Religiosi o credenti? Gesù pane di vita
Dal Vangelo secondo Giovanni, le parole di don Vito Carpentieri
domenica 2 agosto 2015
10.54
Dal Vangelo secondo Giovanni: "In quel tempo, quando la folla vide che Gesù non era più là e nemmeno i suoi discepoli, salì sulle barche e si diresse alla volta di Cafàrnao alla ricerca di Gesù. Lo trovarono di là dal mare e gli dissero: «Rabbì, quando sei venuto qua?».Gesù rispose loro: «In verità, in verità io vi dico: voi mi cercate non perché avete visto dei segni, ma perché avete mangiato di quei pani e vi siete saziati. Datevi da fare non per il cibo che non dura, ma per il cibo che rimane per la vita eterna e che il Figlio dell'uomo vi darà. Perché su di lui il Padre, Dio, ha messo il suo sigillo».
Gli dissero allora: «Che cosa dobbiamo compiere per fare le opere di Dio?». Gesù rispose loro: «Questa è l'opera di Dio: che crediate in colui che egli ha mandato». Allora gli dissero: «Quale segno tu compi perché vediamo e ti crediamo? Quale opera fai? I nostri padri hanno mangiato la manna nel deserto, come sta scritto: "Diede loro da mangiare un pane dal cielo"». Rispose loro Gesù: «In verità, in verità io vi dico: non è Mosè che vi ha dato il pane dal cielo, ma è il Padre mio che vi dà il pane dal cielo, quello vero. Infatti il pane di Dio è colui che discende dal cielo e dà la vita al mondo». Allora gli dissero: «Signore, dacci sempre questo pane». Gesù rispose loro: «Io sono il pane della vita; chi viene a me non avrà fame e chi crede in me non avrà sete, mai!»".
Dopo aver compiuto il segno - non compreso - della moltiplicazione o condivisione dei pani e dei pesci, Gesù si è ritirato in solitudine perché volevano farlo re, riducendo le loro aspettative messianiche a un Cristo risolvitutto e barattando la liberazione e la salvezza con la pancia piena. Si snoda nel frattempo tra la folla e Gesù un dialogo in cui la gente si lascia prendere dalla tentazione della religione (i segni) mentre Gesù cerca di elevare la stessa col dono della fede. E afferma che c'è un pane che nutre la nostra vita biologica e un pane che, donandosi, permette la crescita della nostra vita interiore. L'esortazione di Gesù a darsi da fare per un cibo che nutre per la vita eterna suscita la domanda -lecita- su cosa si debba compiere per fare le opere di Dio.
E qui la risposta di Gesù è emblematica: la fede è un'opera che non è un'azione ma un atteggiamento che implica accoglienza, fiducia, vivere come Lui ha vissuto, facendo nostro il suo insegnamento e il suo esempio. Le parole di Gesù mettono a confronto il pane dato col pane che il Padre dà (oggi, sempre), il pane vero! E qui si rivela: Io sono il pane della vita, sono la piena sazietà di ogni tipo di fame del mondo e dell'uomo, sono la fonte inesauribile della fede. E, finalmente, qui sgorga la richiesta come una professione di fede: Signore, dacci sempre questo pane! Che possiamo imparare a cercare ciò che nutre non solo il corpo ma anche il cuore. Buona domenica.
[don Vito]
Gli dissero allora: «Che cosa dobbiamo compiere per fare le opere di Dio?». Gesù rispose loro: «Questa è l'opera di Dio: che crediate in colui che egli ha mandato». Allora gli dissero: «Quale segno tu compi perché vediamo e ti crediamo? Quale opera fai? I nostri padri hanno mangiato la manna nel deserto, come sta scritto: "Diede loro da mangiare un pane dal cielo"». Rispose loro Gesù: «In verità, in verità io vi dico: non è Mosè che vi ha dato il pane dal cielo, ma è il Padre mio che vi dà il pane dal cielo, quello vero. Infatti il pane di Dio è colui che discende dal cielo e dà la vita al mondo». Allora gli dissero: «Signore, dacci sempre questo pane». Gesù rispose loro: «Io sono il pane della vita; chi viene a me non avrà fame e chi crede in me non avrà sete, mai!»".
Dopo aver compiuto il segno - non compreso - della moltiplicazione o condivisione dei pani e dei pesci, Gesù si è ritirato in solitudine perché volevano farlo re, riducendo le loro aspettative messianiche a un Cristo risolvitutto e barattando la liberazione e la salvezza con la pancia piena. Si snoda nel frattempo tra la folla e Gesù un dialogo in cui la gente si lascia prendere dalla tentazione della religione (i segni) mentre Gesù cerca di elevare la stessa col dono della fede. E afferma che c'è un pane che nutre la nostra vita biologica e un pane che, donandosi, permette la crescita della nostra vita interiore. L'esortazione di Gesù a darsi da fare per un cibo che nutre per la vita eterna suscita la domanda -lecita- su cosa si debba compiere per fare le opere di Dio.
E qui la risposta di Gesù è emblematica: la fede è un'opera che non è un'azione ma un atteggiamento che implica accoglienza, fiducia, vivere come Lui ha vissuto, facendo nostro il suo insegnamento e il suo esempio. Le parole di Gesù mettono a confronto il pane dato col pane che il Padre dà (oggi, sempre), il pane vero! E qui si rivela: Io sono il pane della vita, sono la piena sazietà di ogni tipo di fame del mondo e dell'uomo, sono la fonte inesauribile della fede. E, finalmente, qui sgorga la richiesta come una professione di fede: Signore, dacci sempre questo pane! Che possiamo imparare a cercare ciò che nutre non solo il corpo ma anche il cuore. Buona domenica.
[don Vito]