimi tempi di zone colorate e autocertificazioni venga posta l'attenzione più su assembramenti e mascherine che non su problemi come vandalismo e inciviltà diffusa che ormai a Barletta sembrano essere divenuti cronici.