Resisteremo ad oltranza! L'onore al barlettano Vito Cuonzo
Il partigiano insignito della "Medaglia della Liberazione"
domenica 13 settembre 2015
10.26
«Il 12 settembre è un appuntamento con la storia che il popolo barlettano non ha mai disertato. Ieri 12 settembre, per Barletta è ancor più pregno di significato». Così inizia Domenico Vischi rinnovando come pochi il bisogno di ricordare la Storia. «Infatti nella Chiesa del Real Monte di Pietà, a fianco della Prefettura di Barletta - continua Vischi - il partigiano barlettano Vito Cuonzo ha ricevuto la definitiva consacrazione quale Padre della Patria, (l'Italia, ma anche la sua Barletta). L'amico Vito Cuonzo è infatti tra i decorati della medaglia che il Ministero della Difesa ha coniato nella ricorrenza del 70° Anniversario della Liberazione nazionale per onorare i partigiani (come Vito), gli internati nei lager nazisti e i combattenti inquadrati nei reparti regolari delle Forze Armate ancora in vita nell'anniversario del 25 aprile. La cerimonia di consegna della "Medaglia della Liberazione" da parte del Prefetto di Barletta Clara Minerva, avrà il preminente esito di onorare un vero Titano; un combattente strenuo, dalla volontà incrollabile, come solo i barlettani a tutto tondo sanno essere!
Con il partigiano Vito Cuonzo tutti i barlettani con la stoffa degli eroi verranno in lui onorati. L'amico Vito entra di diritto nel gotha dei barlettani "medagliati", come Conteduca, Carli Non dimentichiamo gli altri partigiani barlettani: Vito Fucci, i fratelli Vitrani, i fratelli Ventrella, Nicola Sernia, Michele Piazzolla e Francesco Rizzitelli e Giuseppe Sfregola.
Non renderei giustizia a Vito Cuonzo se non rammentassi a tutto il mondo che egli è un decano del Comitato di Lotta Barletta Provincia. Noi della base del Comitato, in uno all'intero popolo barlettano lo ringraziamo anche per il suo paterno sostegno a mille battaglie che il Comitato di Lotta ha sostenuto in decenni di incursioni (a Roma, a Bari, ovunque) finalizzate all'ottenimento del traguardo per un secolo e mezzo agognato da generazioni di barlettani volitivi. La corposa documentazione che Vito, da fine archivista qual è, ha messo da parte, sarà un domani lontano l'ennesimo fiore all'occhiello della Città di Barletta. La lotta di Vito Cuonzo, alla nostra testa, non si è fermata il 19-05-2004 al Senato: egli è uno dei principali fautori del più che lusinghiero risultato delle 30.000 (trentamila) firme raccolte e depositate alla Camera dei Deputati, per ottenere "la SEDE LEGALE Provinciale al Capoluogo Barletta" (Petizione Popolare n. 361 del 2013), e "la FERMATA DI TUTTI I TRENI nella stazione centrale di Barletta, Capoluogo della Provincia di Barletta" (Petizione Popolare n. 362 del 2013).
Cambiamo argomento. Una nota dolente la debbo purtroppo riportare per quanto riguarda le pubblicazioni della locale Associazione Nazionale Partigiani d'Italia. Ben rammento che in occasione dello scorso 25 aprile, in Via dei Templari, nei pressi della Chiesa di San Domenico a Barletta, riscontrai un manifesto che mi urtò non poco. I passanti che transitavano e leggevano il manifesto indicato, rimanevano sdegnati come e più di me. Detto manifesto dell'ANPI provinciale riportava (come nelle foto da me scattate ed allegate) <>. In tale occasione ritenni che fosse un refuso "l'aver messo in maniera assurda Andria davanti a Barletta". In occasione della cerimonia di conferimento della Medaglia della Liberazione a Vito Cuonzo ho spulciato tra le pagine web del sito ufficiale dell'ANPI, restando esterrefatto! Ciò mi ha fatto dedurre che il manifesto del 25 aprile "non riporta un mero refuso, fatto in buona fede". Rimarca piuttosto "una odiosa provocazione al popolo barlettano, fatta in assoluta malafede".
Il Sito ufficiale dell'Associazione Nazionale Partigiani d'Italia - ANPI sede nazionale ( http://www.anpi.it/sedi/ ), ricercando in esso le sedi territoriali, ben riporta la dicitura "Comitato provinciale ANPI Barletta-Andria-Trani". All'opposto, e provocatoriamente, il sito dell'ANPI sezione della Provincia di Barletta (BT) ( http://anpibat.it/) riporta l'obbrobriosa scritta "sezione provinciale Andria-Barletta-Trani"; TUTTO IN PERFETTA ASSONANZA CON L'ASSORDANTE "SCAMPANìO" FILO-ANDRIESE DEL SUCCITATO MANIFESTO DEL 25 APRILE!!
Non oso immaginare le filippiche del più illustre Partigiano vivente della Provincia di Barletta, il neo-medagliato Vito Cuonzo! Noi, per lui e con lui, ricusiamo detta provocazione dei procugini andriesi. E ricordiamo loro che la Provincia di Barletta È SACRA ALL'ONORE DI UN BARLETTANO. Pertanto non esiteremo a reiterare doglianze su doglianze (anche presso la Sede Nazionale dell'ANPI) qualora i dirigenti della locale sezione ANPI non dovessero con celerità rimuovere tale "nefandezza anti-barlettana", per poi scusarsene prendendo le distanze dai provocatori.
Tu, grande Vito, sarai con la tua medaglia al collo, ancora per decenni alla nostra testa, a cominciare dall'odierna lotta per la sconfessione di un refuso tanto assurdo quanto odioso e voluto dai nemici del popolo barlettano. I "veri Partigiani" sono come te, e non come loro…»
Con il partigiano Vito Cuonzo tutti i barlettani con la stoffa degli eroi verranno in lui onorati. L'amico Vito entra di diritto nel gotha dei barlettani "medagliati", come Conteduca, Carli Non dimentichiamo gli altri partigiani barlettani: Vito Fucci, i fratelli Vitrani, i fratelli Ventrella, Nicola Sernia, Michele Piazzolla e Francesco Rizzitelli e Giuseppe Sfregola.
Non renderei giustizia a Vito Cuonzo se non rammentassi a tutto il mondo che egli è un decano del Comitato di Lotta Barletta Provincia. Noi della base del Comitato, in uno all'intero popolo barlettano lo ringraziamo anche per il suo paterno sostegno a mille battaglie che il Comitato di Lotta ha sostenuto in decenni di incursioni (a Roma, a Bari, ovunque) finalizzate all'ottenimento del traguardo per un secolo e mezzo agognato da generazioni di barlettani volitivi. La corposa documentazione che Vito, da fine archivista qual è, ha messo da parte, sarà un domani lontano l'ennesimo fiore all'occhiello della Città di Barletta. La lotta di Vito Cuonzo, alla nostra testa, non si è fermata il 19-05-2004 al Senato: egli è uno dei principali fautori del più che lusinghiero risultato delle 30.000 (trentamila) firme raccolte e depositate alla Camera dei Deputati, per ottenere "la SEDE LEGALE Provinciale al Capoluogo Barletta" (Petizione Popolare n. 361 del 2013), e "la FERMATA DI TUTTI I TRENI nella stazione centrale di Barletta, Capoluogo della Provincia di Barletta" (Petizione Popolare n. 362 del 2013).
Cambiamo argomento. Una nota dolente la debbo purtroppo riportare per quanto riguarda le pubblicazioni della locale Associazione Nazionale Partigiani d'Italia. Ben rammento che in occasione dello scorso 25 aprile, in Via dei Templari, nei pressi della Chiesa di San Domenico a Barletta, riscontrai un manifesto che mi urtò non poco. I passanti che transitavano e leggevano il manifesto indicato, rimanevano sdegnati come e più di me. Detto manifesto dell'ANPI provinciale riportava (come nelle foto da me scattate ed allegate) <
Il Sito ufficiale dell'Associazione Nazionale Partigiani d'Italia - ANPI sede nazionale ( http://www.anpi.it/sedi/ ), ricercando in esso le sedi territoriali, ben riporta la dicitura "Comitato provinciale ANPI Barletta-Andria-Trani". All'opposto, e provocatoriamente, il sito dell'ANPI sezione della Provincia di Barletta (BT) ( http://anpibat.it/) riporta l'obbrobriosa scritta "sezione provinciale Andria-Barletta-Trani"; TUTTO IN PERFETTA ASSONANZA CON L'ASSORDANTE "SCAMPANìO" FILO-ANDRIESE DEL SUCCITATO MANIFESTO DEL 25 APRILE!!
Non oso immaginare le filippiche del più illustre Partigiano vivente della Provincia di Barletta, il neo-medagliato Vito Cuonzo! Noi, per lui e con lui, ricusiamo detta provocazione dei procugini andriesi. E ricordiamo loro che la Provincia di Barletta È SACRA ALL'ONORE DI UN BARLETTANO. Pertanto non esiteremo a reiterare doglianze su doglianze (anche presso la Sede Nazionale dell'ANPI) qualora i dirigenti della locale sezione ANPI non dovessero con celerità rimuovere tale "nefandezza anti-barlettana", per poi scusarsene prendendo le distanze dai provocatori.
Tu, grande Vito, sarai con la tua medaglia al collo, ancora per decenni alla nostra testa, a cominciare dall'odierna lotta per la sconfessione di un refuso tanto assurdo quanto odioso e voluto dai nemici del popolo barlettano. I "veri Partigiani" sono come te, e non come loro…»
Anche il sindaco Pasquale Cascella è intervenuto in merito:
«La memoria di chi ha vissuto personalmente quei drammatici episodi - ha affermato il sindaco Cascella nell'affiancare il Prefetto Minerva nella consegna del riconoscimento - deve essere custodita come eredità da tramandare alle nuove generazioni. Ringraziamo Vito Cuonzo per la lezione di vita e onoriamo in questa giornata tutti coloro che si sono battuti contro la tirannia e per conquistare i valori di cui oggi possiamo godere nella libertà e nella democrazia»
«La memoria di chi ha vissuto personalmente quei drammatici episodi - ha affermato il sindaco Cascella nell'affiancare il Prefetto Minerva nella consegna del riconoscimento - deve essere custodita come eredità da tramandare alle nuove generazioni. Ringraziamo Vito Cuonzo per la lezione di vita e onoriamo in questa giornata tutti coloro che si sono battuti contro la tirannia e per conquistare i valori di cui oggi possiamo godere nella libertà e nella democrazia»