Rinviato il Consiglio dei Ministri, slitta a domani il "Decreto-Province"
La riunione riprenderà domattina alle 9. Ansa: difficoltà nell'approvazione del provvedimento
martedì 30 ottobre 2012
20.28
"La riunione del Consiglio dei Ministri si è interrotta alle ore 18.50 e proseguirà domani alle ore 9". Questa la comunicazione ufficiale pubblicata poco fa sul sito istituzionale del Governo. Il Consiglio dei ministri di oggi prevedeva infatti, come primo punto all'ordine del giorno, l'esame del Decreto-Legge, avente ad oggetto "Disposizioni urgenti in materia di Province e Città metropolitane", e invece, nella riunione odierna, il Governo ha esaminato solo il secondo punto all'ordine, approvando un Disegno di Legge in materia di infrastrutture, trasporti, edilizia e territorio. L'esame del "Decreto Province" slitta così a domattina.
Secondo quanto riferisce oggi l'Ansa, "l'approvazione del provvedimento, promesso per fine ottobre, pare però essere difficoltoso, e ancora nelle ultime ore prima del Cdm, secondo quanto si apprende, si stavano mettendo a punto gli ultimi dettagli". E aggiunge che "il decreto legge del governo farà chiarezza su numerosi punti rimasti finora oscuri. Nel 2013 dovrebbe scattare per tutte le Province il commissariamento, anche per quelle che manterranno i confini attuali. Ma questo scenario, avversato dall'Upi, l'Unione delle Province d'Italia, dovrebbe comunque consentire il mantenimento in vita degli enti attraverso commissari ad hoc che guideranno la transizione fino al 2014, anno che dovrebbe rappresentare il punto di partenza vero e proprio per il riordino".
L'Ansa ripercorre quali sono le intenzioni del Governo sul ruolo delle province, destinate così a diventare enti di secondo livello, composti soltanto dal Presidente (scompare la Giunta) e da un ridotto Consiglio provinciale, entrambi nominati dai Sindaci e Consiglieri comunali del territorio, e a svolgere le funzioni di "area vasta", con competenze in ambito di "pianificazione territoriale e valorizzazione dell'ambiente, pianificazione dei servizi di trasporto, classificazione e gestione delle strade provinciali, regolazione della circolazione stradale, programmazione della rete scolastica e gestione dell'edilizia scolastica per le scuole secondarie di secondo grado". Novità, secondo l'Ansa, ci sarebbero anche per le nascenti dieci Città metropolitane: "dopo una riunione di pochi giorni fa tra i ministri Patroni Griffi e Cancellieri e una rappresentanza dell'Upi è stato concordato che queste potrebbero non essere più perfettamente coincidenti con le 10 province di cui dovranno prendere il posto, ma essere disponibili a prendere in carico anche quelle limitrofe".
Secondo quanto riferisce oggi l'Ansa, "l'approvazione del provvedimento, promesso per fine ottobre, pare però essere difficoltoso, e ancora nelle ultime ore prima del Cdm, secondo quanto si apprende, si stavano mettendo a punto gli ultimi dettagli". E aggiunge che "il decreto legge del governo farà chiarezza su numerosi punti rimasti finora oscuri. Nel 2013 dovrebbe scattare per tutte le Province il commissariamento, anche per quelle che manterranno i confini attuali. Ma questo scenario, avversato dall'Upi, l'Unione delle Province d'Italia, dovrebbe comunque consentire il mantenimento in vita degli enti attraverso commissari ad hoc che guideranno la transizione fino al 2014, anno che dovrebbe rappresentare il punto di partenza vero e proprio per il riordino".
L'Ansa ripercorre quali sono le intenzioni del Governo sul ruolo delle province, destinate così a diventare enti di secondo livello, composti soltanto dal Presidente (scompare la Giunta) e da un ridotto Consiglio provinciale, entrambi nominati dai Sindaci e Consiglieri comunali del territorio, e a svolgere le funzioni di "area vasta", con competenze in ambito di "pianificazione territoriale e valorizzazione dell'ambiente, pianificazione dei servizi di trasporto, classificazione e gestione delle strade provinciali, regolazione della circolazione stradale, programmazione della rete scolastica e gestione dell'edilizia scolastica per le scuole secondarie di secondo grado". Novità, secondo l'Ansa, ci sarebbero anche per le nascenti dieci Città metropolitane: "dopo una riunione di pochi giorni fa tra i ministri Patroni Griffi e Cancellieri e una rappresentanza dell'Upi è stato concordato che queste potrebbero non essere più perfettamente coincidenti con le 10 province di cui dovranno prendere il posto, ma essere disponibili a prendere in carico anche quelle limitrofe".