Residui di fuochi d'artificio abbandonati sulla costa di Barletta
La segnalazione divulgata da Antonio Binetti sui social
venerdì 11 dicembre 2020
11.56
«Stronzio, potassio, bario, ossido di carbonio, piombo, rame, zinco, leghe di metalli, alluminio, ecc.ecc. Ecco il contenuto dei famosi fuochi d'artificio che qualcuno, (involontariamente), ha sparato sulle nostre spiagge di levante». La segnalazione diffusa a mezzo social arriva da Antonio Binetti, subacqueo e ambientalista barlettano, che documenta con alcuni scatti l'abbandono a pochi metri dal nostro mare delle "cassette" da cui qualche incivile ha fatto esplodere fuochi artificiali, lasciando tutti i residui sulla spiaggia e generando un vero e proprio danno ambientale, oltre che lasciando traccia della propria inciviltà.
«Per quanto siano belli, colorati e divertenti - scrive Binetti - dopo lo sparo miliardi e miliardi di particelle di polveri sottili, precipitando, finiscono non solamente sulle nostre teste, ma anche sulla sabbia e nel mare. I danni ambientali, sono limitati nel tempo, ma sono comunque da tenere in considerazione, visto che provocano un incremento significativo delle polveri sottili nell'aria.
Vogliamo parlare del mare? L'alluminio, a contatto con l'acqua salata del mare, può modificarsi e rilasciare sostanze nocive. Inoltre, il contenitore, generalmente costituito da cartone e alluminio si disperde nell'ambiente e in mare, costituendo un vero e proprio problema ambientale e alimentando l'inquinamento già esistente.
Non dimentichiamoci dei nostri amici a quattro zampe, della fauna selvatica, ecc.» conclude Binetti.
«Per quanto siano belli, colorati e divertenti - scrive Binetti - dopo lo sparo miliardi e miliardi di particelle di polveri sottili, precipitando, finiscono non solamente sulle nostre teste, ma anche sulla sabbia e nel mare. I danni ambientali, sono limitati nel tempo, ma sono comunque da tenere in considerazione, visto che provocano un incremento significativo delle polveri sottili nell'aria.
Vogliamo parlare del mare? L'alluminio, a contatto con l'acqua salata del mare, può modificarsi e rilasciare sostanze nocive. Inoltre, il contenitore, generalmente costituito da cartone e alluminio si disperde nell'ambiente e in mare, costituendo un vero e proprio problema ambientale e alimentando l'inquinamento già esistente.
Non dimentichiamoci dei nostri amici a quattro zampe, della fauna selvatica, ecc.» conclude Binetti.