Riapertura di parrucchieri ed estetisti il 18 maggio, continua lo scontro in Puglia
Raffaele Fitto si scaglia contro il Presidente Emiliano, M5S: «Emiliano di oggi contraddice Emiliano di ieri»
domenica 10 maggio 2020
Non ha smesso di tenere banco, nella giornata di ieri, l'ordinanza regionale del Presidente Emiliano sulla riapertura di parrucchieri ed estetisti a partire dal prossimo 18 maggio. A scagliarsi contro il governatore pugliese, l'europarlamentare Raffaele Fitto: «Da quando Conte annunciò la riapertura dei barbieri, parrucchieri ed estetisti il primo giugno Fratelli d'Italia si è subito schierata contro sollecitando il Governo a ripensarci ed a anticipare la data della riapertura con un unico obbligo: riapertura in sicurezza».
«La decisione spetta quindi al Governo - stigmatizza Fitto - e la domanda d'obbligo è: a cosa serve quindi l'Ordinanza di Emiliano? Per sua stessa ammissione, infatti, 24 ore dopo, Emiliano, scusandosi con il Governo, ci spiega che in Puglia si attenderanno le decisioni, già preannunciate dal Governo e non si farà nulla di diverso. Del resto, avrebbe avuto un senso un'Ordinanza regionale, come è accaduto in altre Regioni, se si fosse compiuta una scelta diversa da quella del Governo e coraggiosa, come quella, per esempio, di anticipare la data di apertura, perché se la data è uguale allora è semplicemente INUTILE! Ma in questo caso è anche DANNOSA perché detta tutta una serie di disposizioni complesse ed anche costose, che evidentemente non hanno alcun senso perché come Emiliano stesso dichiara testualmente: 'saranno indicati dalle linee guida disposte dal Comitato Tecnico Scientifico e dall'Inail'… SARANNO vuol dire che oggi non ci sono ancora e quindi quali disposizioni varranno? Quelle dell'Ordinanza di Emiliano o quelle nazionali che verranno? Una spregiudicata mania di protagonismo che crea grande confusione, scaricando un grande caos sugli operatori del settore, già pesantemente gravati da questa situazione. Emiliano la smetta con questo gioco irresponsabile delle Ordinanze, apparentemente innovative, ma fatte solo per andare in televisione anticipando di qualche ora le decisioni del Governo».
Immediata la reazione dei capigruppo di maggioranza in Consiglio regionale, Paolo Campo (Pd), Enzo Colonna (Noi a Sinistra), Paolo Pellegrino (Italia in Comune), Sabino Zinni (Senso Civico): «Il 18 maggio apriranno i barbieri, i parrucchieri e i centri di estetica in Puglia. Con buona pace dell'on. Raffaele Fitto che potrà andare a tagliarsi i capelli, come tutti i pugliesi, in luoghi sicuri grazie alle prescrizioni elaborate dal professor Lopalco con la consueta professionalità e competenza. L'ennesimo tentativo di interpretare la realtà secondo i suoi desideri è stato sbugiardato dai fatti: nessun conflitto tra Regione e Governo, nessuna polemica tra il presidente Emiliano e il ministro Boccia. Anzi, l'ottimo lavoro svolto in Puglia sarà mutuato dallo Stato per velocizzare le aperture di queste attività economiche, in gran parte artigianali, in tutta Italia. L'on. Fitto sente aria di elezioni, evidentemente, e la polemica 'a prescindere' è diventato il suo esercizio quotidiano. Forse pensa di trarre vantaggio dalla confusione e sicuramente ha scelto di provare a lucrare consenso speculando sulle difficoltà delle persone e delle imprese. Una manovra becera sotto ogni profilo che gli costerà la poca credibilità di cui ancora gode».
Repentina la controreplica del consigliere regionale Ignazio Zullo (FDI): «I barbieri, parrucchieri, estetisti pugliesi stiano tranquilli il 18 maggio riapriranno: ma perché finalmente lo stabilisce il Governo. Non Emiliano».
«Emiliano di oggi contraddice Emiliano di ieri - Sono intervenuti così i consiglieri pentastellati in una nota diffusa ieri - Chissà domani quali nuove fantasiose dichiarazioni ci aspettano. Lui che soltanto ieri annunciava di aver scritto al suo amico Boccia per rassicurarlo sul fatto che in Puglia parrucchieri e centri estetici avrebbero riaperto seguendo le disposizioni del governo nazionale e oggi, dopo che gli abbiamo fatto notare quindi quanto l'ordinanza emanata il giorno prima fosse inutile (esattamente come tutto il suo operato in questa legislatura) scrive su facebook che l'apertura in Puglia sarà il 18 maggio e non il 1° giugno nel rispetto delle prescrizioni della sua ordinanza. A parte il delirio di onnipotenza e i repentini cambi di umore, una cosa dev'essere chiara: si riapre quando lo decide il Governo, in base ai dati scientifici e a linee guida precise che si stanno predisponendo. Inoltre, visti tutti gli adempimenti e adeguamenti che queste categorie professionali dovranno affrontare per garantire gli standard di sicurezza, perché Emiliano non si è preoccupato di dare incentivi, per aiutarli concretamente? Altra cosa, chi vigilerà sul rispetto di questi adempimenti? Emiliano ha pensato a rafforzare le commissioni di vigilanza di igiene e di rispetto delle norme sulla sicurezza di lavoro? Infine, viste le prescrizioni contenute nell'ordinanza del Presidente, c'è da chiedersi se saranno le stesse contenute nelle linee guida nazionali. E se così non fosse, tutte le spese affrontate inutilmente da parrucchieri, estetiste, barbieri, chi se le dovrà piangere? Come vedete, le chiacchiere stanno a zero, così come le inutili ordinanze di Emiliano, che generano solo confusione tra gli addetti ai lavori. Per sorvolare sulla partecipazione ai tavoli tecnici di consiglieri regionali di centrosinistra non si capisce a quale titolo e con quale motivazione. A parte la campagna elettorale perenne in cui vivono lui e la sua maggioranza».
«La decisione spetta quindi al Governo - stigmatizza Fitto - e la domanda d'obbligo è: a cosa serve quindi l'Ordinanza di Emiliano? Per sua stessa ammissione, infatti, 24 ore dopo, Emiliano, scusandosi con il Governo, ci spiega che in Puglia si attenderanno le decisioni, già preannunciate dal Governo e non si farà nulla di diverso. Del resto, avrebbe avuto un senso un'Ordinanza regionale, come è accaduto in altre Regioni, se si fosse compiuta una scelta diversa da quella del Governo e coraggiosa, come quella, per esempio, di anticipare la data di apertura, perché se la data è uguale allora è semplicemente INUTILE! Ma in questo caso è anche DANNOSA perché detta tutta una serie di disposizioni complesse ed anche costose, che evidentemente non hanno alcun senso perché come Emiliano stesso dichiara testualmente: 'saranno indicati dalle linee guida disposte dal Comitato Tecnico Scientifico e dall'Inail'… SARANNO vuol dire che oggi non ci sono ancora e quindi quali disposizioni varranno? Quelle dell'Ordinanza di Emiliano o quelle nazionali che verranno? Una spregiudicata mania di protagonismo che crea grande confusione, scaricando un grande caos sugli operatori del settore, già pesantemente gravati da questa situazione. Emiliano la smetta con questo gioco irresponsabile delle Ordinanze, apparentemente innovative, ma fatte solo per andare in televisione anticipando di qualche ora le decisioni del Governo».
Immediata la reazione dei capigruppo di maggioranza in Consiglio regionale, Paolo Campo (Pd), Enzo Colonna (Noi a Sinistra), Paolo Pellegrino (Italia in Comune), Sabino Zinni (Senso Civico): «Il 18 maggio apriranno i barbieri, i parrucchieri e i centri di estetica in Puglia. Con buona pace dell'on. Raffaele Fitto che potrà andare a tagliarsi i capelli, come tutti i pugliesi, in luoghi sicuri grazie alle prescrizioni elaborate dal professor Lopalco con la consueta professionalità e competenza. L'ennesimo tentativo di interpretare la realtà secondo i suoi desideri è stato sbugiardato dai fatti: nessun conflitto tra Regione e Governo, nessuna polemica tra il presidente Emiliano e il ministro Boccia. Anzi, l'ottimo lavoro svolto in Puglia sarà mutuato dallo Stato per velocizzare le aperture di queste attività economiche, in gran parte artigianali, in tutta Italia. L'on. Fitto sente aria di elezioni, evidentemente, e la polemica 'a prescindere' è diventato il suo esercizio quotidiano. Forse pensa di trarre vantaggio dalla confusione e sicuramente ha scelto di provare a lucrare consenso speculando sulle difficoltà delle persone e delle imprese. Una manovra becera sotto ogni profilo che gli costerà la poca credibilità di cui ancora gode».
Repentina la controreplica del consigliere regionale Ignazio Zullo (FDI): «I barbieri, parrucchieri, estetisti pugliesi stiano tranquilli il 18 maggio riapriranno: ma perché finalmente lo stabilisce il Governo. Non Emiliano».
«Emiliano di oggi contraddice Emiliano di ieri - Sono intervenuti così i consiglieri pentastellati in una nota diffusa ieri - Chissà domani quali nuove fantasiose dichiarazioni ci aspettano. Lui che soltanto ieri annunciava di aver scritto al suo amico Boccia per rassicurarlo sul fatto che in Puglia parrucchieri e centri estetici avrebbero riaperto seguendo le disposizioni del governo nazionale e oggi, dopo che gli abbiamo fatto notare quindi quanto l'ordinanza emanata il giorno prima fosse inutile (esattamente come tutto il suo operato in questa legislatura) scrive su facebook che l'apertura in Puglia sarà il 18 maggio e non il 1° giugno nel rispetto delle prescrizioni della sua ordinanza. A parte il delirio di onnipotenza e i repentini cambi di umore, una cosa dev'essere chiara: si riapre quando lo decide il Governo, in base ai dati scientifici e a linee guida precise che si stanno predisponendo. Inoltre, visti tutti gli adempimenti e adeguamenti che queste categorie professionali dovranno affrontare per garantire gli standard di sicurezza, perché Emiliano non si è preoccupato di dare incentivi, per aiutarli concretamente? Altra cosa, chi vigilerà sul rispetto di questi adempimenti? Emiliano ha pensato a rafforzare le commissioni di vigilanza di igiene e di rispetto delle norme sulla sicurezza di lavoro? Infine, viste le prescrizioni contenute nell'ordinanza del Presidente, c'è da chiedersi se saranno le stesse contenute nelle linee guida nazionali. E se così non fosse, tutte le spese affrontate inutilmente da parrucchieri, estetiste, barbieri, chi se le dovrà piangere? Come vedete, le chiacchiere stanno a zero, così come le inutili ordinanze di Emiliano, che generano solo confusione tra gli addetti ai lavori. Per sorvolare sulla partecipazione ai tavoli tecnici di consiglieri regionali di centrosinistra non si capisce a quale titolo e con quale motivazione. A parte la campagna elettorale perenne in cui vivono lui e la sua maggioranza».