Richiesto vincolo per Palazzo Tresca ed ex cartiera di Barletta

Soddisfatto il senatore del M5S Ruggiero Quarto

lunedì 17 giugno 2019
«Sono molto soddisfatto per la richiesta di vincolo per palazzo Tresca e area dell'ex-Cartiera da parte della Soprintendenza Archeologica, Belle Arti e Paesaggio per le province di Barletta-Andria-Trani e Foggia. Più volte, in passato, mi sono adoperato per la salvaguardia del patrimonio culturale, ambientale e paesaggistico del nostro territorio. Veder condivisa da parte di uffici dello Stato questa mia visione fortemente orientata alla fruizione collettiva dei beni culturali e ambientali, mi rende oltremodo felice. Per ciò che concerne palazzo Tresca, in quest'atto vedo realizzato il mio proposito di fine intervento in Senato di martedì 11 giugno: "Qui chiedo che ognuno, nell'ambito dei propri uffici competenti, faccia il massimo per tutelare Barletta".

Per l'area dell'ex-Cartiera ho tante volte proposto una sua destinazione socio-culturale e ambientale, sia per la sua posizione strategica fronte mare e sia per la grandezza dell'area inedificata. Dopo aver "girato le spalle" al mare per un secolo e fatto l'antico tragico errore urbanistico, perpetrato poi fino ai giorni nostri, di destinare la litoranea di Levante ad area industriale, può essere giunto il momento di ravvedersi e dare a quella zona di Barletta il ruolo marittimo che le compete. Si potrebbe finalmente pensare ad una vera e sostenibile rigenerazione urbana di quest'area, includendo anche i tanti opifici oramai in disuso, per la nota e tragica crisi del settore manifatturiero cittadino. In un virtuoso binomio pubblico-privato di progettazione urbanistica partecipata, nell'area dell'ex-Cartiera, si potrebbe ristrutturare un enorme fronte mare di 1200 metri e realizzare uno stupendo parco verde marino. L'edificato, da concordare con il privato, da destinare a residenze private, strutture ricettive e strutture per attività socio-culturali integrate, potrebbe essere ricavato a compensazione del costruito esistente. L'intera operazione urbanistica non deve rigorosamente prevedere ulteriore consumo di suolo. Anzi!».