Regionali, per la Bat 7 consiglieri: ben 3 sono di Barletta
Emiliano ottiene il premio di maggioranza. Rientra Mennea, ma resta fuori Zinni
venerdì 30 ottobre 2020
17.52
La Corte d'Appello di Bari ha deciso: a Michele Emiliano, eletto presidente della Regione Puglia, e alla sua coalizione spetta il premio di maggioranza. Saranno quindi 29 e non 27 i consiglieri in appoggio al rieletto governatore in Puglia. Rimangono 5 gli eletti per il Movimento 5 Stelle, mentre il centrodestra scende a 16. Al netto dei possibili ulteriori ricorsi.
Rimescolate completamente le carte, il nuovo consiglio non sarebbe quello stabilito a poche ore dalla chiusura dei seggi dal Ministero. Nel PD saranno in 15 e non in 17 a sedere in Consiglio. Fuori in modo clamoroso Domenico De Santis, nonostante i 15 mila voti ottenuti. I 15 seggi del PD sarebbero 3 per Bari, BAT e Taranto e 2 per ogni altra provincia. Rientrano Michele Mazzarano a Taranto e Ruggiero Mennea nella BAT.
Guadagna un consigliere la lista "Con" che vede rientrare l'ex vicepresidente del Consiglio Regionale, Peppino Longo. E lo stesso dicasi per i Popolari che vedono l'elezione di Mario Pendinelli.
Nel centrodestra la situazione è complicata anche dal fatto che Raffaele Fitto, candidato presidente, non è ancora certo se deciderà di rinunciare al seggio in consiglio Europeo. Dai conti fatti comunque la Lega dovrebbe avere 3 consiglieri, lo stesso Forza Italia -ne perdono uno entrambe le liste- mentre Fratelli d'Italia ne ha 6 e la Puglia Domani 3.
Pertanto, la sesta provincia, così come accaduto nel 2015 avrà sette consiglieri regionali, di cui ben tre di Barletta mentre Andria solo uno con la Di Bari: Ruggiero Mennea, Filippo Caracciolo, Debora Ciliento, Giuseppe Tupputi, Francesco Ventola, Grazia Di Bari e Francesco Lanotte.
Clamorosamente escluso il notaio Sabino Zinni, capolista della lista "Senso Civico", raggruppamento a sostegno di Michele Emiliano, che non esprimerà alcun consigliere nonostante l'ottimo successo ottenuto, con il 4,16% di voti presi.
Ecco il post del Notaio Sabino Zinni: «Ieri la Corte d'Appello si è pronunciata e ha decretato definitivamente i consiglieri regionali eletti. Purtroppo la memoria di Senso Civico non è stata presa in considerazione, dunque alla lista non è stato consentito di esprimere alcun consigliere nonostante il 4,16% di voti presi.
L'amarezza è tanta, eppure avrei fatto volentieri a meno di parlarne, se non fosse per il dovere che sento nei confronti di chi mi ha sostenuto, e l'obbligo di aggiornarlo sull'epilogo di questa vicenda.
Andria insomma non esprime alcun consigliere regionale di maggioranza, del resto nonostante siamo un popolo di agricoltori, più che a coltivare, abbiamo imparato perfettamente l'arte di darci la zappa sui piedi.
Sinceramente, il rammarico più grosso, è quello di non poter seguire fino al termine l'iter di grossi progetti avviati, di cui la città e la provincia hanno così bisogno. Ma sono convinto che in qualche modo proseguiranno.
Non posso che ringraziare ancora una volta chi mi ha dato fiducia: se oggi affronto questa situazione tutto sommato serenamente, e pago del gran lavoro fatto, è grazie a loro.
Continuerò a far politica, come si suol dire, "fuori dal palazzo". Del resto non posso fare diversamente. Chi fa politica in un certo modo lo sa: una volta innamorati, della passione per lei, non ci si libera più».
Gli atti ufficiali circa le elezioni regionali dovrebbero essere diffusi tra oggi e domani, ma è molto probabile che ci siano nuovi ricorsi.
Rimescolate completamente le carte, il nuovo consiglio non sarebbe quello stabilito a poche ore dalla chiusura dei seggi dal Ministero. Nel PD saranno in 15 e non in 17 a sedere in Consiglio. Fuori in modo clamoroso Domenico De Santis, nonostante i 15 mila voti ottenuti. I 15 seggi del PD sarebbero 3 per Bari, BAT e Taranto e 2 per ogni altra provincia. Rientrano Michele Mazzarano a Taranto e Ruggiero Mennea nella BAT.
Guadagna un consigliere la lista "Con" che vede rientrare l'ex vicepresidente del Consiglio Regionale, Peppino Longo. E lo stesso dicasi per i Popolari che vedono l'elezione di Mario Pendinelli.
Nel centrodestra la situazione è complicata anche dal fatto che Raffaele Fitto, candidato presidente, non è ancora certo se deciderà di rinunciare al seggio in consiglio Europeo. Dai conti fatti comunque la Lega dovrebbe avere 3 consiglieri, lo stesso Forza Italia -ne perdono uno entrambe le liste- mentre Fratelli d'Italia ne ha 6 e la Puglia Domani 3.
Pertanto, la sesta provincia, così come accaduto nel 2015 avrà sette consiglieri regionali, di cui ben tre di Barletta mentre Andria solo uno con la Di Bari: Ruggiero Mennea, Filippo Caracciolo, Debora Ciliento, Giuseppe Tupputi, Francesco Ventola, Grazia Di Bari e Francesco Lanotte.
Clamorosamente escluso il notaio Sabino Zinni, capolista della lista "Senso Civico", raggruppamento a sostegno di Michele Emiliano, che non esprimerà alcun consigliere nonostante l'ottimo successo ottenuto, con il 4,16% di voti presi.
Ecco il post del Notaio Sabino Zinni: «Ieri la Corte d'Appello si è pronunciata e ha decretato definitivamente i consiglieri regionali eletti. Purtroppo la memoria di Senso Civico non è stata presa in considerazione, dunque alla lista non è stato consentito di esprimere alcun consigliere nonostante il 4,16% di voti presi.
L'amarezza è tanta, eppure avrei fatto volentieri a meno di parlarne, se non fosse per il dovere che sento nei confronti di chi mi ha sostenuto, e l'obbligo di aggiornarlo sull'epilogo di questa vicenda.
Andria insomma non esprime alcun consigliere regionale di maggioranza, del resto nonostante siamo un popolo di agricoltori, più che a coltivare, abbiamo imparato perfettamente l'arte di darci la zappa sui piedi.
Sinceramente, il rammarico più grosso, è quello di non poter seguire fino al termine l'iter di grossi progetti avviati, di cui la città e la provincia hanno così bisogno. Ma sono convinto che in qualche modo proseguiranno.
Non posso che ringraziare ancora una volta chi mi ha dato fiducia: se oggi affronto questa situazione tutto sommato serenamente, e pago del gran lavoro fatto, è grazie a loro.
Continuerò a far politica, come si suol dire, "fuori dal palazzo". Del resto non posso fare diversamente. Chi fa politica in un certo modo lo sa: una volta innamorati, della passione per lei, non ci si libera più».
Gli atti ufficiali circa le elezioni regionali dovrebbero essere diffusi tra oggi e domani, ma è molto probabile che ci siano nuovi ricorsi.