Rino Dibenedetto ‘vuole te’ e si candida sindaco
Elencati i punti fondamentali del suo programma. Si definisce l’orizzonte elettorale barlettano
lunedì 28 marzo 2011
19.06
Nell'orizzonte elettorale barlettano, in attesa delle amministrative del prossimo maggio, il panorama si arricchisce con la presentazione a candidato sindaco di Rino Dibedenetto, che dopo un'ammiccante campagna pubblicitaria ha ufficialmente annunciato in pubblico la sua candidatura accompagnato dalla lista civica "Voglio Te". La presentazione si è svolta nella mattinata di ieri, domenica 27 marzo, presso il cinema Paolillo, davanti ad una platea numerosa.
Dibedenetto, di professione fotografo, da tempo si interessa alle problematiche e adesso decide di presentarsi come protagonista, chiedendo in prestito i colori sgargianti (e quasi retorici) di grandi personaggi che hanno, in campi diversi, segnato la storia nazionale e internazionale: da Charlie Chaplin a Che Guevara, da Garibaldi ad Albert Einstein. Dopo aver destato la curiosità di ignari passanti con i suoi forti e multicolori manifesti in formato 6x3 metri, il personaggio Dibenedetto si toglie la maschera e scende in campo.
Al pubblico del cinema Paolillo, ormai conscio del fine di quella colorata campagna elettorale sotto le vesti di uno Zio Sam fuori dagli schemi, Dibenedetto ha spiegato i punti programmatici della sua discesa in campo: dal rilancio dell'economia basato sul turismo, ad un investimento maggiormente diretto alle nuove generazioni; da una programmazione attenta alla spesa pubblica, ad un maggiore spazio per sport e spettacoli. Ma i primi punti sono sicuramente quelli che colpiscono maggiormente l'attenzione: la passione, che dovrebbe essere la matrice fondamentale di ogni impegno a servizio della collettività, e una politica a costo zero, un desiderio – forse utopico – di una classe dirigente priva di stipendi ma dettata nel suo lavoro da una genuina responsabilità.
Dibedenetto, di professione fotografo, da tempo si interessa alle problematiche e adesso decide di presentarsi come protagonista, chiedendo in prestito i colori sgargianti (e quasi retorici) di grandi personaggi che hanno, in campi diversi, segnato la storia nazionale e internazionale: da Charlie Chaplin a Che Guevara, da Garibaldi ad Albert Einstein. Dopo aver destato la curiosità di ignari passanti con i suoi forti e multicolori manifesti in formato 6x3 metri, il personaggio Dibenedetto si toglie la maschera e scende in campo.
Al pubblico del cinema Paolillo, ormai conscio del fine di quella colorata campagna elettorale sotto le vesti di uno Zio Sam fuori dagli schemi, Dibenedetto ha spiegato i punti programmatici della sua discesa in campo: dal rilancio dell'economia basato sul turismo, ad un investimento maggiormente diretto alle nuove generazioni; da una programmazione attenta alla spesa pubblica, ad un maggiore spazio per sport e spettacoli. Ma i primi punti sono sicuramente quelli che colpiscono maggiormente l'attenzione: la passione, che dovrebbe essere la matrice fondamentale di ogni impegno a servizio della collettività, e una politica a costo zero, un desiderio – forse utopico – di una classe dirigente priva di stipendi ma dettata nel suo lavoro da una genuina responsabilità.