Richiesta nomi dei contagiati da Bar.s.a., Collettivo Exit: «Una caccia all'untore»

«Farebbe bene l’avvocato Cianci a occuparsi della tutela dei lavoratori fornendogli tutti i dispositivi di sicurezza necessari»

domenica 29 marzo 2020 13.12
«Il Presidente della Bar.S.A., messo lì a guidare la municipalizzata non certo per le sue competenze nella gestione del ciclo dei rifiuti, chiede al Sindaco Cannito l'elenco aggiornato di tutti i positivi al Covid-19 sul territorio di Barletta. Lo fa, dice lui, per tutelare gli operatori ecologici dal rischio di contagio. Praticamente una caccia all'untore, una lettera scarlatta da affiggere, magari, fuori dalle abitazioni a segnalare i positivi da Coronavirus». Così intervengono, con una nota per la stampa pubblicata sul blog exitmedia.it e segnalata alla redazione di BarlettaViva, dai cui contenuti questa testata si dissocia, i componenti del Collettivo Exit.

«A rendere più ridicola questa vicenda vergognosa - continua la nota - il fatto che la lettera è indirizzata non solo al Sindaco Cannito ma anche al Presidente della Repubblica Mattarella, al Presidente del Consiglio Conte e al Ministro della Salute Speranza. Già ci immaginiamo i diretti interessati pronti ad intervenire immediatamente dopo la lettera dell'avvocato Cianci e risolvere la triste vicenda e, così, risollevare le sorti di un Paese messo in ginocchio dalla pandemia. Farebbe bene l'avvocato Cianci ad occuparsi della tutela dei lavoratori della Bar.S.A. fornendogli tutti i dispositivi di sicurezza necessari per svolgere il proprio lavoro nel migliore dei modi. Inoltre dovrebbe occuparsi del miglioramento nella gestione della raccolta differenziata, magari attuando la strategia rifiuti zero e introducendo finalmente la tariffazione puntuale per far risparmiare i cittadini. Sarebbe un ottimo segnale in un momento in cui tutti quanti siamo costretti ad affrontare non solo l'emergenza sanitaria ma anche quella economica. A questo punto vogliamo dimostrarci magnanimi, comprendendo che l'avvocato Cianci non abbia le competenze per attuare queste proposte. Però nella vita esiste una cosa chiamata dignità, il Presidente della Bar.S.A. può riconoscere di non essere all'altezza del suo compito e fare una cosa che fanno in pochi dalle nostre parti, dimettersi».