Resi figli nel Figlio: Dio ha il volto di Gesù
Don Vito Carpentiere spiega il mistero dell'incarnazione
domenica 3 gennaio 2016
12.15
Dal Vangelo secondo Giovanni:
"In principio era il Verbo,
e il Verbo era presso Dio
e il Verbo era Dio.
Egli era, in principio, presso Dio:
tutto è stato fatto per mezzo di lui
e senza di lui nulla è stato fatto di ciò che esiste.
In lui era la vita
e la vita era la luce degli uomini;
la luce splende nelle tenebre
e le tenebre non l'hanno vinta.
Venne un uomo mandato da Dio:
il suo nome era Giovanni.
Egli venne come testimone
per dare testimonianza alla luce,
perché tutti credessero per mezzo di lui.
Non era lui la luce,
ma doveva dare testimonianza alla luce.
Veniva nel mondo la luce vera,
quella che illumina ogni uomo.
Era nel mondo
e il mondo è stato fatto per mezzo di lui;
eppure il mondo non lo ha riconosciuto.
Venne fra i suoi,
e i suoi non lo hanno accolto.
A quanti però lo hanno accolto
ha dato potere di diventare figli di Dio:
a quelli che credono nel suo nome,
i quali, non da sangue
né da volere di carne
né da volere di uomo,
ma da Dio sono stati generati.
E il Verbo si fece carne
e venne ad abitare in mezzo a noi;
e noi abbiamo contemplato la sua gloria,
gloria come del Figlio unigenito
che viene dal Padre,
pieno di grazia e di verità.
Giovanni gli dà testimonianza e proclama:
«Era di lui che io dissi:
Colui che viene dopo di me
è avanti a me,
perché era prima di me».
Dalla sua pienezza
noi tutti abbiamo ricevuto:
grazia su grazia.
Perché la Legge fu data per mezzo di Mosè,
la grazia e la verità vennero per mezzo di Gesù Cristo.
Dio, nessuno lo ha mai visto:
il Figlio unigenito, che è Dio
ed è nel seno del Padre,
è lui che lo ha rivelato!.
Il Mistero dell'Incarnazione, che celebriamo dal Natale fino a domenica prossima, quando vivremo la festa del battesimo di Gesù, è ulteriormente approfondito in questa seconda domenica dopo Natale, con la lettura del prologo di Giovanni, ossia i primi 18 versetti del quarto vangelo. Essi costituiscono allo stesso tempo un anticipato corposo sommario di tutti i temi che San Giovanni svilupperà lungo la sua narrazione e un profondo accostamento del credente al cuore del Mistero cristiano. Dinanzi a questo splendido testo sarebbe più opportuno tacere e mettersi in fidente ascolto! Mi limiterò pertanto a qualche minima considerazione.
Gesù Cristo è la pienezza della rivelazione del Dio Salvatore d'Israele. Più che dire "Gesù è il volto di Dio", sarebbe più opportuno dire: Dio ha il volto di Gesù! Dio ha assunto il volto della nostra umanità! E questo arriva a scandalizzare a volte gli stessi credenti, che immaginano Dio, solo, sulle nubi del cielo! Il Vangelo invece ci narra che il Verbo, ossia Gesù Cristo, si è fatto uomo e ha piantato la sua tenda tra noi, assumendo fino in fondo la nostra stessa carne.
La fede cristiana svela così la sua peculiarità: non è l'uomo che cerca Dio, ma Dio che, facendosi uomo, si pone alla ricerca dell'uomo di sempre. Dio mi cerca. E attende solo che io lo accolga: "A quanti lo hanno accolto ha dato il potere di diventare figli di Dio!" Se solo comprendessimo questo fino in fondo scomparirebbe la paura di Dio, che spesso noi stessi cristiani abbiamo alimentato come idea, e aumenterebbe la fiducia e la speranza! E non sfogheremmo più la nostra "rabbia" con tutto e tutti, virtuali o reali che siano! Buona domenica!
[don Vito]
"In principio era il Verbo,
e il Verbo era presso Dio
e il Verbo era Dio.
Egli era, in principio, presso Dio:
tutto è stato fatto per mezzo di lui
e senza di lui nulla è stato fatto di ciò che esiste.
In lui era la vita
e la vita era la luce degli uomini;
la luce splende nelle tenebre
e le tenebre non l'hanno vinta.
Venne un uomo mandato da Dio:
il suo nome era Giovanni.
Egli venne come testimone
per dare testimonianza alla luce,
perché tutti credessero per mezzo di lui.
Non era lui la luce,
ma doveva dare testimonianza alla luce.
Veniva nel mondo la luce vera,
quella che illumina ogni uomo.
Era nel mondo
e il mondo è stato fatto per mezzo di lui;
eppure il mondo non lo ha riconosciuto.
Venne fra i suoi,
e i suoi non lo hanno accolto.
A quanti però lo hanno accolto
ha dato potere di diventare figli di Dio:
a quelli che credono nel suo nome,
i quali, non da sangue
né da volere di carne
né da volere di uomo,
ma da Dio sono stati generati.
E il Verbo si fece carne
e venne ad abitare in mezzo a noi;
e noi abbiamo contemplato la sua gloria,
gloria come del Figlio unigenito
che viene dal Padre,
pieno di grazia e di verità.
Giovanni gli dà testimonianza e proclama:
«Era di lui che io dissi:
Colui che viene dopo di me
è avanti a me,
perché era prima di me».
Dalla sua pienezza
noi tutti abbiamo ricevuto:
grazia su grazia.
Perché la Legge fu data per mezzo di Mosè,
la grazia e la verità vennero per mezzo di Gesù Cristo.
Dio, nessuno lo ha mai visto:
il Figlio unigenito, che è Dio
ed è nel seno del Padre,
è lui che lo ha rivelato!.
Il Mistero dell'Incarnazione, che celebriamo dal Natale fino a domenica prossima, quando vivremo la festa del battesimo di Gesù, è ulteriormente approfondito in questa seconda domenica dopo Natale, con la lettura del prologo di Giovanni, ossia i primi 18 versetti del quarto vangelo. Essi costituiscono allo stesso tempo un anticipato corposo sommario di tutti i temi che San Giovanni svilupperà lungo la sua narrazione e un profondo accostamento del credente al cuore del Mistero cristiano. Dinanzi a questo splendido testo sarebbe più opportuno tacere e mettersi in fidente ascolto! Mi limiterò pertanto a qualche minima considerazione.
Gesù Cristo è la pienezza della rivelazione del Dio Salvatore d'Israele. Più che dire "Gesù è il volto di Dio", sarebbe più opportuno dire: Dio ha il volto di Gesù! Dio ha assunto il volto della nostra umanità! E questo arriva a scandalizzare a volte gli stessi credenti, che immaginano Dio, solo, sulle nubi del cielo! Il Vangelo invece ci narra che il Verbo, ossia Gesù Cristo, si è fatto uomo e ha piantato la sua tenda tra noi, assumendo fino in fondo la nostra stessa carne.
La fede cristiana svela così la sua peculiarità: non è l'uomo che cerca Dio, ma Dio che, facendosi uomo, si pone alla ricerca dell'uomo di sempre. Dio mi cerca. E attende solo che io lo accolga: "A quanti lo hanno accolto ha dato il potere di diventare figli di Dio!" Se solo comprendessimo questo fino in fondo scomparirebbe la paura di Dio, che spesso noi stessi cristiani abbiamo alimentato come idea, e aumenterebbe la fiducia e la speranza! E non sfogheremmo più la nostra "rabbia" con tutto e tutti, virtuali o reali che siano! Buona domenica!
[don Vito]